domenica 30 novembre 2014

La grande lezione della sentenza del processo d'appello

Dedicato a chiunque legga questo post.
Dopo la sentenza del processo d'appello, se ce ne fosse stato ancora bisogno, mi si è chiarita ulteriormente la visione delle cose.

La vita. Quello che conta è la vita, la serenità, gli affetti.
Il resto è poca cosa.

Adesso la strada dell'assassino si separa dalla nostra, adesso rimane solo.

Noi con tutto quello che abbiamo da fare, non possiamo perdere il nostro tempo inutilmente, ci consumeremmo solamente, come quella nullità.
Non possiamo continuare nello spreco.
Perché di questo si tratta, e l'ho sempre pensato: un grandissimo spreco. 
La natura ha i suoi meccanismi per evitare quanto più possibile gli sprechi come questo.

Il tempo lo si dedica alla vita, alle persone positive, a chi ne ha bisogno.
Il tempo si dedica a costruire, non a distruggere. Coscienti che chi viene per distruggere trova una costruzione enorme...per così dire...una fortezza.

Non ha nessun significato dedicare il tempo all'individuo che giovedì era dietro le sbarre, che sembrava un bambino dispettoso dopo una bella sgridata, ma che quando doveva dire qualcosa a chi lo coccola in ogni caso alzava la testa eccome, per...aggrapparsi alle demenzialità...
questo è ed è stato il livello della difesa.

Quello che facciamo ci trasforma, poi diventiamo quello che facciamo.
Pertanto voglio scremare, pulire, e pensare al positivo delle nostre vite, si anche a quella di Beatrice.
Abbiamo questo obbligo anche nei suoi confronti: non concentrarsi sul ridicolo odio per un ridicolo individuo. Costruire, proprio quello che stava facendo Beatrice e che voleva che facessimo.

Mi permetto di fare una riflessione, che può diventare un consiglio, per chi è disposto a coglierlo.
A chiunque senta di essere su una soglia e deve scegliere se varcarla o no.  
Quello che resta di noi è un nome in un fascicolo più o meno voluminoso.

Tutto ciò che siamo svanisce quando sbagliano a leggere il nostro nome in questo voluminoso fascicolo, la giustizia, le questioni... tutto svanisce in quell'errore di lettura o di memoria.

Poco conta questo errore (che avrà dato misera soddisfazione all'assassino per l'idea di cancellazione riuscita),
poco conta l'insulsa rappresentazione dell'accusa che non ha recepito il compito di ricerca della verità che gli era stato consegnato
poco conta tutto il resto
conta che noi ci siamo, noi tutti, e Beatrice c'è e resta con noi.

Quello che conta è chi ti conosce, chi sa chi sei e chi ti può aiutare, ciò che conta siamo noi, vivi, conta ciò che siamo, ciò che diamo, oggi, domani, il resto sono davvero "lacrime nella pioggia".

Leggetevi, guardatevi il monologo di "Blade Runner"...è proprio quella la nostra essenza.
Mai stato più chiaro di così.

Adesso mettiamo la freccia e cambiamo corsia, e Beatrice la portiamo con noi. 

domenica 6 luglio 2014

La questione della pensione: chiarimenti ed altro

Pubblico anche qui il chiarimento che ho fatto in calce alla petizione, perché ho saputo che sono state mosse alcune accuse e che ci sono state reazioni irritate che peraltro non ho sentito direttamente - e delle quali sinceramente non comprendo il significato.
Mi sembra giusto che il chiarimento riguardi anche il Blog.
Eccolo qui.

