venerdì 27 giugno 2014

Apoteosi del pensiero dell'assassino


Chiedo scusa, ma non se ne può fare a meno.
Massimo Parlanti - l'assassino di mia sorella - all'audizione col Giudice del Tribunale dei Minori (gennaio scorso):
"Vorrei essere rassicurato sulla capacità di tenuta degli zii materni, non perché io non ho fiducia in loro, bensì se loro riescono a prospettarsi un percorso così lungo a complesso e delicato come quello di doversi occupare a 360° di due bimbi che non sono figli loro."

Beh, assassino, TU CI SEI RIUSCITO BENISSIMO A DISTRUGGERE LA VITA DEI TUOI FIGLI A 360°, non hai trascurato veramente niente, ma niente niente! e non devo stare qui a ricordarlo...
...in effetti, no, non è possibile fare più danni di quanti ne hai fatti te!

Parlanti,...fai il tuo percorsino spirituale e psicologico (peraltro già interrotto), Parlanti,...sei già a posto, vero? già arrivato...una penitenzina, tre ave  Maria e olè.
Parlanti...Usa e getta, come sempre.
Vedi che non cambi, vedi che resti il solito misero e meschino, del tuo percorso 2 parole..., sugli altri ti prodighi...
Parlanti, l'assassino sei te, Parlanti... pensi ancora agli altri, ancora a gettare dubbi sugli altri, ancora a tentare di insinuare la tua visione in quelli di cui vuoi servirti, invece di pensare a te stesso...il percorso è tuo, lo devi fare te, e non è come un passaggio in taxi: preso, pagato, arrivato.
Lascia perdere gli altri.
Rilassati, stai sereno, ormai il tuo obiettivo è raggiunto.

Io ho espresso le mie considerazioni, ma non sono uno psicologo, conosco solo il soggetto; chissà il giudice cosa ne pensa.

martedì 17 giugno 2014

Dal Diario di Beatrice 2

[Beatrice si è ricomprata metà della casa] 

20 settembre 2011
Oggi è impazzito: non ho voluto consegnargli l’assegno prima della firma dell’atto di compravendita (com’è normale che sia) e lui si è arrabbiato tanto da perdere la testa: andandosene da casa in auto ha pure sbattuto contro un albero!

[un classico, Parlanti ha battuto così tante volte la macchina per inettitudine e superficialità (ha tirato giù il pozzo in giardino, e tante altri bei risultati...), che ormai è un'abitudine, la sua noncuranza è alla base dell'approccio alla vita, il nervosismo in questo caso è stato solo una piccola scintilla nel suo povero cervello, come in tutti gli altri casi] 

Dopo poco è seguita una telefonata infuocata: lui mi minacciava di non venire alla firma dell’atto di compravendita se non avessimo prima rivisto l’atto di separazione. Allora *** ho alzato la voce anch’io: ho in mano un atto già firmato e sono pronta a farlo valere davanti ad un giudice! Gli ho ricordato in quanti modi mi ha mancato di rispetto portando quella **** in casa nostra, nel nostro letto, nella nostra doccia: che schifo! E in quanti modi ha mancato di rispetto anche ai suoi figli e a sua madre, che ancora non sa niente.
******
La giornata è finita a mezzanotte e mezzo con tutti i passi legali fatti e firmati ***.

25 settembre 2011
*** ha nuovamente ribadito che “almeno ora il babbo non ** picchia più”.

27 settembre 2011
Stasera *** mi ha detto che vorrebbe abitare col babbo perché *** “li gioca” mentre io ho sempre tante cose da fare. Ci sono rimasta male, ma dopo cena abbiamo giocato insieme *** e *** mi ha detto che se giochiamo così allora è content* anche con me. Cercherò di farlo più spesso.


30 settembre 2011

Oggi sono andata dalla psicologa: sento di aver bisogno di un supporto “professionale” per capire come rapportarmi nel miglior modo possibile coi bambini in questa situazione del cavolo!
***

1 ottobre 2011
Primo fine settimana dei bimbi con Massimo. Stamani gli ho detto che sarei tornata alle 23, sul momento non ha fatto obiezioni, poi alle 15:30 mi ha telefonato dicendomi che dovevo tornare prima, poiché nel caso in cui i bimbi avessero avuto sonno prima delle 23 ***** lui li avrebbe messi a letto: però se io non fossi stata a casa li avrebbe portati a “casa sua”. Questo misero ricatto, volto solo a mettermi i bastoni tra le ruote ed a farmi un dispetto, in realtà non trova neanche riscontro nell’atto di separazione. Me ne ha chiesta una copia ma, per il momento, non ce l’ho neppure io. Poi voleva la copia dell’atto di compravendita ma gli ho detto di chiederla al notaio: la stanza in cui tengo i documenti è chiusa a chiave e lui non è potuto entrare: forse proprio questo lo ha fatto arrabbiare.



[in quel periodo l'assassino aveva ancora le chiavi di casa ed entrava ed usciva a suo piacere dalla casa, infatti la sera doveva riportarli a casa, ma gli accordi consensuali di separazione
(si, quelli che Parlanti chiede di cambiare dopo 1 giorno e dopo averli firmati) erano che non potesse portarli dalla sua "nuova compagna" finchè non ve ne fossero le condizioni. La questione di opportunità sembra scontata a tutti: non turbare l'equilibrio dei bambini. Ma lui, come a più riprese dimostra nel seguito, vuole proporre presto ai bambini un possibile modello di famiglia intercambiabile in cui tutto cambia tranne lui, tutto è sostituibile in un batter d'occhi, mentre lui resta il centro del mondo]