mercoledì 27 novembre 2013

Quello che non posso trascurare (parte 1)

Come avevo accennato, sono qui ed esaminare l'istituto del rito abbreviato, il procedimento e le indagini.

Ancora una volta voglio ricordare, anche a me stesso, cos'è il rito abbreviato: il rito abbreviato è un istituto giudiziario che in cambio della collaborazione del colpevole per portare a compimento la giustizia, consente di ottenere allo stesso delinquente un cospicuo sconto di 1/3 sulla pena.

Poniamo che siano accettabili queste condizioni, poniamo che la fatica di cercare il colpevole valga 1/3 della pena...traduco... il 33% !
(dato che siamo "abituati" a vedere le percentuali di sconto quando compriamo)
...
dove lo trovate mai uno sconto così?
...

Bene, ammettiamo che sia accettabile...ma il delinquente deve collaborare e dire tutto e soprattutto la verità.
Oppure vale come al solito la formalità nel nostro paese ?
Nel caso di Parlanti Massimo qual è stato il contributo che costui ha dato alla giustizia?
In aula si è dibattuto tanto, ma la tesi infine è stata "ok, Parlanti ha mentito e mente, ma lui potrebbe aver..." e via con i voli pindarici...
cioè dato che non ci ha detto lui com'è andata realmente, allora non possiamo saperlo e quindi meglio essere più buoni , noi...?
lui no, l'ha ammazzata.

eehhh ???
scusate...
eehhh ???

ma la giustizia, fa paura alla giustizia stessa?
ma dove stiamo vivendo?
ma se si aspetta che la verità venga fuori così - da un reo confesso di comodo - allora stiamo freschi...

e poi Parlanti sarebbe stato preso ugualmente di li a poche ore, grazie alla al graffio che Beatrice gli ha fatto in faccia...praticamente solo grazie a quello...

Allora...di cosa stiamo parlando?
qual è il contributo che lui ha dato alla giustizia?
nessuno.
E allora cos'è che giustifica il beneficio del rito abbreviato???
cosa?

Supergarantisti, sempre supergarantisti...ma solo con i delinquenti.

Torniamo alle indagini.
Queste mi lasciano un senso di incompiuto, una sensazione di grande delusione.

Partiamo dal primo elemento: il telefono cellulare di Beatrice.
E' stato cercato, sono state utilizzate apparecchiature apposite, è stato rovistato fra i cassonetti, ed è stato trovato.
Di tutto questo ci sono i verbali, ma...
poi non si trova più traccia di niente!

Cioè c'è stato l'impegno nel cercare questo benedetto telefono, perché evidentemente era importante (cosa di cui resto convinto), ma poi non c'è più niente agli atti...
io penso che sarebbero state utili le telefonate, il testo dei messaggi, magari non fondamentali, ma sicuramente utili.
Sicuramente.
Altrimenti perché cercarlo,
perché impiegare strumentazioni e uomini,
perché prendersi la briga di analizzarlo, 
...perché averlo ancora in sequestro!

Non lo capisco.
Si è cercato un oggetto potenzialmente fonte di prove schiaccianti - ripeto potenzialmente, magari non serviva a niente - e poi, niente.
Non si è scoperto che non serviva a niente...non c'è proprio nessun dato su questo!!!
Ma allora "spendiamo" 10 per ritrovarlo e poi non arriviamo fino ad 11 per sapere cosa ci può dire?

Ricordo che la difesa si è aggrappata a questo: ha chiesto dei tabulati da dove voleva estrapolare cose che quei tabulati non possono dire...
tabulati che sono del telefono cellulare dell'assassino.
Dove guarda caso l'assassino ha cancellato tutto!
nemmeno una traccia, nemmeno di quei messaggi riscontrabili sul tabulato e chiesto dalla sua difesa...

...la giustizia che ha paura di se stessa...

il telefono di Beatrice lui l'ha preso per cancellare i dati, ma non ci deve essere riuscito, perché c'era il PIN.
Guarda caso l'assassino l'ha preso quel telefono e poi l'ha buttato via... perché non conosceva il PIN...?