"Visto il testo della petizione, quanto è stato scritto e le relative osservazioni, è doverosa una precisazione.
Le osservazioni sono ben accette e, se fossero risolutive, ben vengano. Purtroppo tutte quelle che mi sono pervenute, anche se frutto di qualche malinteso o interpretazione, non mi sembrano aggiungere niente di nuovo. Il risultato è il solito.
Innanzitutto chiarisco che parlo da semplice cittadino e riporto gli effetti di tutte le istanze fatte e cioè: tutto sommato, ad oggi non è stato possibile far ricevere la quota del 60% della pensione di reversibilità indiretta di mia sorella ai suoi figli.
Non mi addentro in spiegazioni sui meccanismi perché, pur comprendendoli, non ne ho le competenze e preferisco non dire cose di cui non sono certo.
Per sgombrare subito il campo dal più grande malinteso: nella petizione si parla di un diritto dell’assassino, del fatto che a lui spetta questa quota di pensione, non che lui la stia incassando, anche perché so con relativa certezza che non l’ha richiesta. Peraltro in tutti questi mesi, non mi risulta si sia mosso nemmeno per donarla ai figli come era stato ipotizzato.
Non voglio addentrarmi in temi che non riuscirei a spiegare, ma voglio chiarire che conosco sia la "indegnità a succedere", sia la Legge n.125/2011, una legge breve, il cui intento sembra chiarissimo.

Posso esprimermi in modo poco corretto su un terreno che non è il mio, ma sono abituato ad affrontare le cose con serietà, e voglio chiarire la serietà della petizione stessa, che assolutamente non è ciarliera e buttata li solo per acquisire consensi di pancia.
Quello di cui la petizione vuole occuparsi, e mi scuso se può essere risultato poco chiaro, sono gli effetti della combinazione fra diverse norme e principi giuridici, effetti che costituiscono lo stato di fatto, non una opinione.

La Legge 125/2011 parla di “sentenza passata in giudicato”, mentre l’indegnità segue altre strade che non è necessario che sia io a spiegare perché peccherei sicuramente.
La formulazione della legge ed i principi giuridici combinati però, fanno sì che il risultato sia il seguente: per tutelare il diritto potenziale di un assassino certo, perché - fra l’altro - reo confesso, si nega il diritto certo a dei minori che, oltre che essere sicuramente innocenti, sono sue vittime.

Infatti, è vero tutto quanto si può dire, ma il risultato è che – ad oggi – i minori se chiedono la quota del 60% che non gli viene corrisposta, gli viene negata, l’assassino se chiede quella quota non credo gli possa essere negata, proprio perché bisogna aspettare eventualmente anche la cassazione.
Risultato: si preferisce tutelare un assassino (ripeto è reo confesso) a scapito dei suoi figli a cui ha distrutto l’esistenza, trincerandosi dietro alla prospettiva che se lui incassasse la pensione, alla sentenza definitiva di colpevolezza (dopo quanti anni non so) dovrebbe in ogni caso rendere tutto quanto. Ed in questi anni i minori devono rinunciare ad una quota, che sappiamo già spettargli, a loro necessaria per crescere.

Se, una volta tanto, invertissimo le parti: se si desse la priorità alle vittime?
si troverebbero i figli a dover poi eventualmente rendere al padre, il quale comunque dovrebbe destinarli un’altra volta in buona parte a loro, se è un buon padre; ma almeno intanto i figli hanno potuto crescere con un po’ di sostegno in più.
Tralascio completamente qui, perché non è la sede opportuna, come si è comportato Parlanti con i suoi figli, anche sotto il lato economico, ci sono altre sedi: dal blog per Beatrice alle aule di Tribunale.

Riassumo quindi e chiarisco, al netto dei tecnicismi: per tutelare un potenziale diritto di un assassino, si lede il diritto certo delle sue vittime. Ecco il meccanismo dal risultato perverso, che vorrei tanto interrompere, per i miei nipoti, e per tutti coloro che purtroppo si dovessero trovare in situazioni analoghe."




Ho visto poi lo streaming della trasmissione Matrix sulla pensione dei bambini di Beatrice (purtroppo non l’ho visto in onda) ed ho sentito le parole di uno dei due legali penalisti (per i quali Parlanti ha trovato il modo di pagare entrambe le parcelle, mentre continua a non trovarlo per i suoi figli) e devo ringraziarlo, perché l’avvocato è riuscito in tre parole ad esprimere molto meglio di me il significato di quello che volevo dire…d’altra parte lui è un professionista: "è un non problema", dice.


