sabato 21 dicembre 2013

Il Natale anche per Massimo Parlanti: l'assassino

All'assassino della Cice,
a Massimo Parlanti
ti eri permesso di chiamarla così anche te, senza esserne degno.

Pensa al tuo ego, a quello che volevi ottenere ammazzando Beatrice, ripensa al tuo obiettivo, quello che volevi realizzare, ripensa ai tuoi progetti, ripensa a come volevi realizzarli.
Pensa se li hai realizzati.

C'è mancato poco?
...solo un errore, l'ultimo grande "affronto" che Beatrice ti ha fatto...farti un graffietto che ti ha inchiodato alla miseria della tua vita.
Beatrice, lo specchio che tentava di farti ragionare, di farti elevare dall'abisso del tuo animo, la luce che metteva in chiaro il tuo fallimento totale come padre e come uomo.

Si avvicina il Natale, e pur essendoti sconosciuta qualsiasi emozione,
non ti scordare mai qual è stato il più grosso regalo che hai fatto a Beatrice (ne sarai molto fiero)
non ti scordare il più grosso regalo che hai fatto ai vostri figli, proprio pochi giorni prima del Natale.
Un regalo, il tuo, che non verrà mai scordato ma non per te, per Beatrice.
Un regalo che ha trasformato tutti.
Non credo abbia trasformato te.

Sai la tua peggior condanna è vivere, vivere e magari un giorno renderti conto di ciò che sei.
Ti ho visto al processo, piccolo essere inetto, le tue espressioni, le tue paroline scritte su un foglio dopo un anno da assassino, lo confermano.    

Il regalo che hai fatto è per sempre, per Beatrice sicuramente
Il regalo che hai fatto è per sempre per i vostri bambini (tuoi solo biologicamente)
Il regalo che hai fatto, se ti fa sentire meglio, è per sempre anche per noi

Si,
perché il Natale, così come tutti noi lo conoscevamo, non esisterà più.


Sei fiero di averlo rovinato a noi e di aver tolto la vita a Beatrice e non ti curi di come per il tuo obiettivo egoistico sei passato come un carro armato sulla vita dei tuoi figli, segnandola per sempre più di quanto avevi già fatto in precedenza. Complimenti, grande risultato.

Non posso allegare qui la foto di come hai lasciato la Cice, ma (anche se da bravo codardo non hai voluto rivederla nemmeno in foto) probabilmente te la ricordi bene.
Ed è giusto che non la scordi mai, è giusto che tu la riveda, che ti tenga compagnia nei tuoi sogni, a ricordarti chi sei, perché tu oltre alla foto, ricorderai sicuramente le ultime grida, i rumori, e tutti gli ultimi dettagli.
Ricordali bene, perché fanno parte di quello che sei.


Pensa, se la tua vita è da parassita o se hai costruito qualcosa,...e chiediti cosa... con le tue capacità, non con gli sforzi degli altri. 


Pensi a come uscire prima dalla tua cella?... con avvocati che neanche stavolta  paghi,
pensa piuttosto a quello che hai fatto,
pensa piuttosto a tutto quello che non hai detto 
pensa piuttosto a qualcosa di utile che hai combinato
pensa piuttosto a cosa ha senso ed a cosa non ne ha più
pensa piuttosto a cosa eri ed a cosa sei diventato
pensa piuttosto al senso della vita, della tua vita.

Non pensare alla via più rapida per uscire, per fuggire un'altra volta da te stesso, a quello ci pensano gli avvocati di chi te li paga, pensa invece al più grande regalo che sei riuscito a fare.


E' Natale, Massimo Parlanti. Ricordi?

mercoledì 27 novembre 2013

Quello che non posso trascurare (parte 1)

Come avevo accennato, sono qui ed esaminare l'istituto del rito abbreviato, il procedimento e le indagini.

Ancora una volta voglio ricordare, anche a me stesso, cos'è il rito abbreviato: il rito abbreviato è un istituto giudiziario che in cambio della collaborazione del colpevole per portare a compimento la giustizia, consente di ottenere allo stesso delinquente un cospicuo sconto di 1/3 sulla pena.

Poniamo che siano accettabili queste condizioni, poniamo che la fatica di cercare il colpevole valga 1/3 della pena...traduco... il 33% !
(dato che siamo "abituati" a vedere le percentuali di sconto quando compriamo)
...
dove lo trovate mai uno sconto così?
...

Bene, ammettiamo che sia accettabile...ma il delinquente deve collaborare e dire tutto e soprattutto la verità.
Oppure vale come al solito la formalità nel nostro paese ?
Nel caso di Parlanti Massimo qual è stato il contributo che costui ha dato alla giustizia?
In aula si è dibattuto tanto, ma la tesi infine è stata "ok, Parlanti ha mentito e mente, ma lui potrebbe aver..." e via con i voli pindarici...
cioè dato che non ci ha detto lui com'è andata realmente, allora non possiamo saperlo e quindi meglio essere più buoni , noi...?
lui no, l'ha ammazzata.

eehhh ???
scusate...
eehhh ???

ma la giustizia, fa paura alla giustizia stessa?
ma dove stiamo vivendo?
ma se si aspetta che la verità venga fuori così - da un reo confesso di comodo - allora stiamo freschi...

e poi Parlanti sarebbe stato preso ugualmente di li a poche ore, grazie alla al graffio che Beatrice gli ha fatto in faccia...praticamente solo grazie a quello...

Allora...di cosa stiamo parlando?
qual è il contributo che lui ha dato alla giustizia?
nessuno.
E allora cos'è che giustifica il beneficio del rito abbreviato???
cosa?

Supergarantisti, sempre supergarantisti...ma solo con i delinquenti.

Torniamo alle indagini.
Queste mi lasciano un senso di incompiuto, una sensazione di grande delusione.

Partiamo dal primo elemento: il telefono cellulare di Beatrice.
E' stato cercato, sono state utilizzate apparecchiature apposite, è stato rovistato fra i cassonetti, ed è stato trovato.
Di tutto questo ci sono i verbali, ma...
poi non si trova più traccia di niente!

