venerdì 8 novembre 2013

L'udienza di ieri

Ieri c'è stata la prima vera udienza, con il dibattimento.

L'assassino sembrava quasi aver raccolto l'invito a chiarire che avevo fatto: ha voluto fare dichiarazioni spontanee.
Dichiarazioni scritte...se volessi fare una battuta direi "dichiarazioni premeditate"
...praticamente ha letto.
Cosa?
niente.
Una serie di parole messe in fila del tipo, mi dispiace, sono cosciente, chiedo scusa, non l'ho chiesto prima perché ...bla bla.
Mi aspettavo una spiegazione, invece niente.

Si è sforzato di tirar fuori un pianto che invece non gli è uscito.
Qualcuno penserà che io sono mal disposto...può darsi, ma andiamo oltre.

Chi l'ha visto arrivare ha visto il suo atteggiamento che qui non commento.
Giusi, che c'era dice:
"...e non dimenticherò mai lo sguardo sprezzante, l’accenno di un sorriso di sfida dell’assassino, reo confesso, quando è sceso dal cellulare e ci ha viste, lì davanti a lui, in silenzio."
Per chi volesse leggere il resto può leggerlo qui: Parole di chi c'era.
 
Se qualcuno non l'avesse visto glielo faccio vedere io, dall'articolo di oggi de "La Nazione di Montecatini"


E' più o meno lo stesso sorriso che a tratti si è sforzato di non sfoggiare nell'aula, in aula era leggermente più accentuato - solo leggermente - un sorriso di compiacimento fugace, ma non troppo. Certo, doveva tenere un certo contegno...il PM aveva appena detto che la condotta in carcere era stata l'unico motivo di attenuante...non sarebbe stato carino smentirlo proprio sull'istante....
E lo ha fatto per almeno tre volte, sempre controllando il giudice, sempre in occasione di alcuni dettagli che venivano raccontati, ...che soddisfazione,...vero assassino?
Per il resto sempre testa bassa...ha cercato di piangere...ma non gli è proprio riuscito questa volta.


In aula è stato come mi aspettavo, un po' di più, ma non di meno.
Il PM e gli avvocati di parte civile sono stati sobri, attinenti ai fatti, hanno detto tutto, ma rimanendo attinenti ai fatti, la difesa ha preso il largo...
ha dilagato con uno sproloquio lunghissimo che ha annoiato tutti con dettagli insignificanti ribaditi e ripetuti;
costruendo su questi anche le cose più inverosimili e costruendoci sopra la negazione dell'ovviamente evidente.

Come mi aspettavo, hanno costruito - ricercate un mio precedente post - su di un tabulato telefonico, peraltro parziale, un teorema indimostrabile (principalmente perché falso). Hanno costruito su di un numero telefonico ed un orario, una conversazione e delle parole che non sono note a nessuno! e da lì una iperbolica ricostruzione dei fatti...una cosa che se la fai in prima media ti becchi un 3 e mezzo per "fuori tema".
Da numero di telefono e orario si deduce ciò che Beatrice ha detto, perché,...ci mancava che lo recitassero...come con i pupazzi del muppet show, e muppet show è stato.


Hanno tentato di negare l'evidenza, peraltro contraddicendosi, così come hanno detto che la difesa non sarebbe stata "la stupidità costituisce alibi", ma è quello che hanno proprio fatto concludendo con una frase tipo questa "va bene stupido, ma fino a questo punto?"

Chi conosce Massimo Parlanti - l'assassino - può darsi una risposta e darla agli altri, non voglio essere io.

D'altra parte c'era da aspettarselo, cosa devono fare?sono incaricati di far sì che un assassino stia in carcere il meno possibile... e sono bravi eh, hanno un'oratoria eccezionale, un patos, una mimica, anche qualche dote di recitazione.
Chi li ascoltasse senza sapere, potrebbe quasi credere alle mirabolanti narrazioni.
Soldi spesi bene Parlanti, gli unici in vita tua...ah scusa, non li hai scelti te,...nemmeno li paghi? 
Neanche questo sei stato capace di fare...sarebbe stato un guizzo... troppo per te.

Domani vedo di rendere altri dettagli.

3 commenti:

  1. Dev’essere stato davvero terribile stare dentro a quell’aula ad ascoltare tante mirabolanti impalcature verbali costruite a suo vantaggio, innalzate ad arte da chi aveva l’onere di ridurre la pena a colui che, dopo ciò che ha fatto, mentre veniva condotto verso l’aula del GIP, si mostrava incapace di qualsiasi moto emotivo, se non di quel raggelante sorrisetto sardonico, di sfida… appena è entrato, nel corridoio davanti all’aula, condotto dalle guardie carcerarie, è calato un gelido silenzio fra i presenti, quel silenzio che sovrasta qualsiasi emozione.
    Una sospensione indescrivibile, nei cui confronti qualsiasi parola o commento risulterebbe comunque inefficace.
    Solo una voce, si è levata, rompendo quel silenzio:
    “Eccolo, l’assassino!”
    Ma lui, dalla faccia che mostrava, non deve aver nemmeno sentito…

    Spero con tutto il cuore che possiate avere la giustizia che meritate.
    Per la tua famiglia, per Beatrice e per quanti le volevano bene….ma una giustizia ben fatta, in questo caso, sarebbe anche un segnale forte e importante per tutta la collettività.

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  2. Certo la realta e la giustia non ha limiti.
    A un elemento balordo, viscido, invertebrato, che ha ammazzato la madre a suoi bambini, che ha fallito in
    ogni cosa nella sua esistenza ,parassita confermato e collaudato perche solo 9/10 anni di carcere?
    Per il bene di tutti e di tutti penso anche a quello schifo di uomo un ergastolo con lavori forzati sarebbe cio che sarvirebbe a un nulla di buono
    come lui. E una cosa fuori da ogni logica! La vita deve andare avanti ,certo tutti hanno diritto a una esistenza decente.
    Ma non riesco a capire quale futuro poter dare a certi
    elementi che il futuro , naturalmente nel senso umano del termine, non ce l'hanno ,l'hanno tolto agli altri ,e mai ce l'avranno. Non penso alle pene esemplari o a sete di vendetta ,ma solo a cose logiche.

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  3. Caro amico/amica evidentemente conosci Parlanti il balordo. Qui l'unica cosa certa e logica (secondo quale logica non so) è che per salvare l'assassino Parlanti, si è deciso di rimettere in bilico ed in pericolo almeno altre 4/5 vite, di permettergli di rovinarne potenzialmente almeno altre due che dovremo essere noi da soli a salvare. Il nostro Paese, il nostro sistema cerca di rimettere presto in libertà l'assassino e non fornisce supporti alle vittime che - se anche arriveranno - rischieranno di essere vanificati appena lui esce di nuovo. Un sistema accartocciato su se stesso che premia i delinquenti e punisce scientemente e con metodo, le vittime.

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