Questa affermazione la trovo estremamente chiarificatrice: dice tutto. Benissimo, allora intanto nell’attesa, può anticipare lui quanto spetta ai bambini almeno fino alla fine dell’appello,… direi - fatti due conti – che 15'000,00€ dovrebbero bastare. Così è davvero “un non problema”, credo che sia d’accordo.


venerdì 27 giugno 2014

Apoteosi del pensiero dell'assassino


Chiedo scusa, ma non se ne può fare a meno.
Massimo Parlanti - l'assassino di mia sorella - all'audizione col Giudice del Tribunale dei Minori (gennaio scorso):
"Vorrei essere rassicurato sulla capacità di tenuta degli zii materni, non perché io non ho fiducia in loro, bensì se loro riescono a prospettarsi un percorso così lungo a complesso e delicato come quello di doversi occupare a 360° di due bimbi che non sono figli loro."

Beh, assassino, TU CI SEI RIUSCITO BENISSIMO A DISTRUGGERE LA VITA DEI TUOI FIGLI A 360°, non hai trascurato veramente niente, ma niente niente! e non devo stare qui a ricordarlo...
...in effetti, no, non è possibile fare più danni di quanti ne hai fatti te!

Parlanti,...fai il tuo percorsino spirituale e psicologico (peraltro già interrotto), Parlanti,...sei già a posto, vero? già arrivato...una penitenzina, tre ave  Maria e olè.
Parlanti...Usa e getta, come sempre.
Vedi che non cambi, vedi che resti il solito misero e meschino, del tuo percorso 2 parole..., sugli altri ti prodighi...
Parlanti, l'assassino sei te, Parlanti... pensi ancora agli altri, ancora a gettare dubbi sugli altri, ancora a tentare di insinuare la tua visione in quelli di cui vuoi servirti, invece di pensare a te stesso...il percorso è tuo, lo devi fare te, e non è come un passaggio in taxi: preso, pagato, arrivato.
Lascia perdere gli altri.
Rilassati, stai sereno, ormai il tuo obiettivo è raggiunto.

Io ho espresso le mie considerazioni, ma non sono uno psicologo, conosco solo il soggetto; chissà il giudice cosa ne pensa.

martedì 17 giugno 2014

Dal Diario di Beatrice 2

[Beatrice si è ricomprata metà della casa] 

20 settembre 2011
Oggi è impazzito: non ho voluto consegnargli l’assegno prima della firma dell’atto di compravendita (com’è normale che sia) e lui si è arrabbiato tanto da perdere la testa: andandosene da casa in auto ha pure sbattuto contro un albero!

[un classico, Parlanti ha battuto così tante volte la macchina per inettitudine e superficialità (ha tirato giù il pozzo in giardino, e tante altri bei risultati...), che ormai è un'abitudine, la sua noncuranza è alla base dell'approccio alla vita, il nervosismo in questo caso è stato solo una piccola scintilla nel suo povero cervello, come in tutti gli altri casi] 

Dopo poco è seguita una telefonata infuocata: lui mi minacciava di non venire alla firma dell’atto di compravendita se non avessimo prima rivisto l’atto di separazione. Allora *** ho alzato la voce anch’io: ho in mano un atto già firmato e sono pronta a farlo valere davanti ad un giudice! Gli ho ricordato in quanti modi mi ha mancato di rispetto portando quella **** in casa nostra, nel nostro letto, nella nostra doccia: che schifo! E in quanti modi ha mancato di rispetto anche ai suoi figli e a sua madre, che ancora non sa niente.
******
La giornata è finita a mezzanotte e mezzo con tutti i passi legali fatti e firmati ***.

25 settembre 2011
*** ha nuovamente ribadito che “almeno ora il babbo non ** picchia più”.

27 settembre 2011
Stasera *** mi ha detto che vorrebbe abitare col babbo perché *** “li gioca” mentre io ho sempre tante cose da fare. Ci sono rimasta male, ma dopo cena abbiamo giocato insieme *** e *** mi ha detto che se giochiamo così allora è content* anche con me. Cercherò di farlo più spesso.