Versioni false, riscontri perduti e cancellati.
Non conosciamo il contenuto né il testo dei messaggi, ma ho la piena fiducia che sono utili ad una migliore comprensione. Non ne ho affatto paura di questo contenuto.
A proposito, il cellulare di Beatrice è ancora sotto sequestro, quindi si può ancora scoprire. Ripeto, magari non serve, ma non si può trascurare.

Questo è il primo dei tragici elementi che IO non posso trascurare.

domenica 17 novembre 2013

Un Signor Giudice, degno del massimo rispetto

Ho deciso di rendere onore ad un Giudice, questo si, un Signor Giudice e non solo, direi un Signor Ufficio.
Non farò nomi, per rispetto nei loro confronti, però mi fa piacere, ma soprattutto mi sembra giusto, giustissimo e doveroso rendere onore al merito.

Lo faccio adesso perché a breve non sarà più il riferimento per le questioni di tutela dei bambini, lo faccio adesso perché già da adesso non ci sarà più nessun atto formale che competerà a questo ufficio, quindi solo ora mi sembra corretto ed opportuno.


Non si può sempre frignare e denunciare solo quello che non va e lasciare nell'ombra quello che invece funziona, e soprattutto le persone di valore.
Bisogna rendere onore al merito, bisogna far capire che non tutto è marcio e non tutto è indignazione, non tutto è negativo.

Perché?
perché si rischia di non essere più credibili;
perché parlando solo del negativo per denunciarlo, stranamente il negativo lo si alimenta ancora di più; 
perché si dà speranza.


Sto parlando del Giudice Tutelare di Pistoia e dell'Ufficio della Cancelleria di Volontaria Giurisdizione di Pistoia.
Ho trovato in questo Ufficio, un giudice, dei funzionari e degli assistenti (parlo al maschile in via generale, ma ho conosciuto tutte donne tranne il giudice - che fra l'altro ho visto una sola volta) che meritano soprattutto rispetto, rispetto per la professionalità, ma anche per le qualità umane.
A questi voglio aggiungere anche i Servizi Sociali di Montecatini, per onore di cronaca.

Non perché mi abbiano fatto qualche piacere, non perché abbiano bypassato delle procedure, niente di tutto ciò, ma solamente perché ho riconosciuto in loro delle qualità professionali, umane e di ragionevolezza che molti tendono a sottacere quando si parla di pubblici uffici.
Purtroppo spesso non ci si rende conto quanto gli uffici pubblici vadano avanti grazie alle persone armate di buona volontà; tutto sembra fatto per rendere la vita impossibile ed il lavoro più complesso, e loro riescono ugualmente a svolgerlo, il loro lavoro, anche con un sorriso oppure anche con il semplice buonsenso di persone che hanno a che fare con altre persone.

La complessità di talune pratiche a mio parere resta ingiustificata, ma l'uso di strumenti strabilianti quali l'e-mail ha reso possibile la razionalizzazione.

Il contrario di quanto mi è successo in un'altra cancelleria in cui sono stato rimbalzato fra quattro assistenti la cui elasticità mentale aveva paventato lo scenario di prendere un permesso da lavoro per andare da loro a ritirare un'attestazione per prendere un altro permesso... una logica fulminante!

Finché anche li, all'ultimo passaggio ho trovato due persone professionalmente ragionevoli ed illuminate, per cui abbiamo risolto agevolissimamente il problema.
Bastava accendere il cervello.

 
Non è piaggeria, ripeto, non avrò più niente a che fare con questo ufficio e dico questo solo ora proprio per questo motivo.

Fra poco la competenza si sposterà a Firenze, vedremo come andrà. Vi riferirò.
Intanto buona giustizia a tutti.

A questo proposito vi invito a leggere questo articolo che mi ha reso noto una persona informata:
Strangolata - Dimezzata la pena in appello e la cassazione conferma
Se succede alla figlia di un giudice voglio vedere come va a finire.
Ce ne sono due di caste e si stanno facendo la lotta per vedere chi la spunta.

