venerdì 21 giugno 2013

Il rinvio a giudizio dell'assassino

E' molto recente la notizia della fissazione della data dell'udienza per l'assassino di Beatrice: Massimo Parlanti.

Le indagini hanno preso un po' di tempo, ma perchè sono state meticolose.

Riprendo quanto dicevo sulla fretta, sul vivere sempre di corsa, pretendendo che tutto accada in modo accelerato. Nessuno ha più tempo per niente e nessuno. Questa accelerazione sempre e comunque porta a superficialità, a trascuratezza: qualcuno ci spera e magari qualcuno ci campa sopra. 
Diverrebbero così anche le indagini, il giudizio diventa "abbreviato" con un notevole sconto di pena.
Le cose vogliono un tempo giusto: né troppo lungo né troppo corto.
L'indagine portata avanti dagli inquirenti mi sembra proprio una cosa seria, non fatta di fretta...non superficiale.

Mettere in luce i fatti non è semplice, soprattutto se l'assassino che - come dicono i suoi legali - si vende come collaborativo, in realtà collaborativo non lo è affatto.
La sua "collaboratività" si è limitata esclusivamente a ciò che gli conveniva ai fini del rito abbreviato ed del cospicuo sconto che la legge gli concede: tutto qui.

E' alquanto strano che l'assassino che vuole mostrarsi collaborativo non chiarisca molte cose, o addirittura non racconti la verità, è strano, molto...
così come è strano che si contraddica, che cambi versione e che ciò che afferma sia smentito dai fatti, dagli elementi oggettivi e da altre persone.

La "collaboratività" di Parlanti, in italiano si chiama "opportunismo", niente a che vedere con la reale intenzione di collaborare, d'altra parte così ha sempre dimostrato di agire, una costante molto marcata.

A proposito ricordo la definizione di "Opportunismo":
"Comportamento per cui si ritiene conveniente rinunciare a principî o ideali, e si scende spregiudicatamente a compromessi per tornaconto o comunque per trarre il massimo vantaggio dalle condizioni e dalle opportunità del momento..."

Queste digressioni sul significato delle parole sono utili, perchè non vorrei che qualcuno si attaccasse alle famose paroline giuste al posto giusto per ingannare la giustizia vera e giusta.

A questo proposito acquista una particolare importanza l'articolo de "Il Tirreno" uscito il 10 maggio scorso ed il mio post del giorno dopo, è molto importante rileggerli entrambi:

Questo è il link dell'articolo de "Il Tirreno", mentre il post relativo è del giorno dopo, con il titolo riferito proprio all'articolo stesso.

Nel mio post chiedevo proprio:
perché - ad indagini aperte - ribattono sul tasto di un impeto e di uno shock molto curiosi per modalità e lunghezza... "perché si affannano e corrono a dire che non é premeditato quando sanno bene - meglio di noi - che le indagini, seppure ad uno stato avanzato, non sono ancora concluse?
"excusatio non petita accusatio manifesta" dicevano gli antichi..."

Ora il capo di imputazione è noto:
Omicidio volontario aggravato con premeditazione.

Penso che quelle considerazioni fatte un mese fa, adesso acquistino un diverso valore...
hanno battuto molto il chiodo su un impeto ed uno shock di una lunghezza infinita (ben tre giorni!): questi stati dell'animo complessi e misteriosi... ma proprio per questo c'è chi tenta di utilizzarli a piacimento, come un Jolly, infilati ovunque con molta disinvoltura...spinti a forza con iperbole di ragionamento anche dove qualunque essere dotato di intelligenza si sentirebbe offeso nel sentirseli proporre...

ora diviene ben chiaro tutto...e mi sembra ancora più mostruoso di quanto già non riveda ogni volta che penso a mia sorella.
E voglio proprio esserci all'udienza, anche se già so che farà molto male sentire altri sproloqui, sentire tutti i dettagli di quanto è riuscito a fare un mostro alla madre dei suoi figli, sentire tutte le "n" versioni combinate insieme, voglio proprio sentire e vederlo in viso, come la sera che abbiamo trovato Beatrice, occasione nella quale non gli mancò certo il coraggio di inscenare altri depistaggi ed altre commedie da vigliacco, oltre che assassino.

Spero proprio che la giustizia riesca a cogliere quello che sono riusciti a cogliere gli inquirenti in tutto questo tempo di paziente indagine e ricostruzione anche dei passaggi del "racconto" dell'assassino che continuavano a non tornare, nonostante lui collaborasse...così dicevano...

cara sorellina mia, spero almeno che la giustizia riesca a proteggere quello, e soprattutto chi, hai dovuto lasciare...


ed a renderti giustizia per quello che hai dovuto subire.
Ancora un grande bacio, sorellina mia dolce

mercoledì 19 giugno 2013

Qualcosa deve cambiare

Domani scriverò per dire a che punto siamo con il procedimento, ma intanto vorrei commentare oggi una notizia che mi ha sconcertato e che in un certo qual modo è pertinente.