Cioè c'è stato l'impegno nel cercare questo benedetto telefono, perché evidentemente era importante (cosa di cui resto convinto), ma poi non c'è più niente agli atti...
io penso che sarebbero state utili le telefonate, il testo dei messaggi, magari non fondamentali, ma sicuramente utili.
Sicuramente.
Altrimenti perché cercarlo,
perché impiegare strumentazioni e uomini,
perché prendersi la briga di analizzarlo, 
...perché averlo ancora in sequestro!

Non lo capisco.
Si è cercato un oggetto potenzialmente fonte di prove schiaccianti - ripeto potenzialmente, magari non serviva a niente - e poi, niente.
Non si è scoperto che non serviva a niente...non c'è proprio nessun dato su questo!!!
Ma allora "spendiamo" 10 per ritrovarlo e poi non arriviamo fino ad 11 per sapere cosa ci può dire?

Ricordo che la difesa si è aggrappata a questo: ha chiesto dei tabulati da dove voleva estrapolare cose che quei tabulati non possono dire...
tabulati che sono del telefono cellulare dell'assassino.
Dove guarda caso l'assassino ha cancellato tutto!
nemmeno una traccia, nemmeno di quei messaggi riscontrabili sul tabulato e chiesto dalla sua difesa...

...la giustizia che ha paura di se stessa...

il telefono di Beatrice lui l'ha preso per cancellare i dati, ma non ci deve essere riuscito, perché c'era il PIN.
Guarda caso l'assassino l'ha preso quel telefono e poi l'ha buttato via... perché non conosceva il PIN...?

Versioni false, riscontri perduti e cancellati.
Non conosciamo il contenuto né il testo dei messaggi, ma ho la piena fiducia che sono utili ad una migliore comprensione. Non ne ho affatto paura di questo contenuto.
A proposito, il cellulare di Beatrice è ancora sotto sequestro, quindi si può ancora scoprire. Ripeto, magari non serve, ma non si può trascurare.

Questo è il primo dei tragici elementi che IO non posso trascurare.

domenica 17 novembre 2013

Un Signor Giudice, degno del massimo rispetto

Ho deciso di rendere onore ad un Giudice, questo si, un Signor Giudice e non solo, direi un Signor Ufficio.
Non farò nomi, per rispetto nei loro confronti, però mi fa piacere, ma soprattutto mi sembra giusto, giustissimo e doveroso rendere onore al merito.

Lo faccio adesso perché a breve non sarà più il riferimento per le questioni di tutela dei bambini, lo faccio adesso perché già da adesso non ci sarà più nessun atto formale che competerà a questo ufficio, quindi solo ora mi sembra corretto ed opportuno.


Non si può sempre frignare e denunciare solo quello che non va e lasciare nell'ombra quello che invece funziona, e soprattutto le persone di valore.
Bisogna rendere onore al merito, bisogna far capire che non tutto è marcio e non tutto è indignazione, non tutto è negativo.

Perché?
perché si rischia di non essere più credibili;
perché parlando solo del negativo per denunciarlo, stranamente il negativo lo si alimenta ancora di più; 
perché si dà speranza.


Sto parlando del Giudice Tutelare di Pistoia e dell'Ufficio della Cancelleria di Volontaria Giurisdizione di Pistoia.
Ho trovato in questo Ufficio, un giudice, dei funzionari e degli assistenti (parlo al maschile in via generale, ma ho conosciuto tutte donne tranne il giudice - che fra l'altro ho visto una sola volta) che meritano soprattutto rispetto, rispetto per la professionalità, ma anche per le qualità umane.
A questi voglio aggiungere anche i Servizi Sociali di Montecatini, per onore di cronaca.

Non perché mi abbiano fatto qualche piacere, non perché abbiano bypassato delle procedure, niente di tutto ciò, ma solamente perché ho riconosciuto in loro delle qualità professionali, umane e di ragionevolezza che molti tendono a sottacere quando si parla di pubblici uffici.
Purtroppo spesso non ci si rende conto quanto gli uffici pubblici vadano avanti grazie alle persone armate di buona volontà; tutto sembra fatto per rendere la vita impossibile ed il lavoro più complesso, e loro riescono ugualmente a svolgerlo, il loro lavoro, anche con un sorriso oppure anche con il semplice buonsenso di persone che hanno a che fare con altre persone.

La complessità di talune pratiche a mio parere resta ingiustificata, ma l'uso di strumenti strabilianti quali l'e-mail ha reso possibile la razionalizzazione.

Il contrario di quanto mi è successo in un'altra cancelleria in cui sono stato rimbalzato fra quattro assistenti la cui elasticità mentale aveva paventato lo scenario di prendere un permesso da lavoro per andare da loro a ritirare un'attestazione per prendere un altro permesso... una logica fulminante!

Finché anche li, all'ultimo passaggio ho trovato due persone professionalmente ragionevoli ed illuminate, per cui abbiamo risolto agevolissimamente il problema.
Bastava accendere il cervello.

 
Non è piaggeria, ripeto, non avrò più niente a che fare con questo ufficio e dico questo solo ora proprio per questo motivo.

Fra poco la competenza si sposterà a Firenze, vedremo come andrà. Vi riferirò.
Intanto buona giustizia a tutti.

A questo proposito vi invito a leggere questo articolo che mi ha reso noto una persona informata:
Strangolata - Dimezzata la pena in appello e la cassazione conferma
Se succede alla figlia di un giudice voglio vedere come va a finire.
Ce ne sono due di caste e si stanno facendo la lotta per vedere chi la spunta.

Se questo è l'andazzo e Parlanti fa appello, a Natale prossimo ci chiede di invitarlo a pranzo.

venerdì 15 novembre 2013

L'assassino ringrazia, la società impara

L'assassino - Massimo Parlanti - ringrazia, si, ringrazia.
Ringrazia il giudice, ringrazia gli avvocati, ringrazia la legge, si la legge che ha del ridicolo.

Sull'approssimazione che a tratti hanno avuto le indagini, scenderò in dettaglio in seguito, e farete le vostre valutazioni.
Mi dispiace, perché fra gli inquirenti ho trovato alcune persone valide, ma c'è rimasto molto da dire.