Se questo è l'andazzo e Parlanti fa appello, a Natale prossimo ci chiede di invitarlo a pranzo.

venerdì 15 novembre 2013

L'assassino ringrazia, la società impara

L'assassino - Massimo Parlanti - ringrazia, si, ringrazia.
Ringrazia il giudice, ringrazia gli avvocati, ringrazia la legge, si la legge che ha del ridicolo.

Sull'approssimazione che a tratti hanno avuto le indagini, scenderò in dettaglio in seguito, e farete le vostre valutazioni.
Mi dispiace, perché fra gli inquirenti ho trovato alcune persone valide, ma c'è rimasto molto da dire.

Dobbiamo leggere le motivazioni della sentenza, ma il concetto espresso in aula dai difensori è stato: "Beatrice è morta e non può tornare, però ormai è così cosa ci possiamo fare? Signor Giudice, lei ha la grossa responsabilità di scegliere se voler dare una seconda possibilità all'assassino, se lo condanna a troppi anni, di fatto non avrà altra possibilità..."
E questo è stato...

L'idea è questa?
L'idea è "ormai l'ha ammazzata, non possiamo tornare indietro...pace? che ci possiamo fare?"
se è questa, abbiamo imparato una cosa importante oggi...

Ora Parlanti un'altra possibilità l'avrà, si proprio la possibilità che Beatrice non ha, la possibilità , sì di fare altri danni...di mettere nei guai altre persone...se era questo l'obiettivo...centrato in pieno! complimenti.
Prego di prendere nota già da adesso.


Di sicuro ieri questo Giudice è stato artefice di un grande insegnamento, insegnamento sulla giustizia italiana e insegnamento di vita, molto prezioso.
Ne farò tesoro, sicuramente.

Poi vi parlerò di un altro Giudice, si un altro che ha preso parte alla vicenda di Beatrice, le cui valutazioni evidentemente non sono state prese in considerazione ieri...

La legge.
Il rito abbreviato garantisce 1/3 di sconto della pena.
La buona condotta garantisce 1/4 di ulteriore sconto
Poi ci sono altri strumenti ancora per cui un assassino come Massimo Parlanti potrà uscire dopo 9 anni, quindi 8, perché il primo lo ha già scontato con noi.
Sarà sicuramente soddisfatto, oltre che di aver eliminato Beatrice, di aver trascinato a questo punto anche noi.

Forse era questo l'obiettivo: farlo uscire prima che i bambini diventino maggiorenni.


Io...noi, non ci faremo consumare dall'odio, non diventeremo come Massimo Parlanti, che anche col sorriso beffardo e di sfida, ieri aveva il volto trasfigurato, con gli occhi incavati nel suo teschio, più visibile che mai, consumato da dentro.
No, noi vogliamo vivere la nostra vita e non farcela rovinare anche noi, non vogliamo far dilagare a macchia d'olio l'assurda, meschina capacità di distruzione di Massimo Parlanti.

Lui che non si rende conto, lui e la sua probabile gioia del fatto che gli è andata bene per l'ennesima volta nella vita grazie al solito grande aiuto, lui si sente vincente, lui grazie a chi lo protegge sempre, a chi ci mette la solita enorme pezza e pacco di soldi a tamponare...
d'altra parte signori questo è il mondo, questa è l'Italia.

Massimo Parlanti, ricordatevelo bene questo nome, ricordate bene la sua faccia col sorriso beffardo, perché fra qualche anno ve lo potrete trovare già accanto per la strada, pronto a succhiare quello che può, mellifluo, viscido, calcolatore e parassita, assassino.
Sicuramente cercherà di nuovo noi ed i bambini.

Altrettanto sicuramente né noi, né i bambini dopo quel medesimo tempo potremo rivedere Beatrice.
Grande giustizia, grande insegnamento.

