domenica 30 marzo 2014

Viva il paese dell'assurdo

Buongiorno a tutti e viva l'Italia.

Oggi affronto uno dei temi, degli effetti, dei segnali - chiamateli come vi piace - io lo chiamo uno fra i tanti altri problemi che si aggiungono a quelli da affrontare, dal momento che viviamo in un paese dove il paradossale ed il surreale è all'ordine del giorno.

Qui siamo di fronte ad un paese che mette il suo approccio grottesco contro le vittime, che devono cavarsela
t o t a l m e n t e
da soli. 

Siamo nel paese dove niente è facile, dove "ehhhh, le cose sono complesse...", 
dove "eeehh, non ci si può far nulla..." come se nella vita normale, in questo paese ed in questo periodo, non ce ne fossero a sufficienza.

Questo il link a L'articolo de La Nazione di Lucia Agati, dove uno dei paradossi più freschi viene riassunto in modo molto efficace lo stato di fatto.

In effetti l'anno scorso andammo all'INPS per informarci in merito alla pensione per un supporto al sostentamento dei bambini: poca cosa, ma almeno è un supporto alle spese necessarie per farli crescere.
Procedemmo con la procedura presso il CAF (perché niente va avanti automaticamente quando hai qualche diritto, altro si; ma non è questo il problema, ci si informa e si fa).
Il diritto era maturato, almeno questo (perché ci sono dei requisiti minimi...magari questo come tutta l'esperienza che stiamo facendo in merito, l'affronto nella sezione NOTIZIE UTILI). 

A quanto dice l'articolo voglio solo aggiungere qualche dettaglio.
Poco tempo dopo avere effettuato gli atti necessari, hanno iniziato ad arrivare le quote della pensione ai bambini, ripeto dai calcoli fatti era poca cosa, ma scopriamo che di poca cosa arrivava ancora meno (circa il 40% in due).

Ci siamo informati e risultava il diritto dell'assassino in quanto "vedovo" (poverino) alla quota del 60% sulla pensione di reversibilità indiretta dal lavoro di Beatrice.
Primo paradosso: Beatrice continua ad essere l'unica a provvedere ai suoi figli anche adesso che non c'è più... mentre chi c'è, con tutta la sua attenzione...fa ben altro.

Lo sapevamo quindi già da tempo, ed all'INPS ci avevano fatto illudere, non per loro colpa - ma probabilmente per un ragionamento sensato - che dopo la sentenza di condanna, questa "discrepanza" si sarebbe sanata.
In effetti razionalmente si può pensare che - ancorché reo confesso - finché non c'è una sentenza non c'è niente che sancisca che un assassino non debba trarre profitto dall'omicidio da lui commesso.
Concediamo anche questo all'assassino.

Ma i ragionamenti razionali, la logica, la ragionevolezza non sono contemplate in questo paese: non ci si può proprio sperare.

Questa, semmai è stata la grave colpa dei funzionari INPS: la presunzione di ragionevolezza del sistema della giustizia e del sistema paese (sempre minuscolo, perché purtroppo si constata puntualmente ed inevitabilmente che siamo un paese minuscolo).
Riguardo all'INPS devo constatare che nonostante le persone che ho incontrato siano state molto gentili e professionali, non c'è verso di affrontare niente senza dover prendere ferie: per andare nella sede più vicina si deve andare di mattina e non c'è verso impiegare meno di 1-2 ore, mentre il "call center",
il call center...
...il call center...
...chi?
inutile...

Fatta questa breve parentesi torniamo al problema.
Il problema è che dopo la sentenza di colpevolezza...non è cambiato niente.
All'assassino spetta ancora la sua pensione di reversibilità, premio per aver ammazzato mia sorella, che "l'ha generata" in favore degli eredi.

Perché? 
chiedo io.

Risposta: "la legge dice così ed almeno che non ci sia una dichiarazione di indegnità a succedere" (cioè che un assassino non sia degno di essere erede di chi ha ammazzato: Beatrice), è un suo diritto che resta attivo a vita, a meno che lui non si risposi".
Bene.
A questo punto mi scappa da sorridere proprio allo sportello INPS: è inevitabile la sensazione di vivere in un paradosso, in un luogo, in un tempo in cui l'assurdo diventa la regola, in cui il surreale diventa prepotentemente più tangibile del reale, in cui ti si confondono tutti i valori, in cui ti domandi se quello che ti hanno detto è veramente quello che hai sentito...
Chiedo conferma.
Sento la stessa cosa, le parole sono diverse: allora avevo capito bene.