Dobbiamo leggere le motivazioni della sentenza, ma il concetto espresso in aula dai difensori è stato: "Beatrice è morta e non può tornare, però ormai è così cosa ci possiamo fare? Signor Giudice, lei ha la grossa responsabilità di scegliere se voler dare una seconda possibilità all'assassino, se lo condanna a troppi anni, di fatto non avrà altra possibilità..."
E questo è stato...

L'idea è questa?
L'idea è "ormai l'ha ammazzata, non possiamo tornare indietro...pace? che ci possiamo fare?"
se è questa, abbiamo imparato una cosa importante oggi...

Ora Parlanti un'altra possibilità l'avrà, si proprio la possibilità che Beatrice non ha, la possibilità , sì di fare altri danni...di mettere nei guai altre persone...se era questo l'obiettivo...centrato in pieno! complimenti.
Prego di prendere nota già da adesso.


Di sicuro ieri questo Giudice è stato artefice di un grande insegnamento, insegnamento sulla giustizia italiana e insegnamento di vita, molto prezioso.
Ne farò tesoro, sicuramente.

Poi vi parlerò di un altro Giudice, si un altro che ha preso parte alla vicenda di Beatrice, le cui valutazioni evidentemente non sono state prese in considerazione ieri...

La legge.
Il rito abbreviato garantisce 1/3 di sconto della pena.
La buona condotta garantisce 1/4 di ulteriore sconto
Poi ci sono altri strumenti ancora per cui un assassino come Massimo Parlanti potrà uscire dopo 9 anni, quindi 8, perché il primo lo ha già scontato con noi.
Sarà sicuramente soddisfatto, oltre che di aver eliminato Beatrice, di aver trascinato a questo punto anche noi.

Forse era questo l'obiettivo: farlo uscire prima che i bambini diventino maggiorenni.


Io...noi, non ci faremo consumare dall'odio, non diventeremo come Massimo Parlanti, che anche col sorriso beffardo e di sfida, ieri aveva il volto trasfigurato, con gli occhi incavati nel suo teschio, più visibile che mai, consumato da dentro.
No, noi vogliamo vivere la nostra vita e non farcela rovinare anche noi, non vogliamo far dilagare a macchia d'olio l'assurda, meschina capacità di distruzione di Massimo Parlanti.

Lui che non si rende conto, lui e la sua probabile gioia del fatto che gli è andata bene per l'ennesima volta nella vita grazie al solito grande aiuto, lui si sente vincente, lui grazie a chi lo protegge sempre, a chi ci mette la solita enorme pezza e pacco di soldi a tamponare...
d'altra parte signori questo è il mondo, questa è l'Italia.

Massimo Parlanti, ricordatevelo bene questo nome, ricordate bene la sua faccia col sorriso beffardo, perché fra qualche anno ve lo potrete trovare già accanto per la strada, pronto a succhiare quello che può, mellifluo, viscido, calcolatore e parassita, assassino.
Sicuramente cercherà di nuovo noi ed i bambini.

Altrettanto sicuramente né noi, né i bambini dopo quel medesimo tempo potremo rivedere Beatrice.
Grande giustizia, grande insegnamento.

Sono queste le esperienze che ci fortificano, che ci forgiano, che insegnano, che cambino la nostra società. Certamente, la cambiano e se il carcere dovrebbe essere anche rieducativo, la giustizia non dovrebbe essere educativa?
Allora, cosa abbiamo imparato ieri?

sabato 9 novembre 2013

La nostra presenza all'udienza


Come dicevo ho piena comprensione per gli avvocati della difesa, che mi scuseranno però se non gli stringo la mano, perché hanno il compito infelice - anche se ben retribuito - di difendere un individuo indifendibile. In fondo li ammiro perché riescono a lavorare molto bene...in aula si é visto, turandosi il naso e probabilmente agendo professionalmente con il grande peso della coscienza.

Indifendibile, si, perché i fatti d'altra parte sono inequivocabili e ci si può ricamare quanto si vuole, ma restano semplicemente disarmanti e sono anche pochi: Massimo Parlanti - reo confesso - ha ammazzato volontariamente brutalmente ed ha voluto esserne certo, la difesa non é certa se Beatrice sia morta già con il massacro o con lo strangolamento che dice "incompleto"...le ha rotto l'osso ioide...com'é completo allora? Decapitata?
Questo però vuol dire una sola cosa, assolutamente inequivocabile ed indiscutibile: Parlanti, l'assassino, ha voluto essere certo che morisse.
Dice la difesa che l'aggravante del coniugio é "sub valente" o roba del genere, perché dato che erano separati, si insomma...era moglie, ma non troppo...
Peccato che se lui non veniva preso ereditava tutto...e prendeva i figli con se, e sarebbe stato difficilissimo provare la sua inadeguatezza come padre, oltre che come essere umano, cosa della quale anche la difesa in aula non é riuscita nemmeno ad argomentarne la confutazione, nonostante la loro bravura.

Anche gli avvocati stessi lo hanno detto: "Parlanti, uno sconfitto dalla vita sotto ogni punto di vista", naturalmente devono difenderlo e dicono che è stato sconfitto dagli altri...
altrettanto naturalmente quando ti sconfiggono TUTTI gli altri, tutto il mondo, vuol dire solo una cosa: Parlanti è uno che sconfitto dalla sua stessa vita, si è sconfitto da solo. C'é poco da dire.
Perché se tutto il mondo sbaglia ed ha ragione lui, il mondo finisce in una generazione...e questo va contro natura. Si potrebbe dire estremizzando che Parlanti é un individuo che mina il mantenimento della specie, sicuramente non sto estremizzando quanto la sua difesa.

D'altra parte il suo atteggiamento, la sua postura, la sua intera figura...molti mi chiedono "come fai a guardarlo? come fai a non farti prendere da certi istinti? non ti fanno rabbia le menzogne? la falsità? l'atteggiamento di sfida...?"
Io rispondo che vederlo mi rende ogni volta un uomo migliore, certo queste sensazioni sono nell'aria, ma se non fosse per la tristezza ed il dolore che provo, la sua vista potrebbe essere terapeutica, vi invito ad esplorare questo aspetto...é una iniezione di autostima molto potente.
Potrei consigliarlo a chi é depresso, a chi ha un solo barlume di pensiero negativo.
Mi viene da pensare ai poveri ragazzi omosessuali che si stanno suicidando in questo periodo, voglio dirgli, guardate massimo parlanti, e vi sentirete subito molto meglio...la vita vi risplenderà in un baleno.

venerdì 8 novembre 2013

L'udienza di ieri

Ieri c'è stata la prima vera udienza, con il dibattimento.