30 settembre 2011

Oggi sono andata dalla psicologa: sento di aver bisogno di un supporto “professionale” per capire come rapportarmi nel miglior modo possibile coi bambini in questa situazione del cavolo!
***

1 ottobre 2011
Primo fine settimana dei bimbi con Massimo. Stamani gli ho detto che sarei tornata alle 23, sul momento non ha fatto obiezioni, poi alle 15:30 mi ha telefonato dicendomi che dovevo tornare prima, poiché nel caso in cui i bimbi avessero avuto sonno prima delle 23 ***** lui li avrebbe messi a letto: però se io non fossi stata a casa li avrebbe portati a “casa sua”. Questo misero ricatto, volto solo a mettermi i bastoni tra le ruote ed a farmi un dispetto, in realtà non trova neanche riscontro nell’atto di separazione. Me ne ha chiesta una copia ma, per il momento, non ce l’ho neppure io. Poi voleva la copia dell’atto di compravendita ma gli ho detto di chiederla al notaio: la stanza in cui tengo i documenti è chiusa a chiave e lui non è potuto entrare: forse proprio questo lo ha fatto arrabbiare.



[in quel periodo l'assassino aveva ancora le chiavi di casa ed entrava ed usciva a suo piacere dalla casa, infatti la sera doveva riportarli a casa, ma gli accordi consensuali di separazione
(si, quelli che Parlanti chiede di cambiare dopo 1 giorno e dopo averli firmati) erano che non potesse portarli dalla sua "nuova compagna" finchè non ve ne fossero le condizioni. La questione di opportunità sembra scontata a tutti: non turbare l'equilibrio dei bambini. Ma lui, come a più riprese dimostra nel seguito, vuole proporre presto ai bambini un possibile modello di famiglia intercambiabile in cui tutto cambia tranne lui, tutto è sostituibile in un batter d'occhi, mentre lui resta il centro del mondo]

lunedì 26 maggio 2014

Dal Diario di Beatrice 1


Cice,
perdonami, perdonami veramente, perdonatemi anche voi bambini, per le parti del diario che pubblicherò, ma è troppo importante sapere e comprendere... per coloro a cui può servire leggerle, per uscire da certe situazioni, per coloro che ancora si ostinano a dispensare benevolenza, comprensione, compassione per... Beatrice?
NO! per l'assassino: Massimo Parlanti.

Cice, sono qui che cerco di fare la scelta giusta, come in queste pagine, così in tutto il resto, cerco di essere equilibrato, di vedere al di sopra, di mantenere un punto di vista elevato, sicuramente più alto di parecchi che ne avrebbero il dovere.
Lo stretto necessario, mi sto dicendo, solo esclusivamente lo stretto necessario... è difficile e spero di non essere io a turbare la vostra intimità, almeno quella che vi è rimasta: il ricordo. 
Alcune cose non potranno essere capite, ma non è importante.

E' importante è sentire la voce di Beatrice.


9 settembre 2011
Abbiamo comunicato oggi ai bambini la decisione presa. [la separazione]
****** ha iniziato a tapparsi le orecchie e a dire “no, no!” ancora prima di aver detto loro una sola parola: la mia sensazione che inconsciamente avessero “compreso” la situazione è stata confermata.
*************
****** mi ha detto che riguardo alla situazione *** è “triste, content*, content*”: triste perché il babbo si è separato, content* perché non andiamo più via e content* perché così il babbo non l* picchia più.


19 settembre 2011
Ho riparlato con  ********: nel riferirle alcuni dettagli di ciò che è successo tra me e Massimo, *** mi ha confessato che durante la telefonata dell’8 settembre Massimo ** ha fornito una versione diversa dei fatti, sostenendo che sono stata IO a non dargli alcuna possibilità di riprovarci: *******! Ma se è uscito di casa e se n’è andato nel letto della sua “compagna” – come insiste a chiamarla *****.
Ho sempre in mente il suo sorriso beffardo nei giorni in cui ancora tentavo di riconquistare una famiglia: IO ho dovuto farlo, anziché lui, eppure il ****** traditore è lui!
Oggi abbiamo firmato l’atto di separazione: stasera Massimo mi ha minacciata di non firmare ******* domani se non sarò disponibile a fare dei cambiamenti riguardo alla parte economica dell’atto già firmato.