Tralascio di riferire il suggerimento che mi è stato dato.
Magari con tutta la comprensione e l'empatia, che effettivamente ho percepito.
Ma con altrettanta comprensione non posso trattenermi dal fare una risata. 
Grazie lo stesso.

Mi domando: come? uno che ammazza sua moglie non viene automatico che non possa ereditare da lei???
Evidentemente NO.

La domanda a cui ancora oggi non riesco a dare risposta è: abbiamo una legge assurda e demenziale, fatta per i delinquenti, oppure semplicemente la giustizia, nella fattispecie il giudice si è scordato qualcosa, si è distratto ulteriormente per qualche attimo di troppo?

Inevitabilmente deve essere una di queste due possibilità.
Non ci sono alternative.
Premesso che ripeto, sono poca cosa, ma non credo che si possa ragionare col concetto che "in qualche modo dovrà pur campare anche lui"...
se qualcuno lo pensasse si dovrebbe dedurre che è un delinquente alla pari di Massimo Parlanti, e lo sta giustificando.

Risposta inevitabile: in qualche modo doveva pur campare anche Beatrice! 
...ed i suoi figli!

...e magari anche noi che abbiamo l'onere e l'onore di farli crescere supportandone lo sviluppo come persone responsabili e forti con principi sani e con un grande equilibrio, senza prendere ad esempio tutto quello che gli è capitato e che la nostra giustizia, il nostro sistema, i nostri soggetti alternativi, fanno di tutto per giustificare come "non così sbagliato".


sabato 29 marzo 2014

Nuova sezione del blog - Procedure e suggerimenti

Questo post sarà brevissimo.

Solo per dire che tutte le schifezze (non saprei proprio come altro chiamarle) che abbiamo incontrato, stiamo incontrando ed incontreremo e che racconto troveranno man mano uno spazio in una sezione apposita (attualmente in costruzione), dove voglio scrivere alcuni consigli, indicazioni ed esperienze, soluzioni o problemi incontrati durante tutto il nostro percorso.

Naturalmente queste sono lungi dall'essere risolutive o sostitutive del supporto di un legale, ma almeno racconto qual'è la nostra esperienza e quali sono state le soluzioni a certi problemi ed assurdità.

Perché spesso si parla di assurdità.

Questo è il primo passo verso la trasformazione del blog in una cosa più concreta.


Poi se chi si era fatto avanti per promuovere un progetto, volesse dare dimostrazione di coerenza... sa già come trovarmi, dato che lo ha già fatto in passato. Ora poi è ancora più facile perché ha tutti i miei riferimenti.


A presto.
Si perché su FB ho già postato la nostra "scoperta sensazionale", ma qui la devo affrontare con più dettagli.


sabato 22 marzo 2014

La ricostruzione dei fatti di "Amore Criminale"

Per chi l'avesse persa, qui di seguito potete rivedere 
La puntata di Amore Criminale
dove c'è la ricostruzione della vicenda della mia sorella Beatrice.

Alcuni dettagli della ricostruzione non potevano che essere immaginati da chi non c'era la sera che l'abbiamo ritrovata, quindi il mio punto di vista di quelle ore è molto più terrificante: dalla telefonata che mi informava della non rintracciabilità di Beatrice, al viaggio della ricerca, alla tensione al dolore ed alla rabbia di quei momenti, in cui tutti sapevamo che avevamo accanto il suo assassino.  

(Ricordo bene che quando chiesi ad alta voce cosa avesse fatto al naso quel maledetto, qualcuno mi disse anche "su, via...non cominciamo..., controlliamoci"...
e mi sono controllato fin troppo: ma è stato meglio così.)


Altri probabilmente sono stati smorzati perché in prima serata sarebbero risultati troppo cruenti, purtroppo cruenta è stata la realtà: è sufficiente rivedere la parte in cui viene ricostruita l'aggressione di Massimo Parlanti su mia sorella ed ascoltare (cosa che oggi facciamo poco purtroppo) il medico legale.
il medico legale parla di lesioni terribili da calci, pugni e via discorrendo, lesioni perfino al cuore...immaginatevi cosa deve essere stato per Beatrice.
Purtroppo la ricostruzione deve probabilmente seguire certe regole e, per non risultare traumatizzante, va a finire che si toglie spazio alla realtà.
Forse è lo stesso processo mentale che ha seguito il giudice...troppo brutto per essere vero...meglio fermarsi alla sola evidenza e non guardare altro.