L'assassino sembrava quasi aver raccolto l'invito a chiarire che avevo fatto: ha voluto fare dichiarazioni spontanee.
Dichiarazioni scritte...se volessi fare una battuta direi "dichiarazioni premeditate"
...praticamente ha letto.
Cosa?
niente.
Una serie di parole messe in fila del tipo, mi dispiace, sono cosciente, chiedo scusa, non l'ho chiesto prima perché ...bla bla.
Mi aspettavo una spiegazione, invece niente.

Si è sforzato di tirar fuori un pianto che invece non gli è uscito.
Qualcuno penserà che io sono mal disposto...può darsi, ma andiamo oltre.

Chi l'ha visto arrivare ha visto il suo atteggiamento che qui non commento.
Giusi, che c'era dice:
"...e non dimenticherò mai lo sguardo sprezzante, l’accenno di un sorriso di sfida dell’assassino, reo confesso, quando è sceso dal cellulare e ci ha viste, lì davanti a lui, in silenzio."
Per chi volesse leggere il resto può leggerlo qui: Parole di chi c'era.
 
Se qualcuno non l'avesse visto glielo faccio vedere io, dall'articolo di oggi de "La Nazione di Montecatini"


E' più o meno lo stesso sorriso che a tratti si è sforzato di non sfoggiare nell'aula, in aula era leggermente più accentuato - solo leggermente - un sorriso di compiacimento fugace, ma non troppo. Certo, doveva tenere un certo contegno...il PM aveva appena detto che la condotta in carcere era stata l'unico motivo di attenuante...non sarebbe stato carino smentirlo proprio sull'istante....
E lo ha fatto per almeno tre volte, sempre controllando il giudice, sempre in occasione di alcuni dettagli che venivano raccontati, ...che soddisfazione,...vero assassino?
Per il resto sempre testa bassa...ha cercato di piangere...ma non gli è proprio riuscito questa volta.


In aula è stato come mi aspettavo, un po' di più, ma non di meno.
Il PM e gli avvocati di parte civile sono stati sobri, attinenti ai fatti, hanno detto tutto, ma rimanendo attinenti ai fatti, la difesa ha preso il largo...
ha dilagato con uno sproloquio lunghissimo che ha annoiato tutti con dettagli insignificanti ribaditi e ripetuti;
costruendo su questi anche le cose più inverosimili e costruendoci sopra la negazione dell'ovviamente evidente.

Come mi aspettavo, hanno costruito - ricercate un mio precedente post - su di un tabulato telefonico, peraltro parziale, un teorema indimostrabile (principalmente perché falso). Hanno costruito su di un numero telefonico ed un orario, una conversazione e delle parole che non sono note a nessuno! e da lì una iperbolica ricostruzione dei fatti...una cosa che se la fai in prima media ti becchi un 3 e mezzo per "fuori tema".
Da numero di telefono e orario si deduce ciò che Beatrice ha detto, perché,...ci mancava che lo recitassero...come con i pupazzi del muppet show, e muppet show è stato.


Hanno tentato di negare l'evidenza, peraltro contraddicendosi, così come hanno detto che la difesa non sarebbe stata "la stupidità costituisce alibi", ma è quello che hanno proprio fatto concludendo con una frase tipo questa "va bene stupido, ma fino a questo punto?"

Chi conosce Massimo Parlanti - l'assassino - può darsi una risposta e darla agli altri, non voglio essere io.

D'altra parte c'era da aspettarselo, cosa devono fare?sono incaricati di far sì che un assassino stia in carcere il meno possibile... e sono bravi eh, hanno un'oratoria eccezionale, un patos, una mimica, anche qualche dote di recitazione.
Chi li ascoltasse senza sapere, potrebbe quasi credere alle mirabolanti narrazioni.
Soldi spesi bene Parlanti, gli unici in vita tua...ah scusa, non li hai scelti te,...nemmeno li paghi? 
Neanche questo sei stato capace di fare...sarebbe stato un guizzo... troppo per te.

Domani vedo di rendere altri dettagli.

mercoledì 6 novembre 2013

Invito all'assassino

Ormai manca poco...veramente poche ore all'udienza.
Non sono riuscito nei giorni scorsi a scrivere ancora, come sarebbe stato opportuno sotto certi punti di vista.

Però voglio invitare massimo parlanti, l'assassino di Beatrice, a esprimere il suo pensiero, se ne ha uno che si può definire tale, ad esprimersi a parole sue.
Senz'altro per questo individuo rappresenta una sfida, perché dovrebbe spiegare perché ancora non prova il benché minimo rimorso, il benché minimo pentimento.

Dovrebbe riuscire a spiegarlo, visto che é sempre così pieno del suo traboccante ego... dovrebbe essere un gioco da ragazzi, soprattutto reputando tutti gli altri esseri inferiori...

Sono convinto, assassino, che non parlerai, non spiegherai, si perché al solito ci sarà chi lo fa per te, perché non riesci neanche a fare questo, al solito farai come sempre hai fatto, e come stai facendo tuttora, si perché nemmeno ti paghi lo stuolo di avvocati, al solito, tu distruggi ed altri riparano, come sempre: un parassita non solo inutile, ma anche dannoso.
Inutile, si, perché non sei riuscito a costruire niente neanche per te, disperdendo un patrimonio che molti non vedono in un intera vita, lo so per certo e lo conferma Beatrice nel suo testamento, vuoi fonte più attendibile?
Si, proprio la tua ex moglie, la madre dei bambini che hai voluto affondare con te, nell'abisso che hai dentro, chi in un modo chi in un altro...
Credi di non aver ucciso anche una parte di loro?
Cosa pensi di aver dato loro? Gli hai regalato solamente una tragedia, solamente questo, rivelando a tutti ed inequivocabilmente, cio che sei realmente.