Per fare questo riporto prima il significato di due parole:
"morale"
Che riguarda la facoltà dell'uomo di poter valutare, individuare e realizzare nella pratica di vita i valori fondamentali dell'esistenza individuale e collettiva

"buonismo"
Atteggiamento di benevola apertura e comprensione per tutte le posizioni, accusato di non andare al di là di generici appelli moralistici, capaci solo di produrre compromessi confusi e di basso livello ...Eccesso di buoni sentimenti, suggestivo ma inconcludente

Queste definizioni perchè sta imperando una contraddizione che credo micidiale:
spesso viene condannato l'aspetto "moralistico" sminuendo la morale, che diviene un oggetto banale e noioso, mentre per contro viene tenuto un atteggiamento ultratollerante e buonista.
Un cocktail veramente pericoloso, una contraddizione i cui frutti li vediamo già da tempo...
da un lato si sminuiscono i valori, l'essenza della nostra stessa vita, dall'altro si invita a tollerare tutto è tollerato, tutto è "poco male", tutto è "che vuoi che sia", tutto è "lasciamo stare"... finchè poi...

Questa è la premessa per degenerare definitivamente nell'indifferenza generale.

Siamo al punto in cui pensiamo "non mi riguarda" ...e sono tante le cose che "non ci riguardano", le cose per cui "ci penserà qualcun altro...", chi ci tiene... a partire dalle persone coinvolte in un incidente, ad un problema che facciamo finta di non vedere, ultima solo in ordine di tempo, ieri sulla spiaggia di Formia  - terrificante
Ma dobbiamo ricordare che tutto quanto viene trascurato poi degenera, e soprattutto..."domani tocca a noi".

Articolo emblema del "Non mi riguarda"

Per fare questo dobbiamo ritorvare il coraggio di riconoscere i disvalori, le insidie, il marcio, ed allontanarsene o allontanarlo. Dobbiamo ristabilire dei valori, delle priorità...spesso perdute o nemmeno mai considerate.

Non sono catastrofista, anzi mi ritengo molto positivo, ma non mi piace la confusione di valori, non mi piace mescolare il marcio con il saporito e non mi piace non saperli più distinguere.
Ma è questo che sta succedendo: sta a noi non farlo succedere, con la chiarezza, con la serietà, con valori e princìpi, con sentenze giuste che facciano credere di nuovo nella giustizia...quella come tutti la sentono tale...quella in cui non basta una parolina fra le righe per condannare le vittime e perdonare gli assassini...quella in cui non ci sono solo sconti per i delinquenti.



mercoledì 12 giugno 2013

Il compleanno della Cice

Cara Cice,
venerdì scorso, il 7 giugno, sarebbe stato il tuo compleanno: avresti compiuto 43 anni, ma non li hai compiuti.
Non riesco a pensarci.
La mia mente proprio non lo riesce a collegare alla realtà...e dire che mi ritengo molto pragmatico...


E' strano, siamo a giugno e proprio fino all'altro giorno ha continuato a piovere... e far freddo.
Sembra quasi che anche il cielo ricordi quanto manchi, a tutti... proprio per il tuo compleanno.
Proprio nei giorni scorsi mi sono riscoperto frequentemente a pensare a tutte quelle preoccupazioni, a tutti quei problemi che il tuo assassino stava creando, stava inventando, stava pianificando.
...proprio come un anno fà, quando ci aggiornavi sugli atteggiamenti di un individuo vuoto e perverso, con tutto il tempo a disposizione per architettare le sue azioni vessatorie in ogni piccolo dettaglio a cui poteva pensare, da individuo piccolo...insignificante...

anzi mi sembrava proprio un anno fa!...
per qualche istante ho pensato di chiamarti per dirti alcune cose che mi erano venute in mente.

Invece è oggi, e quei problemi sembrano tanto lontani, già erano insignificanti nel merito, oggi mi sembrano ancor più insignificanti anche nella sostanza...
e tanto vorrei dover risolvere quelli!

...e ce n'era una ogni giorno, una ogni giorno...per un anno intero...e le possiamo ricostruire tutte...

In realtà quei problemi, quelle difficoltà costituivano l'apoteosi dell'assurdo: meschinamente architettati dal tuo misero assassino, erano sconcertanti e ridicole allo stesso tempo, tutte energie che costringeva a disperdere.

Proprio per questo a volte ridevamo sopra: ricordi?
Si ci ridevamo sopra proprio perchè sapevamo, anche tu sapevi, che non eri sola: noi - e non solo noi - c'eravamo per qualsiasi cosa.
E stranamente quelle continue, giornaliere ritorsioni architettate da quel tale di nome Massimo Parlanti, contribuivano a rafforzare quello che lui voleva colpire. Nel contempo lui stesso contribuiva a svelarsi un misero, un meschino dentro, un poveretto inutile al mondo che, non riuscendo vivere, aveva e probabilmente ha ancora l'obiettivo di distruggere quella degli altri: un inetto, una nullità.