Ma la realtà è stata realmente questa, basterebbe vedere le foto, basterebbe leggere il referto medico (che non è escluso che pubblichi), basterebbe esserci stati quella sera...
non è stato uno strangolamento da colluttazione alla pari: è stato una pestaggio, un massacro che da solo poteva bastare ad ammazzarla, poi, però per averne certezza l'ha strangolata, non soffocandola, ma rompendole l'osso iodie...insomma quello che fa respirare, che se lo rompi non puoi proprio più respirare per ostruzione "meccanica".


Probabilmente ragioni televisive hanno imposto che fosse rappresentata così: in modo più tenero.

Fatta eccezione per questi dettagli, che posso comprendere, la ricostruzione è stata neutra ed attinente, mi è sembrata una ricostruzione seria, non romanzata o spettacolarizzata. Questo l'ho apprezzato.



Ringrazio la redazione e gli autori.



giovedì 13 marzo 2014

Una ricostruzione per Beatrice



Domani 14/3 la trasmissione "Amore Criminale" (21,05 su Rai 3) racconterà Beatrice.Per me che l'ho vissuta da vicino, molto vicino, sarà un'occasione per capire cosa può essere percepito e cosa si trasmette alle altre persone che non hanno avuto contatto diretto.

Ringrazio in ogni caso le persone che abbiamo incontrato, professionali, serie e delicate al contempo.

Ringrazio anche perché è facile scordarsi o trascurare un nome o delle generalità su un documento, è facile trascurarle banalizzando in concetti come gelosia, raptus, ed altre - scusate il termine - minchiate, che non esistono nemmeno scientificamente.

E' facile trascurare una vittima per cui "ormai cosa ci possiamo fare?",
è facile quando questa persona non può più obiettare,
è facile nei servizi giornalistici,
è facile in quelli televisivi,
è facile in un'aula, dove - a tavolino - fondamentalmente si leggono delle narrazioni su di un nome...un po' come un thriller, magari commovente, ma in aula l'assassino è li che cerca di difendersi, la vittima non c'è, non può più dire come è andata realmente: quella sarebbe la vera versione da ascoltare o almeno da ricercare.

Ma quel nome corrisponde ad una persona, a cui è stato tolto non solo il sogno, ma anche la stessa e sola possibilità di sognare.


Ho scritto questa cosa per informazione e nella speranza che quanto hanno ricostruito restituisca un po' di spazio alla realtà dei fatti, delle situazioni e delle persone.
Spero che si possano comprendere i terrificanti momenti, le emozioni, tutto ciò che travolge un fatto come questo, non per pietà, ma per capire, perché comprendendo il dolore di una giovane vita spezzata da un massacro e da uno strangolamento, di altre vite cambiate per sempre, si può almeno cercare di affrontare un problema che riguarda la comunità intera.
Purtroppo a qualcun altro succederà ancora ed ancora, il fenomeno sembra non arrestarsi, anzi, per questo bisogna comprendere.


Perché non si possono condannare sempre due volte le vittime. 

Sulla fedeltà e l'efficacia della ricostruzione potrò confermare solo dopo averlo visto e magari  - anzi quasi sicuramente - lo commenterò anche.

Comprendo che non ci sia voglia di guardare o di continuare ad interessarsi a certe vicende tristi, anche a me piacerebbe non pensarci, lo comprendo, troppa tristezza e troppo dolore, ma sono costretto a viverlo ogni giorno.
Per questo sarà uno sforzo enorme guardare la trasmissione.

Chi se la sente, chi non vuole nascondere la testa, chi ha la forza per affrontare questi temi in modo equilibrato dovrebbe fare questo sforzo: informarsi e cercare di capire.


Lo faccio per mia sorella, perché rimanga memoria della sua forza, di quello che ha passato, di quello che nonostante certe atrocità, nonostante certe situazioni è riuscita a fare.

Insomma nella speranza che venga preso atto che è una storia di una persona vera e "normale"...

...purtroppo ancora oggi parlando con alcune persone sono emersi alcuni temi "arcaici" che servono a ghettizzare queste vicende come appartenenti a realtà di un certo tipo... invece ce ne sono molte, moltissime nella gente comune: persone belle e meno belle, intelligenti o meno, con uno status agiato o meno, in un contesto sociale piuttosto che in un altro, veramente di ogni situazione... ecco perché abbiamo fatto l'intervista, che assicuro è stata faticosa come una maratona. Non per altro.