Qualcuno penserà che le mie parole sono ricolme di astio...magari anche, chissà...
d'altra parte questa nullità ha solo ammazzato mia sorella, picchiandola brutalmente e poi strangolandola, riversando tutto insieme quanto aveva promesso.
Tutto il profondo odio verso Beatrice, da tempo glielo avevi promesso, da tempo le chiedevi un incontro per chiarire...non si sa più cosa...poi l'abbiamo capito, l'hanno capito tutti a cosa serviva quell'ultimo incontro.
Beatrice era per te il tuo peggiore incubo, si perché la sua ragionevolezza e la sua correttezza ti hanno messo sempre di fronte a te stesso, niente di più niente di meno: te stesso.

E più ti faceva vedere cosa sei e più il tuo odio cresceva...hai pensato che eliminando lei avresti ottenuto tutto ciò che volevi...niente di più lontano dal vero: il tuo problema sei te stesso e non lo potevi risolvere ammazzando Beatrice, come non lo hai risolto. 
Il tuo problema sta ancora lì, bello presente in ogni istante della tua vita, ti accompagna di giorno e di notte.

Comprendo bene che non accetti te stesso.
Sei un assassino, non per sbaglio, ancora convinto di aver fatto bene, un povero disperato che si è ridotto peggio di quanto già non fosse.
Fatti una domanda almeno una volta nella vita: cosa sei riuscito a costruire di buono nella vita senza il bisogno che gli altri ponessero rimedio?
Questo conta nella vita, il resto è spazzatura.

Tu vuoi punire chi ti mette di fronte alla realtà, anche se lo fa con metodi gentili e ragionevoli.
Domani vedremo la giustizia e la realtà, in ogni caso noi impareremo qualcosa.

L'unica cosa che è certa è che Beatrice non c'è più, non può tornare, mentre tu stai facendo ancora i tuoi conti, ma farai sempre quelli sbagliati finché non ti sveglierai dal tuo incubo.
La tua peggior condanna sarà il tuo risveglio, se mai ti sveglierai.

Qualcuno - ripeto - leggerà questo post e ne farà un'analisi, vedrà odio, astio, e via discorrendo...può darsi, ma cosa provereste voi?
può darsi, ma ho bisogno di condividere e cercare di far capire quello che si prova.
Può darsi, ma a poche ore dall'udienza è come mi sento.

L'unica cosa che conta è che un assassino ha ammazzato volontariamente mia sorella - la persona con cui sono cresciuto, con cui ho condiviso più cose al mondo - per perseguire un obiettivo che fra l'altro ritengo molto futile.
Lo ripeterò all'infinito: immaginate che qualcuno vi ammazzi brutalmente mamma, sorella, figlia... che siete voi a trovarla distesa in terra massacrata da un individuo che avete accanto quando la trovate...poi ne riparliamo.

Omicidio volontario: lasciamo perdere la giurisprudenza, gli articoli di legge, e tutto il resto... NON TROVO REATO PEGGIORE AL MONDO in tutte le sue forme, e quella che ha scelto Massimo Parlanti è fra l'altro una delle più truci, forse per soddisfazione di rivalsa.

Domani l'udienza, forse farò a tempo a scrivere un altro post.
Forse sarò più placido...forse...

sabato 2 novembre 2013

Femminicidio, ora c'è una legge: ?tutto a posto?


A chi non l'avesse visto suggerisco di guardare la 
Puntata di Matrix sul femminicidio: uomini che uccidono le donne.

andata in onda il 29 ottobre scorso.
Dovrebbero vederla tutti.

Guardatela, basta ascoltare le storie per capire qualcosa...certo non si può pretendere di capire tutto, ma qualcosa si.

Il silenzio raggiunto un contentino per zittire voci scomode che se continuano testimoniano tutta l'incapacità di risolvere.
Silenzio perchè è stata approvata una legge...spesso ci portano a pensare che scritta qualche riga, risolto il problema.
Non si tiene conto che spesso mancano le indicazioni realmente operative (grandissima solita carenza), mancano i fondi, manca personale per attuare un buon intento, manca un approccio alla cultura del rispetto degli altri, della vita.

Si, manca la cultura perchè finchè i problemi sono degli altri, tanta comprensione, tanta compassione tanto istantanea a sorgere, quanto a svanire...quando i problemi ci toccano da vicino l'abbiamo visto come succede: chi può usa i suoi canali speciali, anche e soprattutto i potenti...il resto poco interessa.


Se ascoltate bene sembra che il livello culturale e di coscienza del medioevo sia al limite dell'avanguardia rispetto ad oggi.   

Come è possibile che un individuo, ben conosciuto e denunciato, abbia più di una possibilità per uccidere una donna? com'è possibile che una donna scampata al tentato omicidio, dopo cinque anni...cinque! sia nella condizione di  incontrare di nuovo l'individuo che in piena forma comunque invece le ha rovinato la vita?
pensate che lui abbia cambiato mentalità, abbia cambiato approccio?

com'è possibile che si cerchi ancora di far credere alle solite storie:
all'impeto? 
alla semi infermità mentale?
...a tante, tante altre assurdità...
sentite nella trasmissione che uno addirittura sostiene che l'ha stretta troppo forte per affetto...

credete ancora a chi chiede scusa sempre, puntualmente del ritardo per colpa del traffico? tutte le volte?

c'è ancora qualcuno che crede che siano "atti di gelosia comprensibili"?
ancora...questa "gelosia", come a giustificare ancora...

ma questi individui ci prendono per cerebrolesi? con tutto il rispetto per i veri cerebrolesi.

Spero che la nostra cultura, la nostra mentalità, la nostra giustizia, i nostri giudici, il pensiero della gente comune si sia evoluto un pochino, si perchè guarda caso queste cose capitano anche proprio agli insospettabili, alla "gente comune" come noi, come voi...
dal disoccupato, al chirurgo, all'avvocato, dal sud al nord, dagli immigrati 
(extracomunitari e non) agli italiani da sempre...guarda caso...tutti!

E tanto più insospettabili sono quanto più si tende a giustificare, a dire mah, insomma, però...