Sono queste le esperienze che ci fortificano, che ci forgiano, che insegnano, che cambino la nostra società. Certamente, la cambiano e se il carcere dovrebbe essere anche rieducativo, la giustizia non dovrebbe essere educativa?
Allora, cosa abbiamo imparato ieri?

sabato 9 novembre 2013

La nostra presenza all'udienza


Come dicevo ho piena comprensione per gli avvocati della difesa, che mi scuseranno però se non gli stringo la mano, perché hanno il compito infelice - anche se ben retribuito - di difendere un individuo indifendibile. In fondo li ammiro perché riescono a lavorare molto bene...in aula si é visto, turandosi il naso e probabilmente agendo professionalmente con il grande peso della coscienza.

Indifendibile, si, perché i fatti d'altra parte sono inequivocabili e ci si può ricamare quanto si vuole, ma restano semplicemente disarmanti e sono anche pochi: Massimo Parlanti - reo confesso - ha ammazzato volontariamente brutalmente ed ha voluto esserne certo, la difesa non é certa se Beatrice sia morta già con il massacro o con lo strangolamento che dice "incompleto"...le ha rotto l'osso ioide...com'é completo allora? Decapitata?
Questo però vuol dire una sola cosa, assolutamente inequivocabile ed indiscutibile: Parlanti, l'assassino, ha voluto essere certo che morisse.
Dice la difesa che l'aggravante del coniugio é "sub valente" o roba del genere, perché dato che erano separati, si insomma...era moglie, ma non troppo...
Peccato che se lui non veniva preso ereditava tutto...e prendeva i figli con se, e sarebbe stato difficilissimo provare la sua inadeguatezza come padre, oltre che come essere umano, cosa della quale anche la difesa in aula non é riuscita nemmeno ad argomentarne la confutazione, nonostante la loro bravura.

Anche gli avvocati stessi lo hanno detto: "Parlanti, uno sconfitto dalla vita sotto ogni punto di vista", naturalmente devono difenderlo e dicono che è stato sconfitto dagli altri...
altrettanto naturalmente quando ti sconfiggono TUTTI gli altri, tutto il mondo, vuol dire solo una cosa: Parlanti è uno che sconfitto dalla sua stessa vita, si è sconfitto da solo. C'é poco da dire.
Perché se tutto il mondo sbaglia ed ha ragione lui, il mondo finisce in una generazione...e questo va contro natura. Si potrebbe dire estremizzando che Parlanti é un individuo che mina il mantenimento della specie, sicuramente non sto estremizzando quanto la sua difesa.

D'altra parte il suo atteggiamento, la sua postura, la sua intera figura...molti mi chiedono "come fai a guardarlo? come fai a non farti prendere da certi istinti? non ti fanno rabbia le menzogne? la falsità? l'atteggiamento di sfida...?"
Io rispondo che vederlo mi rende ogni volta un uomo migliore, certo queste sensazioni sono nell'aria, ma se non fosse per la tristezza ed il dolore che provo, la sua vista potrebbe essere terapeutica, vi invito ad esplorare questo aspetto...é una iniezione di autostima molto potente.
Potrei consigliarlo a chi é depresso, a chi ha un solo barlume di pensiero negativo.
Mi viene da pensare ai poveri ragazzi omosessuali che si stanno suicidando in questo periodo, voglio dirgli, guardate massimo parlanti, e vi sentirete subito molto meglio...la vita vi risplenderà in un baleno.

venerdì 8 novembre 2013

L'udienza di ieri

Ieri c'è stata la prima vera udienza, con il dibattimento.

L'assassino sembrava quasi aver raccolto l'invito a chiarire che avevo fatto: ha voluto fare dichiarazioni spontanee.
Dichiarazioni scritte...se volessi fare una battuta direi "dichiarazioni premeditate"
...praticamente ha letto.
Cosa?
niente.
Una serie di parole messe in fila del tipo, mi dispiace, sono cosciente, chiedo scusa, non l'ho chiesto prima perché ...bla bla.
Mi aspettavo una spiegazione, invece niente.

