Ci sono delle sere, come questa, in cui basta rivedere alcune foto per capire, per rendersi conto.
Purtroppo è vero, Cice mi rendo conto che ancora non accetto la tua mancanza, vedo le foto di qualche tempo fa, poco prima che un assassino senza scopo di vita ti portasse via, e quei momenti assumono un sapore terribilmente distorto.
I momenti felici ritratti in quelle foto, ritratti di una serenità che sai non tornerà più identica, visti oggi appaiono così lontani, non nel tempo, ma nell'essenza; quei ritratti quei momenti...non siamo noi, noi siamo altre persone oggi.
Le foto con te, Cice, appaiono assurde: sembra quasi che averti come sorella sia stato un mio sogno, che si è interrotto bruscamente, difficile a volte distinguere se il sogno era allora, oppure è adesso che non ci sei.
Non riesco ad immaginarmi senza sorella, ed ancora penso di poterti chiamare - e qualche volta per poco non sbaglio qualche nome - ma d'altra parte non riesco più ad immaginare come sarebbe oggi se tu ci fossi.
Le tue foto, viste centinaia di volte, sembrano racchiuderti in un istante senza fine, che non prosegue.
Tu sei quella, tu non invecchi più, mentre a noi viene qualche capello bianco - ed i bambini non mancano di farcelo notare - chissà...ma tu non invecchi.
Una donna vera e forte ammazzata da un individuo che non è mai riuscito ad essere uomo. Per non sottovalutare cosa è successo alla Cice: la mia sorella ed amica di tutti! Per lei, per i suoi bambini, per tutti gli altri e per tutte le altre donne che non sanno quanto sia vicino questo pericolo. Persone normalissime travolte dall'inimmaginabile. Femminicidio: parola strana ma eloquente, nasconde un mondo occulto e subdolo, di personaggi bestiali, doppi e perversi, vuoti dentro.