Ascoltate le testimonianze, ascoltate i fatti: è evidente che è la premeditazione quella che muove questi individui, non l'impeto!
avete presente l'impeto cos'è???

l'impeto non lo provi dopo una separazione, dopo mesi e mesi di ripicche, appostamenti, ritorsioni sterili,...no...l'hai covato dentro e ti sei costruito l'occasione, magari te ne eri costruite altre e non sono andate a buon fine: non è impeto, si chiama premeditazione.


Spero proprio che la nostra mentalità possa evolvere: pensate se succedesse a vostra figlia, a vostra sorella. Pensateci.


 




mercoledì 30 ottobre 2013

Cice ricordi?...

Cice, ricordi le giornate passate ad aiutarti con la legna, a fare lavoretti in casa tua per rimettere a posto le cose?
Io con immenso piacere, mi dava proprio un senso di rinascita, tu ancora li non eri felice come nell'ultimo periodo, eri un tesa, ma si vedeva che con noi ti rilassavi,... ti sentivi "a casa" per davvero, ma si sentiva il tuo senso di alleggerimento da un peso terribile...che non avevamo idea di quanto lo sarebbe stato...
...tutti noi con babbo e mamma, con i bambini, Tiziana, poi restavamo a pranzo e si chiacchierava... abbiamo passato le più belle domeniche che io ricordi.
Grazie anche di questo.
Aiutarti, per il poco che potevamo fare, mi ha sempre dato una bellissima sensazione, la sensazione di poterti essere utile lasciandoti la sensazione di "lo facciamo con piacere" non c'è niente da ricambiare.

Io lo so che in realtà non ti sentivi così libera di chiederci le cose che magari avresti voluto, anche per un condizionamento che veniva da lontano, me ne sono reso conto più di una volta...quando ho dovuto insistere per darti un aiuto che non mi costava niente, anzi...
...anzi il piacere era mio di poterti dare qualcosina e magari stare un pochino insieme "liberamente".

Sono proprio contento, l'ultima domenica che siamo stati insieme, di aver detto "tutte le cose che devo fare in casa, lavori e lavoretti...possono aspettare", così ho poggiato in casa le cose che avevamo appena comprato dai cinesi e sono rimontato in macchina con te e tuo figlio e siamo tornati da babbo e mamma ed abbiamo passato il pomeriggio tutti insieme, grandi e piccini.
Almeno questa cosa l'ho fatta giusta: non mi sono lasciato trascinare da "ciò che dovevo fare", ma ho scelto ciò che "volevo fare" ed abbiamo passato una domenica normalissima, ma sublime. Tu puoi capire.


lunedì 28 ottobre 2013

Alcuni pensieri di Beatrice

Ecco alcuni dei pensieri di Beatrice, racchiudono bene la sua grande forza

"...non per questo credo che tutto il mondo sia pieno di ...come lui...
e magari ora che ci ho sbattuto il naso, e che ho capito che non mi devo annullare per nessuno magari riusciro' anche a trovare la persona giusta con la quale passare il resto della vita...
...ho deciso che non mi voglio arrendere
sarebbe come chinare il capo davanti a quello ... e dirgli: hai fatto di me quello che hai voluto, ora finiscimi.

Eh, NO NO NO

io ora mi rialzo, ... e vado avanti
anzi, vado piu' avanti ...!!!!
ecco, e' quello che voglio fare
e so che lo posso fare
e lo devo fare anche per ..." i bambini


così come racchiudono quello che ha dovuto sopportare

“ti parra' stupido... ma lo sai qual 'e' una frase che mi hai detto e che mi ha fatto molto piacere?
ieri sera, ci siamo salutati...dicendomi di andare piano in auto.. ecco a me ha fatto molto piacere questa, quella di andare piano mi ha fatto pensare che ci tieni a me e non me l'ero mai sentita dire... se non dai miei genitori o da mio fratello.”
quindi ancora a maggior ragione la sua grande dolcissima forza, la dedizione ai bambini, la voglia di rialzarsi e vivere con un uomo, con persone degne di questo nome.

Ti voglio bene Cice.

martedì 22 ottobre 2013

Perchè certe cose si devono sapere - parte 2


La mattina del 7 novembre saremo a Pistoia per l'udienza.
Si avvicina l'udienza, desidero continuare nell'illustrazione dei fatti, "così giusto per ricordarlo" direbbe qualcuno, io invece dico: perché non ce lo dobbiamo scordare! perché viviamo tutti nello stesso mondo e perché dovremmo essere presenti e ben svegli rispetto a ciò che ci accade attorno, non aspettare sempre che ci pensi chi dovrebbe...
Sembra strano ma, potete credermi, proprio un anno prima avevo riflettuto su questo:
"Rinuncia a qualche certezza, mettiti in gioco, se vuoi che qualcosa cambi, inizia a cambiare".
Magari un'altra volta ne parliamo...ci avevo già riflettuto...e questo fa ancora più male.

Riprendiamo.
Mi perdonerete se ripeterò qualche cosa per riallacciarmi.

Parlanti non mostra il benché minimo pentimento per ciò che ha fatto, l'unico dispiacere che esprime - sincero perché intercettato - è per aver "interrotto il paradiso" con la sua nuova compagna, nel dire questo specifica che sarebbe stato disposto ad abbandonare i figli per la loro nuova storia.

Mi domando perché non l'abbia fatto, ma abbia deciso di distruggere tutto: la vita di Beatrice e per l'appunto quella dei suoi figli che avrebbe comunque abbandonato.
Un demone ha più coscienza.

La personalità manipolatoria, egoistica e superficiale appare anche dalla descrizione fatta nel fascicolo di un Signor Giudice, che ha seguito la vicenda informandosi, sentendo le parti e con mezzi propri, ha esaminato i fatti ed entrando nel merito del suo ruolo ha chiarito per filo e per segno ogni passaggio, limpido ed esaustivo.
Solo alcune citazioni
"Il comportamento tenuto dal sig. Parlanti rappresenta un esempio dell'esercizio controfunzionale delle situazioni giuridiche soggettive date dal proprio ruolo di padre giacchè il singolo persegue, attraverso il proprio potere decisionale, finalità personali in conflitto con l'interesse dei minori e, prima ancora con io diritto alla propria genitorialità."

