mercoledì 27 febbraio 2013

Cosa ha fatto l'assassino il giorno dell'omicidio

Voglio soffermarmi su alcuni fatti, anche se già riportati in alcuni articoli, per rimetterli bene in fila, perchè abbiano la giusta considerazione: non possono essere assolutamente trascurati.

Ricordo che è stato il Parlanti, l'assassino di Beatrice, a chiedere ripetutamente ed insistentemente di incontrarla proprio quel giorno nella casa; prima l'ha massacrata di botte, poi l'ha strangolata e non ha smesso finchè non le ha tolto la vita.

Dopo averla brutalmente ammazzata ha messo disordine nella stanza. Poi evidentemente ha cercato nelle sue cose, prendendo fra l'altro il telefono cellulare, che dopo poi si è fermato a buttare dentro un cassonetto dell'immondizia.

Dopo ciò è andato a prendere i bambini a scuola, come normalmente accadeva nei giorni in cui li prendeva lui...
...forse puntava su questo come alilbi?...
con loro ha passato tutto il pomeriggio, fino a cena.
Con i suoi figli...ai quali aveva appena ammazzato la madre.
Ci ha giocato... Cosa ha fatto? cosa gli ha detto?
Come ci si comporta tutto un pomeriggio con due  bambini dopo avergli brutalmente ammazzato la mamma?
...cosa avrà trasmesso ai bambini in quelle ore?

Non pago, ha cercato di renderli complici
...li ha convinti ad essere il loro alibi per i graffi sulla sua faccia, a mentire per lui!
come può un padre tentare di rendere i propri figli complici dell'omicidio della madre?
ma lo ha fatto!
Idea tanto crudele quanto grottesca ed improbabile: un'inutile menzogna...
ma non stupisce perchè è questo il suo modo di ragionare: le sue azioni lo confermano di continuo.

Dopo cena li ha riportati, entrambi con la febbre, puntualmente a casa dei nostri genitori, non come in altri casi in cui era stato perfino necessario chiamare i carabinieri per farli tornare...

Dopo averli lasciati dai nostri genitori, da dove siamo partiti anche noi, è andato alla casa nella Nievole, dove l'abbiamo trovato già fuori dal cancello.
...quello che ha fatto dopo!...con Beatrice li in terra immobile ed in nostra presenza...lo posso testimoniare in prima persona!

Dopo un primo momento di distanza (avrebbe potuto entrare in casa prima di me e di mio padre, ma non l'ha fatto), ha provato ad avvicinarsi a Beatrice, distesa in terra. Ma c'ero io su di lei.
Ed il suo atteggiamento, peraltro senza alcuna lacrima, ha talmente irritato che ho dovuto cacciarlo via: lui non l'ha nemmeno toccata, la mia dolce sorella distesa in terra da ore.
All'arrivo delle forze dell'ordine, lui però ha affermato che si è buttato su di lei, toccandola e baciandola...

Fin qui solo alcuni fatti: lascio giudicare a chi legge il comportamento di un individuo che aveva appena ammazzato Beatrice (non certo una sconosciuta), prima massacrandola di botte e, successivamente, strangolandola.

Mi domando: di cosa si può parlare?
di "impeto", di istanti, di "non volevo"...???

martedì 26 febbraio 2013

La puntata di "Presa Diretta" ed il femminicidio

Si, l'ho guardata con molta attenzione la puntata di Presa Diretta sul femminicidio: fatto che riguarda direttamente la nostra famiglia, anzi ci siamo proprio immersi dentro.

Quello che è stato fatto vedere è agghiacciante, e fa veramente angoscia pensare a questi individui indegni anche di essere chiamati bestie. Questi individui che non hanno avuto alcuna pietà nè prima, nè durante l'azione omicida,...nè dopo!... quale pietà, quali attenuanti si possono intravedere o solo immaginare per questi soggetti?

io non ne vedo nessuna!
Beatrice la conoscevano tutti come persona solare, tutti le volevano bene, ed è facile: era una persona gioiosa, forte ed equilibrata allo stesso tempo.

Durante la trasmissione però, non sono stati smitizzati alcuni tratteggi del pensiero comune:
la gelosia e la possessività, spesso associata a determinati contesti sociali.

Non voglio passare da luoghi comuni io, per eliminarne altri, ma spesso sono stati trattati di
contesti in cui "c'era da immaginarselo", "era un finale annunciato": dove il lavoro scarseggia, persone o contesti in cui il concetto di possesso della donna sembra ancora radicato (anche i testimoni lo confermavano più volte: gelosia, possesso, non voleva che vedesse altri...),
situazioni in cui già c'erano violenze fisiche ripetute, in alcuni casi anche denunce ripetute...situazioni che, se permangono, sono destinate inevitabilmente ad intensificarsi.

Molto lontani a volte geograficamente, altre socialmente, dalla realtà della Beatrice (la nostra Cice). non voglio prendere le distanze, non voglio togliere niente alle storie raccontate.

Anzi voglio proprio aggiungere...
voglio aggiungere la consapevolezza che queste cose accadono anche in altri contesti, in altre situazioni.
CONFINANDO IL PROBLEMA, stigmatizzandolo in deteriminati contenitori, continuiamo a viverlo come lontano dalla nostra realtà, invece purtroppo è molto più vicino!

Noi credevamo che la nostra normalità fosse una solida corazza, che invece è stata distrutta come niente da un delinquente, da uno spietato assassino (rivelatosi solamente dopo con questa potenzialità), che ha strappato via con violenza la vita alla Cice, con l'intenzione di distruggere tutto quello che lei aveva costruito, sbriciolando anche parecchie nostre certezze sul concetto di NORMALITA'.
D'altra parte la distruzione è l'unica capacità di questo soggetto, di questi soggetti.