Ma parliamo di te.
Ieri giornata tutta dedicata a te ed ai bambini, purtroppo non in loro compagnia, ma per uffici... sono passato anche da casa tua, si quella dove ci hai lasciato...c'era l'erba alta, maremma..., dobbiamo andare a tagliarla, ci vorranno due giorni da com'è alta. D'altra parte il tempo prima non lo permetteva...questa pioggia continua...

Sentiamo tutti la tua mancanza, io sento anche la mancanza dei piccoli piacerini e delle informazioni che mi chiedevi...
era proprio bello sentire di poterti aiutare, era anche un modo di recuperare quel contatto perso a causa della lontananza e della... asocialità della bestia.

Sai, a volte ho proprio bisogno di dirti alcune cose, ho bisogno di chiederti delle cose, dei consigli, come quale regalo fare alla mia bambina, alla mia moglie...
...e te le dico ugualmente, anche se non ti vedo.

Cice, noi ti veniamo a trovare, parliamo sempre con te.
I tuoi bambini sono quello che possiamo toccare di te e ce ne prendiamo cura con tutto l'amore.
Ma tu lo sai...e lo sapevi già, e l'hai anche lasciato scritto.

Speriamo di riuscire ad onorare al meglio la fiducia che hai riposto in noi, carissimo tesoro di sorella: Cice.

mercoledì 5 giugno 2013

La Cice, il nuovo sole di giugno

Fra pochi giorni - il 7 giugno - sarà il compleanno della Cice.
Anche il cielo ci ricorda che qualcosa è cambiato...

Per me però resta il suo compleanno e non riesco a non pensare che non ci sia niente da festeggiare.
Infatti in ogni caso c'è da festeggiare.
Perchè la Cice c'è stata, ha fatto parte della vita di tante persone e sono convinto che tutte, indistintamente, siano contente che ne abbia fatto parte.

In particolare per me, è mia sorella: con la quale sono cresciuto e con la quale ho condiviso tantissime cose, ma veramente tante, come due fratelli che probabilmente qualcuno invidierebbe. Spesso mi ha aiutato, da piccoli, come sorella maggiore e responsabile, sì perché già allora era molto responsabile...come scordare le estati passate assieme liberi dagli impegni della scuola?

Naturalmente in gioventù ed adolescenza abbiamo avuto i nostri scontri, i nostri contrasti, come qualunque fratello adolescente, ma dopo il nostro rapporto è diventato veramente molto bello: ci cercavamo, ci ascoltavamo, ci raccontavamo...
negli ultimi due anni poi questo rapporto si era ancor più rafforzato, naturalmente lei si era liberata e poteva esprimere a pieno se stessa.
quando eravamo piccoli mi proteggeva...da grandi mi piace pensare che anch'io le abbia offerto qualcosa...evidentemente però non sono stato capace di proteggerla a sufficienza, e questo fa un male indescrivibile.

Tutti, credo, sono stati fieri di averla conosciuta, tutti sono stati contenti di averla conosciuta.

Tutti tranne un individuo che, incapace di qualsiasi affetto ed emozione, ha deciso di umiliarsi da solo più di quanto già non abbia gia fatto negli ultimi anni con le sue incapacità, ed in particolare negli ultimi due, precipitando in un inferno che si è confezionato da solo, con molta scienza e dedizione.
Volendo essere buoni si potrebbe augurargli di non rendersi mai conto della sua spregevole nullità, della sua vita buttata via e per di piú dannosa, perché una tale presa di coscienza sarebbe sicuramente la sua peggiore condanna.
Individuo che nelle foto di famiglia che abbiamo ritrovato non c'è mai...probabilmente il senso di vergogna per se stesso lo ha sempre avuto... ha iniziato a intrufolarsi nelle foto - già col volto trasformato del demone - con i bambini dopo la separazione, evidentemente per cercare di sfuggire al suo inevitabile destino di individuo mai vissuto, di spregevole nullità.


Al contrario mia sorella...eccola in questa foto in un pomeriggio passato allegramente con noi: una donna che di fronte alle avversità non si è mai arresa, non perdendo mai il filo del discorso e non perdendo mai il coraggio, disposta con serenità ed allegria ad accettare tutte le sfide, a mettersi in gioco.



Cice, da te ho imparato, con te mi sono divertito, mi faceva piacere venirti a trovare, mi faceva piacere quando ci invitavi ad andare al mare insieme, e sono fiero di aver dato quel piccolo contributo che ho potuto...veramente piccolo ed a quanto pare insufficiente...

Ti penso, ti pensiamo ogni giorno,...penso a ciò che avevamo ipotizzato di fare assieme...come una grande famiglia...
sei sempre un sole nei nostri cuori, dobbiamo solo imparare ad apprezzare questa nuova luce, questo nuovo calore, perché non ti preoccupare...non tramonterà mai.
 
Mi raccomando continua a darmi i tuoi consigli, continua...
Un altro bacione infinito.