Se non fosse chiaro ditelo, lo chiarisco meglio.
Basta?

Voglio continuare
"Indici rivelatori della condotta contraria ai doveri genitoriali del sig. Massimo Parlanti"
sono i seguenti
"Il sig. Massimo Parlanti ha prima prestato il proprio consenso ad autorizzare l'iscrizione di ..... e di .....presso la direzione scolastica di Campi Bisenzio, salvo in seguito revocarlo senza alcuna giustificazione apprezzabile ed a distanza di oltre tre mesi...giova ricordare che la revoca del consenso...si è tradotta per i minori in un situazione di forte disagio e stress..."
...
"...tale comportamento si inserisce in un contesto di inadempienze da parte del Parlanti rispetto alle previsioni di cui alla separazione consensuale,...non risulta aver versato gli importi pattuiti per il mantenimento dei figli e non ha rispettato neppure gli accordi previsti in caso di costituzione di un nuovo nucleo familiare."
...
"il sig. Parlanti ha sempre anteposto una visione egoistica del problema ...tale atteggiamento si è riscontrato anche nel presente procedimento nel quale ha rifiutato la proposta del Giudice...la ricorrente (Beatrice), al contrario si è dichiarata disponibile..."

Queste sono parole di un atto pubblico.
Questo solo per dire che non sono io, fratello di Beatrice, a demonizzare questo individuo, perverso fin nel midollo del suo animo e del suo ragionamento.
Riassumo con parole mie: l'ego di Massimo Parlanti è tale da renderlo incompatibile col ruolo di genitore. Ed aggiungo che pertanto non è in grado di provvedere ai suoi figli, come non lo è mai stato...ora ne abbiamo le prove. 

Beatrice aveva fatto testamento, proprio nell'interesse dei bambini, per sottrarli alla pericolosità di un individuo di questo stampo: ha lasciato tutto ai suoi figli, esprimeva la volontà che i figli stessero con noi, proprio perché Parlanti anche prima di diventare assassino, era indegno per la sua personalità truffaldina, e mistificatrice, per aver dissipato un patrimonio ingente (vicino al milione di euro) in pochissimo tempo, perché Beatrice stessa aveva scoperto che l'assassino aveva prodotto documenti falsi in banca, aveva falsificato varie firme già in passato, aveva sottratto fondi all'impresa, aveva commesso un furto.

Questo ha detto la Cice nel suo testamento, queste sono le ragioni ed insieme l'essenza di Massimo Parlanti.

Il Giudice lo chiama "sig." giustamente non poteva fare altrimenti ...io vedo solo un demonio con l'occhio spento, la coscienza nell'inceneritore e la mente sempre in affanno ad organizzare e mistificare a solo pro del suo ego enormemente spropositato.

L'unica cosa di cui è capace questo individuo è consumare, succhiare e distruggere tutto quanto al suo passaggio, senza l'ombra di alcuno scrupolo, la perfetta incarnazione del parassita che vive solo di distruzione e finchè può, distrugge.

domenica 20 ottobre 2013

Beatrice: la nuova essenza in poche parole.

"Se vuoi essere amato, inizia ad amare te stesso"

Questo era l'ultimo "stato" della Cice nel suo profilo di Skype.
Queste parole la dicono lunga.


Ogni volta che apro Skype lo leggo e mi vengono in mente tante cose, ma soprattutto due:

la prima è che fino all'anno prima viveva con Massimo Parlanti, il suo assassino, che non è mai stato in grado di provvedere a niente non è mai stato in grado di mandare avanti la famiglia, che si teneva insieme grazie alla forza ed alla pragmaticità della Cice: una forza che solo dopo abbiamo scoperto quanto era grande.
Tanto grande quanto è piccolo ed insignificante Parlanti, l'assassino.
Parlanti che non è tuttora in grado di essere indipendente e lo dimostra ad ogni piè sospinto...a questo punto credo che non imparerà mai ad esserlo:... è un po' troppo tardi.
E questo lo rende realmente ancora pericoloso: chi non sa badare a se stesso (né tantomeno agli altri) è destinato a sopravvivere da parassita, seminando distruzione.
Questo è un semplice ragionamento logico-deduttivo.

Quelle parole la dicono lunga anche sui meccanismi di Parlanti per cercare di demolire l'autostima di chi gli sta attorno, la dicono lunga sulla incapacità di voler bene alla sua famiglia, sull'incapacità di amare, sull'incapacità di essere uomo... in ogni senso.


Mi sento però da un lato felice, perché quelle parole raccontano di come si stava sentendo, del fatto che lei era pienamente emancipata, del fatto che aveva riscoperto la vera se stessa, che si era potuta togliere di dosso un fardello e tornare a splendere, era tornata infatti in forma smagliante, era tornata ad amare se stessa ed era tornata ad essere amata veramente!
Strano, il misero Parlanti ha avuto il coraggio di denigrare Beatrice, anche durante l'interrogatorio, lui, incapace anche di essere uomo. Probabilmente doveva fare così per non sentirsi quello che è realmente. D'altra parte si magnificava e millantava con tutti, salvo poi piagnucolare se gli facevano notare che sbagliava e nel contempo... macchinare.
Un adulto, viziato all'ennesima potenza che avrebbe preteso anche di "presentare il conto" dei lavoretti fatti in casa negli anni.
Che poi li ho visti...che lavoretti..

Senza alcun dubbio, col senno di poi, è stato proprio l'assassino con la sua crescente condotta miserabile a permettere a Beatrice di rendersi conto e di liberarsi.
Perché ricordo che lui l'ha tradita, lei gli ha dato un'altra possibilità...inutile, come ogni atto di fiducia che chiunque gli ha immeritatamente donato.

Non cancellerò mai il contatto skype della Cice: queste parole devono restare per ricordare e riflettere.
Per tutte queste sensazioni tremende, ma anche di sollievo che almeno la Cice ha conosciuto i veri uomini, il vero amore, la rinascita da un abisso cupo e gelido contro il quale ha lottato vincendo assolutamente, mentre l'assassino nel cercare di trascinarla giù ha perso definitivamente la dignità di padre, la virilità, la dignità di uomo e la dignità di essere umano.