[Un classico di Parlanti: prima agisce, poi ripensa ai suoi calcoli e subito dopo pensa di poter tornare indietro o cambiare tutto... anche minacciando]



Per questo primo post è abbastanza: sicuramente per me.
Vi assicuro che non è per niente facile.

martedì 20 maggio 2014

La leggerezza della giustizia ed il peso della realtà

Cara Cice,
ho trovato finalmente il cuore per leggere il tuo diario. Lo sto ancora leggendo, perché hai scritto molto, a dispetto di chi è stato convenientemente zitto quando gli è stato chiesto.

So che a te non dispiace, mi avevi fatto già leggere qualcosa in passato, e di alcune cose ne avevamo parlato, so che ti fa piacere che la verità venga fuori e che venga soppesato ciò che hai dovuto, in silenzio, subire.
Si, perché pare che la "dignità" abbia questo prezzo: patire in silenzio.

Io purtroppo sono meno signore e sento che devo rendere noto quello che avete vissuto, quello che stiamo scoprendo.

Del tuo diario pubblicherò alcuni passaggi, estrapolando quelli più significativi.
Purtroppo lo farò io e non tu, quindi seguirò il mio criterio, ma sono convinto che non è molto lontano da quello che avresti usato tu.

Dopo la prima lettura, col cuore che mi si stringeva sempre più, nei prossimi giorni inizierò a pubblicare questi brani, perché è necessario capire chi sono le persone le menti deviate e convinte di onnipotenza ed è necessario capire tuti i fatti ed i segnali.

Questo soggetto, talmente convinto dell'onnipotenza, che sconfina nell'inettitudine, nella sciatteria, nella incapacità totale di essere uomo, in ogni senso, nella triste nemesi della propria - e solo propria - convinzione di superiorità.

Purtroppo questi soggetti vengono tutelati, vengono scusati troppo nel nome della civiltà, mentre le vittime vengono calpestate, malamente e goffamente, così come è stata calpestata la giustizia con Beatrice e per Beatrice.
Mi raccontò - e lo farò anche io - come andarono certi fatti, che hanno costituito terreno fertile alla convinzione dell'assassino.
E' necessario capire i comportamenti delle persone e di quella che ci ostiniamo a chiamare "giustizia": un mondo dove questi soggetti ci sguazzano.

Di questo, dell'inedia, della trascuratezza, della inadeguatezza che hanno portato a spalancare le porte all'assassino, chi ne ha responsabilità, ne porterà il peso a vita, e sono più di uno.
E se non se ne sono rese ancora conto, dimostrano la loro inadeguatezza, oltre la mancanza assoluta di una coscienza, oppure il loro interesse.

lunedì 14 aprile 2014

Contro il buonsenso e l'equità


Siamo nel paese dove "dobbiamo fare qualcosa per il femminicidio!: facciamo uscire prima gli assassini con lo svuota carceri".

Fatto qualcosa per il femminicidio. Non contro.
Perchè...cosa avevate capito?


Cari signori. Man mano spiegherò quello che non avrei mai voluto poter spiegare con tanta precisione.

Partiamo da questo blog.
Già questo potrebbe essere un problema: sì perchè probabilmente - secondo certi canoni - potrebbe indicare che ho della rabbia, del risentimento.

Strano, come potrei io provare questi sentimenti dopo tutto quello che stiamo vivendo?
Come potremmo non essere felici di tutto quello che stiamo vivendo?

Solo su questo potremmo scriverci un libro, ma...

Andiamo oltre.
Adesso voglio solamente fare due conti: il classico "conto della serva" che, a dispetto di tanta creatività finanziaria, spesso fissa molto presto dei dati molto significativi. I dettagli finanziari potremo vederli poi.


Passiamo da un aspetto molto semplice.

Un soggetto che ammazza il coniuge per omicidio volontraio, secondo voi, deve o no essere estromesso dall'eredità, reso "indegno a succedere" ?
oppure deve spettargli l'eredità del cnoiuge che ha volontariamente ammazzato?
Cioè si deve poter trarre profitto ulteriore da un crimine?


La mia risposta è che, dato che ammazzando tua moglie (Beatrice in questo caso) massacrandola, ne trai un beneficio dall'eredità, questo beneficio derivante dal tuo delitto, dovrebbe esserti tolto.
Risposta: NO.

Non è assolutamente automatico.