Si è sforzato di tirar fuori un pianto che invece non gli è uscito.
Qualcuno penserà che io sono mal disposto...può darsi, ma andiamo oltre.

Chi l'ha visto arrivare ha visto il suo atteggiamento che qui non commento.
Giusi, che c'era dice:
"...e non dimenticherò mai lo sguardo sprezzante, l’accenno di un sorriso di sfida dell’assassino, reo confesso, quando è sceso dal cellulare e ci ha viste, lì davanti a lui, in silenzio."
Per chi volesse leggere il resto può leggerlo qui: Parole di chi c'era.
 
Se qualcuno non l'avesse visto glielo faccio vedere io, dall'articolo di oggi de "La Nazione di Montecatini"


E' più o meno lo stesso sorriso che a tratti si è sforzato di non sfoggiare nell'aula, in aula era leggermente più accentuato - solo leggermente - un sorriso di compiacimento fugace, ma non troppo. Certo, doveva tenere un certo contegno...il PM aveva appena detto che la condotta in carcere era stata l'unico motivo di attenuante...non sarebbe stato carino smentirlo proprio sull'istante....
E lo ha fatto per almeno tre volte, sempre controllando il giudice, sempre in occasione di alcuni dettagli che venivano raccontati, ...che soddisfazione,...vero assassino?
Per il resto sempre testa bassa...ha cercato di piangere...ma non gli è proprio riuscito questa volta.


In aula è stato come mi aspettavo, un po' di più, ma non di meno.
Il PM e gli avvocati di parte civile sono stati sobri, attinenti ai fatti, hanno detto tutto, ma rimanendo attinenti ai fatti, la difesa ha preso il largo...
ha dilagato con uno sproloquio lunghissimo che ha annoiato tutti con dettagli insignificanti ribaditi e ripetuti;
costruendo su questi anche le cose più inverosimili e costruendoci sopra la negazione dell'ovviamente evidente.

Come mi aspettavo, hanno costruito - ricercate un mio precedente post - su di un tabulato telefonico, peraltro parziale, un teorema indimostrabile (principalmente perché falso). Hanno costruito su di un numero telefonico ed un orario, una conversazione e delle parole che non sono note a nessuno! e da lì una iperbolica ricostruzione dei fatti...una cosa che se la fai in prima media ti becchi un 3 e mezzo per "fuori tema".
Da numero di telefono e orario si deduce ciò che Beatrice ha detto, perché,...ci mancava che lo recitassero...come con i pupazzi del muppet show, e muppet show è stato.


Hanno tentato di negare l'evidenza, peraltro contraddicendosi, così come hanno detto che la difesa non sarebbe stata "la stupidità costituisce alibi", ma è quello che hanno proprio fatto concludendo con una frase tipo questa "va bene stupido, ma fino a questo punto?"

Chi conosce Massimo Parlanti - l'assassino - può darsi una risposta e darla agli altri, non voglio essere io.

D'altra parte c'era da aspettarselo, cosa devono fare?sono incaricati di far sì che un assassino stia in carcere il meno possibile... e sono bravi eh, hanno un'oratoria eccezionale, un patos, una mimica, anche qualche dote di recitazione.
Chi li ascoltasse senza sapere, potrebbe quasi credere alle mirabolanti narrazioni.
Soldi spesi bene Parlanti, gli unici in vita tua...ah scusa, non li hai scelti te,...nemmeno li paghi? 
Neanche questo sei stato capace di fare...sarebbe stato un guizzo... troppo per te.

Domani vedo di rendere altri dettagli.

mercoledì 6 novembre 2013

Invito all'assassino

Ormai manca poco...veramente poche ore all'udienza.
Non sono riuscito nei giorni scorsi a scrivere ancora, come sarebbe stato opportuno sotto certi punti di vista.

Però voglio invitare massimo parlanti, l'assassino di Beatrice, a esprimere il suo pensiero, se ne ha uno che si può definire tale, ad esprimersi a parole sue.
Senz'altro per questo individuo rappresenta una sfida, perché dovrebbe spiegare perché ancora non prova il benché minimo rimorso, il benché minimo pentimento.