Cice ti voglio tanto bene, ti penso e ti sogno e sono fiero di essere tuo fratello, fratello di una donna che è riuscita a far crescere qualcosa dove c'è terra bruciata, fratello di una donna che ha saputo ricostruire tutto, molto molto meglio e più felice di prima.

martedì 8 ottobre 2013

Il mio impegno


Mi ritengo una persona abbastanza equilibrata, sincera, un po' giocherellone, che non si sente addosso l'età che ha, mi piace giocare e stare con i bambini, diciamo che...mi ci trovo a mio agio.
Mi piace l'equilibrio e la sincerità, a volte lo perdo l'equilibrio, ma poi lo ritrovo - d'altra parte sono un essere umano - sennò sarei troppo bravo.
Scusa la battuta Cice, ma so che ti farebbe piacere un po' di umorismo, anche se quando devo dire le cose come stanno e come le ho viste, non può esserci che tanta immensa tristezza e dolore.
Però questo blog non voglio che sia solo tristezza, ma anche speranza.

Beatrice non era uguale a me, lei è sempre stata una donna, anche da ragazza era già molto responsabile, riflessiva, ma le piaceva ridere, eccome se le piaceva, le piaceva stare in compagnia...eccome, le piaceva vivere...eccome!
Anche se non era sportiva, le piaceva giocare e vedere i suoi bambini farlo, non disdegnava nemmeno l'avventura, con attenzione e cautela, ma non aveva paura, non si tirava indietro.
Era autonoma, matura, di compagnia, allegra e scherzosa, sensibile e forte, lei lo era e continua ad esserlo... molto più dell’assassino.

Massimo Parlanti, una maschera, rideva con difficoltà, e quando lo faceva sembrava sempre che non gli appartenesse...non l'ho mai visto ridere di gusto, sinceramente...avete presente quando una persona "ride con gli occhi" oltre che con la bocca?...
Non aveva piacere "di avere gente intorno" a casa - lui - non ti faceva certamente sentire a tuo agio, sminuiva sempre tutto e tutti, non dava valore a niente ed a nessuno, ed in definitiva ...nemmeno a se stesso. 
Un individuo vuoto, senza passioni, senza emozioni, neanche per se stesso, ma solo per l'idea che ha di se stesso...
Un individuo senza sogni e senza dignità, ma che programma tutto, puntualmente sui presupposti distorti di un animo corrotto... e fa di tutto per ottenerlo, come un adulto bizzoso e viziato all'estremo, che si sente superiore alle regole e non conosce il NO.

Non voglio demonizzare ad ogni costo questo soggetto, non mi serve a niente, ma voglio far capire quali sono le caratteristiche di un individuo che si mette in testa una cosa, perchè l'ha programmata e comunque nemmeno da quella trarrà soddisfazione, come non ne trae da niente.
la freddezza e l'asetticità di questo individuo - a detta anche di chi ha una certa esperienza - non si riscontra nemmeno in criminali più incalliti, che comunque hanno un codice, "un'etica", per così dire..

L'altro giorno in aula è apparso il suo spettro, sguardo basso e gli occhi vuoti, incavati nel suo aspetto già da tempo trasfigurato nell'ombra dell'uomo che non è mai riuscito ad essere...


Chissà se avrà il coraggio di venire all'udienza del 7 novembre, se avrà il coraggio di raccontare come sono andate davvero le cose...


Ho deciso di fare del Blog anche una specie di specchio di riflessione, perchè la Cice ci ha fatto anche un altro regalo: ci ha dato la possibilità di crescere, di diventare migliori.
E' un'occasione importante che ho io, ma che abbiamo tutti in generale, grazie a Beatrice. 

Io ho deciso che mi voglio sempre ricordare e voglio ricordarlo a tutti coloro che hanno voglia di ascoltare, che insieme, in compagnia, in comunità:
- si supera tutto, si accetta tutto, ci si rende conto delle cose, delle situazioni...
- si dà il giusto peso alle situazioni, non vi si rimane invischiati in un vortice di orgoglio, agganciato ad un'idea di sé fasulla;
- i problemi molto molto spesso sono molto più piccoli di quanto crediamo;
- non succede di aggrapparsi all'idea di un vortice negativo in cui la salvezza dall'oblio è quella di "essere il meno infelice", dove chi non ha niente da dare, chi è vuoto dentro, per sentirsi meglio desidera solo che gli altri siano più infelici di lui.

Vivere la comunità ci aiuta, ci rende felici, ci fa sentire appagati, perché gli affetti, i valori, lo scambio continuo, il donare agli altri, porta inevitabilmente a condividere e ad aiutarsi l'un l'altro...a comprendere che la vita riserva già di suo brutte sorprese e che non è necessario crearne di altre.
Si capisce che da soli non si vale niente perché tutto necessariamente si rapporta agli altri, che da soli non lasceremmo niente, da soli buttiamo via il tempo...
In comunità si gioisce ed è un piacere gioire assieme, spargere e diffondere un po' di questa gioia anche a coloro che stanno soffrendo,... perché fa bene.
Perché ci si confronta e si cresce. Tutti. Si condivide, si trova il senso della vita: condividere e trasferire emozioni...di noi poi non resta altro in ogni caso: le emozioni...tutto ciò a cui è legata un'emozione vale la pena, è un regalo... e spesso chi lo fa è contento almeno quanto chi lo riceve.
Tutto quello che ha senso nella nostra vita, fateci caso, è legato ad altre persone.


Per questo cara Cice
mi impegno a migliorare;
mi impegno a sfidare me stesso;
mi impegno ad ascoltare i consigli sinceri;
mi impegno ad essere più tollerante, ma ad allontanare con più decisione la negatività contagiosa che - se tollerata troppo - si insinua nella nostra vita e devasta;
mi impegno ad essere più felice, a ridere ancora di più, anche quando è difficile, molto difficile;
mi impegno a far vedere di più come sono fatto dentro;
mi impegno a non trascurare più la leggerezza, la "pulizia" e la profondità;
mi impegno ad essere un uomo migliore... ogni giorno di più.

Non è facile, ma ci credo.

Nel tuo ricordo e per il bene di ciò che hai lasciato, dolce sorellina, Cice.