Per fare questo riporto prima il significato di due parole:
"morale"
Che riguarda la facoltà dell'uomo di poter valutare, individuare e realizzare nella pratica di vita i valori fondamentali dell'esistenza individuale e collettiva
"buonismo"
Atteggiamento di benevola apertura e comprensione per tutte le posizioni, accusato di non andare al di là di generici appelli moralistici, capaci solo di produrre compromessi confusi e di basso livello ...Eccesso di buoni sentimenti, suggestivo ma inconcludente
Queste definizioni perchè sta imperando una contraddizione che credo micidiale:
spesso viene condannato l'aspetto "moralistico" sminuendo la morale, che diviene un oggetto banale e noioso, mentre per contro viene tenuto un atteggiamento ultratollerante e buonista.
Un cocktail veramente pericoloso, una contraddizione i cui frutti li vediamo già da tempo...
da un lato si sminuiscono i valori, l'essenza della nostra stessa vita, dall'altro si invita a tollerare tutto è tollerato, tutto è "poco male", tutto è "che vuoi che sia", tutto è "lasciamo stare"... finchè poi...
Questa è la premessa per degenerare definitivamente nell'indifferenza generale.
Ma dobbiamo ricordare che tutto quanto viene trascurato poi degenera, e soprattutto..."domani tocca a noi".
Articolo emblema del "Non mi riguarda"
Per fare questo dobbiamo ritorvare il coraggio di riconoscere i disvalori, le insidie, il marcio, ed allontanarsene o allontanarlo. Dobbiamo ristabilire dei valori, delle priorità...spesso perdute o nemmeno mai considerate.
Non sono catastrofista, anzi mi ritengo molto positivo, ma non mi piace la confusione di valori, non mi piace mescolare il marcio con il saporito e non mi piace non saperli più distinguere.
Ma è questo che sta succedendo: sta a noi non farlo succedere, con la chiarezza, con la serietà, con valori e princìpi, con sentenze giuste che facciano credere di nuovo nella giustizia...quella come tutti la sentono tale...quella in cui non basta una parolina fra le righe per condannare le vittime e perdonare gli assassini...quella in cui non ci sono solo sconti per i delinquenti.
Ciao Lorenzo,
RispondiEliminaanch'io ho avuto lo stesso pensiero tuo quando ho saputo quella notizia.
I fatti fanno solo parlare la gente, non la scuotono, sembra che ciascuno viva nella sua bolla fatata.
Ma ci vogliamo rendere conto che viviamo in una società? Non ci siamo proprio.
Sono e sarò sempre con voi, nei pensieri e con le preghiere.
Sto pianificando per vederci presto di nuovo da me con tutti i bambini.
Laura
Cara Laura, purtroppo sembra che non di smuova niente, e questo mi sembra terribile. Niente ci turba e non ho compreso bene la ragione profonda di questo...penso più alla comunità che alla società, che ormai mi sembra toppo costruita, talmente tanto da sentirsene parte fino ad un certo punto, soprattutto quando la sentiamo non giusta o non vicina. Forse é proprio questo: ci sentiamo poco protetti, tutelati e ci costruiamo il nostro recinto, scordandoci che insieme i problemi si risolvono, da soli no, e forse crescono. Siamo tutti troppo impegnati per gli altri dimenticando che noi stessi facciamo parte degli altri e siamo chi siamo proprio perché ci sono gli altri, senza i quali non saremmo niente...come niente é chi si isola ed isola gli altri.
EliminaMi fa molto piacere vedervi, siete persone splendide e non voglio che la routine del correre dell'avere poco tempo, che tutti sentono addosso, governi la nostra vita e non ci lasci scegliere. Ti ringrazio veramente di cuore. Un caro saluto