Dovrebbe riuscire a spiegarlo, visto che é sempre così pieno del suo traboccante ego... dovrebbe essere un gioco da ragazzi, soprattutto reputando tutti gli altri esseri inferiori...

Sono convinto, assassino, che non parlerai, non spiegherai, si perché al solito ci sarà chi lo fa per te, perché non riesci neanche a fare questo, al solito farai come sempre hai fatto, e come stai facendo tuttora, si perché nemmeno ti paghi lo stuolo di avvocati, al solito, tu distruggi ed altri riparano, come sempre: un parassita non solo inutile, ma anche dannoso.
Inutile, si, perché non sei riuscito a costruire niente neanche per te, disperdendo un patrimonio che molti non vedono in un intera vita, lo so per certo e lo conferma Beatrice nel suo testamento, vuoi fonte più attendibile?
Si, proprio la tua ex moglie, la madre dei bambini che hai voluto affondare con te, nell'abisso che hai dentro, chi in un modo chi in un altro...
Credi di non aver ucciso anche una parte di loro?
Cosa pensi di aver dato loro? Gli hai regalato solamente una tragedia, solamente questo, rivelando a tutti ed inequivocabilmente, cio che sei realmente.

Qualcuno penserà che le mie parole sono ricolme di astio...magari anche, chissà...
d'altra parte questa nullità ha solo ammazzato mia sorella, picchiandola brutalmente e poi strangolandola, riversando tutto insieme quanto aveva promesso.
Tutto il profondo odio verso Beatrice, da tempo glielo avevi promesso, da tempo le chiedevi un incontro per chiarire...non si sa più cosa...poi l'abbiamo capito, l'hanno capito tutti a cosa serviva quell'ultimo incontro.
Beatrice era per te il tuo peggiore incubo, si perché la sua ragionevolezza e la sua correttezza ti hanno messo sempre di fronte a te stesso, niente di più niente di meno: te stesso.

E più ti faceva vedere cosa sei e più il tuo odio cresceva...hai pensato che eliminando lei avresti ottenuto tutto ciò che volevi...niente di più lontano dal vero: il tuo problema sei te stesso e non lo potevi risolvere ammazzando Beatrice, come non lo hai risolto. 
Il tuo problema sta ancora lì, bello presente in ogni istante della tua vita, ti accompagna di giorno e di notte.

Comprendo bene che non accetti te stesso.
Sei un assassino, non per sbaglio, ancora convinto di aver fatto bene, un povero disperato che si è ridotto peggio di quanto già non fosse.
Fatti una domanda almeno una volta nella vita: cosa sei riuscito a costruire di buono nella vita senza il bisogno che gli altri ponessero rimedio?
Questo conta nella vita, il resto è spazzatura.

Tu vuoi punire chi ti mette di fronte alla realtà, anche se lo fa con metodi gentili e ragionevoli.
Domani vedremo la giustizia e la realtà, in ogni caso noi impareremo qualcosa.

L'unica cosa che è certa è che Beatrice non c'è più, non può tornare, mentre tu stai facendo ancora i tuoi conti, ma farai sempre quelli sbagliati finché non ti sveglierai dal tuo incubo.
La tua peggior condanna sarà il tuo risveglio, se mai ti sveglierai.

Qualcuno - ripeto - leggerà questo post e ne farà un'analisi, vedrà odio, astio, e via discorrendo...può darsi, ma cosa provereste voi?
può darsi, ma ho bisogno di condividere e cercare di far capire quello che si prova.
Può darsi, ma a poche ore dall'udienza è come mi sento.

L'unica cosa che conta è che un assassino ha ammazzato volontariamente mia sorella - la persona con cui sono cresciuto, con cui ho condiviso più cose al mondo - per perseguire un obiettivo che fra l'altro ritengo molto futile.
Lo ripeterò all'infinito: immaginate che qualcuno vi ammazzi brutalmente mamma, sorella, figlia... che siete voi a trovarla distesa in terra massacrata da un individuo che avete accanto quando la trovate...poi ne riparliamo.