Questa è la seconda meraviglia dello stato di diritto italiano, dopo la leggerezza con cui è stato deciso di tralasciare la valutazione di certe prove. Leggerezza si, e mi assumo tutta la responsabilità di questa parola: perchè se ci sono delle prove e c'è una persona ammazzata, io le prove voglio esaminarle tutte !!!, perchè voglio capire.
Ma forse la voglia di archiviare la "pratica" è superiore.

Peccato che quella "pratica" si chiama Beatrice, mia sorella, mamma dei miei nipoti, figlia dei miei genitori... 
una leggerezza così, io non la uso in cose con importanza ben inferiore.

Ma torniamo alla seconda meraviglia.
Ammazzi tua moglie ed il beneficio secondario che ne ottieni ti viene lasciato!
(che può non essere secondario, si tratta sempre di una eredità)
Come le leggi invogliano ad ammazzare i coniugi.

La pensione indiretta spettante agli eredi, anch'essa spetta all'assassino nella sua quota parte del 60% (se non ci sono figli al 100%). A vita, se non si risposa.
Fantastico: ammazzi una persona e ti danno anche il premio a vita. Questo si che è un potente deterrrente.


Alcune persone gentilissime ed informate, mi hanno reso noto che esiste la seguente legge, vigente.

Legge n. 125/2011. Esclusione dei familiari superstiti condannati per omicidio del pensionato dal diritto alla pensione di reversibilità  o indiretta. G.U. n. 180 del 04 agosto 2011.

Legge 27 luglio 2011, n. 125. Esclusione dei familiari superstiti condannati per omicidio del pensionato o dell'iscritto a un ente di previdenza dal diritto alla pensione di reversibilita' o indiretta. Gazzetta Ufficiale n. 180 del 04 agosto 2011.

Entrata in vigore del provvedimento: 19 agosto 2011

Art. 1 

  1. Non hanno diritto alla pensione di  reversibilita'  o  indiretta ovvero all'indennita' una tantum  i  familiari  superstiti  che  sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per i delitti di cui agli  articoli  575,  584  e  586  del  codice  penale  in  danno dell'iscritto o del pensionato. 

  2. I soggetti di cui al comma 1 che sono titolari di  una  pensione di  reversibilita'  o  indiretta  perdono  il  diritto  al   relativo trattamento a  decorrere  dalla  data  di  entrata  in  vigore  della presente legge. 

  La presente legge, munita del sigillo dello Stato,  sara'  inserita nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica italiana. 

  E' fatto obbligo  a  chiunque  spetti  di  osservarla  e  di  farla osservare come legge dello Stato. 

    Data a Roma, addi' 27 luglio 2011


C'è voluta una legge apposita del 2011 (praticamente l'altro ieri) per sancire un concetto banalissimo.

Stiamo per sondare subito quale efficacia abbia questa legge.

La legge ha efficacia solamente quando sono passati tutti i gradi di giudizio, quindi probabilmente quando una parte sarà caduta in prescrizione, visti i tempi della nostra giustizia.
Ah, piccola perla degli ultimi giorni: depositando la sentenza definitiva (che non potrà che essere di omicidio volontario), ai bambini spetterà il 90% della pensione, non il 100%.
Il concetto è se "perdi" un genitore ti spetta 100, se ne "perdi" di fatto 2, ti spetta 90, perchè forse ti serve meno aiuto...


Di questo abbiamo già parlato. Ma non abbiamo fatto i conti.
In ogni caso, a prescindere dall'esito del test "quanto è demenziale il nostro stato di diritto", diciamo che si tratta di circa 350€ al mese a cui l'assassino si è guadagnato il diritto, a vita!


Diciamo che il costo sociale di questa assurda logica contro cui si deve lottare ancora nel 2014 è (vista l'età dell'assassino) di circa 150.000€  (se erano più giovani era ancora di più).

Quindi:ammazzi tua moglie e lo stato ti regala € 150.000.
E' da questa cifra che parte la lotta al femminicidio.

Questo solo per fare un conto economico.
Non voglio tediarvi oltre per il momento, poi faremo gli altri conti.

I conti di quanto costa a tutti i cittadini, la leggerezza, l'incapacità, l'assurdità della gisutizia in Italia.
Questa aberrante vergogna è sotto gli occhi di tutti.