Omicidio volontario: lasciamo perdere la giurisprudenza, gli articoli di legge, e tutto il resto... NON TROVO REATO PEGGIORE AL MONDO in tutte le sue forme, e quella che ha scelto Massimo Parlanti è fra l'altro una delle più truci, forse per soddisfazione di rivalsa.

Domani l'udienza, forse farò a tempo a scrivere un altro post.
Forse sarò più placido...forse...

sabato 2 novembre 2013

Femminicidio, ora c'è una legge: ?tutto a posto?


A chi non l'avesse visto suggerisco di guardare la 
Puntata di Matrix sul femminicidio: uomini che uccidono le donne.

andata in onda il 29 ottobre scorso.
Dovrebbero vederla tutti.

Guardatela, basta ascoltare le storie per capire qualcosa...certo non si può pretendere di capire tutto, ma qualcosa si.

Il silenzio raggiunto un contentino per zittire voci scomode che se continuano testimoniano tutta l'incapacità di risolvere.
Silenzio perchè è stata approvata una legge...spesso ci portano a pensare che scritta qualche riga, risolto il problema.
Non si tiene conto che spesso mancano le indicazioni realmente operative (grandissima solita carenza), mancano i fondi, manca personale per attuare un buon intento, manca un approccio alla cultura del rispetto degli altri, della vita.

Si, manca la cultura perchè finchè i problemi sono degli altri, tanta comprensione, tanta compassione tanto istantanea a sorgere, quanto a svanire...quando i problemi ci toccano da vicino l'abbiamo visto come succede: chi può usa i suoi canali speciali, anche e soprattutto i potenti...il resto poco interessa.


Se ascoltate bene sembra che il livello culturale e di coscienza del medioevo sia al limite dell'avanguardia rispetto ad oggi.   

Come è possibile che un individuo, ben conosciuto e denunciato, abbia più di una possibilità per uccidere una donna? com'è possibile che una donna scampata al tentato omicidio, dopo cinque anni...cinque! sia nella condizione di  incontrare di nuovo l'individuo che in piena forma comunque invece le ha rovinato la vita?
pensate che lui abbia cambiato mentalità, abbia cambiato approccio?

com'è possibile che si cerchi ancora di far credere alle solite storie:
all'impeto? 
alla semi infermità mentale?
...a tante, tante altre assurdità...
sentite nella trasmissione che uno addirittura sostiene che l'ha stretta troppo forte per affetto...

credete ancora a chi chiede scusa sempre, puntualmente del ritardo per colpa del traffico? tutte le volte?

c'è ancora qualcuno che crede che siano "atti di gelosia comprensibili"?
ancora...questa "gelosia", come a giustificare ancora...

ma questi individui ci prendono per cerebrolesi? con tutto il rispetto per i veri cerebrolesi.

Spero che la nostra cultura, la nostra mentalità, la nostra giustizia, i nostri giudici, il pensiero della gente comune si sia evoluto un pochino, si perchè guarda caso queste cose capitano anche proprio agli insospettabili, alla "gente comune" come noi, come voi...
dal disoccupato, al chirurgo, all'avvocato, dal sud al nord, dagli immigrati 
(extracomunitari e non) agli italiani da sempre...guarda caso...tutti!

E tanto più insospettabili sono quanto più si tende a giustificare, a dire mah, insomma, però...

Ascoltate le testimonianze, ascoltate i fatti: è evidente che è la premeditazione quella che muove questi individui, non l'impeto!
avete presente l'impeto cos'è???

l'impeto non lo provi dopo una separazione, dopo mesi e mesi di ripicche, appostamenti, ritorsioni sterili,...no...l'hai covato dentro e ti sei costruito l'occasione, magari te ne eri costruite altre e non sono andate a buon fine: non è impeto, si chiama premeditazione.


Spero proprio che la nostra mentalità possa evolvere: pensate se succedesse a vostra figlia, a vostra sorella. Pensateci.