Chi conosce il Parlanti, chi conosce la Beatrice, chi conosce noi, può testimoniare e confermare molte cose: stiamo parlando di una zona privilegiata, in cui il benessere non manca,... il soggetto stesso, l'assassino è cresciuto in mezzo a privilegi di cui si sente titolare assoluto, con l'altrettanto assoluto disprezzo delle persone "normali" e delle regole che queste misere persone normali rispettano.

Questo voglio far capire: il caso di Beatrice deve far riflettere perchè non si parla di violenza continuativa, non si parla di gelosia possessiva, non si parla dei soliti luoghi comuni che ci fanno pensare a realtà lontane dalla nostra.
Fra un po' chiarirò meglio, anche e proprio con i fatti.

venerdì 22 febbraio 2013

E...i figli?

Beatrice alla fine della scuola si era trasferita a Campi perchè non poteva più vivere nella casa della Nievole, dove lui aveva portato la sua amante diverse volte mentre Beatrice lavorava, dove però lei era coraggiosamente rimasta fino a quel momento, proprio per il bene dei bambini.
E vi posso assicurare che ci voleva davvero, ma davvero tanta forza per rimanere a vivere in quella casa fino a che ha potuto.

Beatrice non si poteva permettere di vivere li, anche perchè lui non contribuiva affatto al mantenimento dei bambini. Questo individuo, nonostante non provvedesse al mantenimento dei propri figli, non si faceva però mancare le ferie all'estero...

Parlanti aveva firmato la richiesta del nulla osta al trasferimento dei bambini alla scuola di Campi Bisenzio, però alla fine della scuola ha deciso di intimare che il trasferimento non avvenisse.
Con la sua decisione voler impedire ad ogni costo il loro trasferimento alla scuola di Campi, i bambini hanno dovuto: alzarsi molto presto, effettuare ogni giorno un tragitto di 40 km all'andata e 40 al ritorno per andare a scuola, oltre a risentirne sotto diversi altri aspetti. Lascio immaginare.

Di fronte a questo fatto lui non ha manifestato nessuna preoccupazione, nè si è mostrato disponibile ad alcuna ulteriore ipotesi di soluzione.

Allora viene naturale chiedersi: non contribuiva al mantenimento, andava in ferie all'estero, voleva trattenere i figli nella Nievole ad ogni costo, ad ogni costo..., figli che però dall'intercettazione sarebbe disposto ad "abbandonare"... cosa sono allora per lui?
che individuo è questo?????

domenica 17 febbraio 2013

Parlanti, ha assassinato Beatrice...e non solo


È stato Parlanti ad uccidere Beatrice. È stato Parlanti ad insistere per tutta la settimana precedente di volerla incontrare alla casa di Nievole (quella dove avevano vissuto sino alla separazione), finché Beatrice ha acconsentito dopo le sue ripetute insistenze.
Ogni giorno rivivo l’atroce immagine che ho visto entrando nella sua casa: mia sorella distesa al suolo col suo dolce volto massacrato di botte e poi strangolata. Sembrava che la mia sorellina mi volesse dire ancora qualcosa col suo occhio aperto... sì perchè l'altro era completamente chiuso dalle botte che ha preso.

Beatrice massacrata, l’assassino con due graffi sul naso che Beatrice non avrebbe mai fatto se non per cercare di salvarsi la vita.

L’assassino oltre a togliere la vita a Beatrice, ha tolto anche una vita serena ai propri figli... quegli stessi figli che lui dice essere disposto ad abbandonare!
quegli stessi al mantenimento dei quali non contribuiva minimamente, lasciando che fosse Beatrice ad occuparsene. 

Sia io che la mia famiglia siano fiduciosi che la giustizia, applichi la giusta pena a chi ha tolto così brutalmente la vita a Beatrice ed ha distrutto molte altre vite tra cui quella dei suoi stessi bambini. Tutti speriamo proprio che gli inquirenti, come hanno fatto un ottimo lavoro fino ad adesso, altrettanto sapranno ricostruire, attraverso il luogo del delitto, il corpo di Beatrice e tutte le altre indagini, come realmente sono andate le cose. Speriamo che  la voce di Beatrice possa farsi sentire in questo modo anche attraverso di loro”.

venerdì 15 febbraio 2013

Riflessione sulle parole di Parlanti, l'assassino

Beatrice Ballerini, dolcissima donna di 42 anni assassinata lo scorso 13/12/2012 dal suo ex-marito reo confesso: dopo avere sentito discorsi sull'amnistia, dopo aver visto Pannella in visita proprio al carcere dov'è l'Assassino Parlanti (questo individuo ormai non ha altro nome).
Ieri è stata la giornata dedicata in tutto il mondo al "One Billion Rising" contro la violenza alle donne.

Sicuramente è una cosa giusta battersi per i diritti umani anche dei detenuti, ma mi chiedo anche inevitabillmente, c'è chi si batte ed è pronto a perorare la causa dei carnefici...
...e le vittime?
le vittime a cui è stata tolta la vita con brutalità?
qualcuno può spiegarmi chi pensa a loro?

Beatrice non può più raccontare niente: è morta, non c'è più e con lei è sparito il "problema" di Parlanti. Questo si capisce proprio dalle parole dell'assassino intercettato.

Parlanti nella telefonata parla di come era felice con la nuova compagna e della sua felicità durata poco. Nessuna parola spesa per l’omicidio efferato che ha commesso contro Beatrice, nessun dispiacere, nè per Beatrice, nè per i bambini, che anzi sarebbe, parole sue: "disposto ad abbandonare"
...che persona è questa, che padre è questo?

Questo a me, a tutti noi fa ancora più male: sentire parlare di Beatrice come "il problema" che gli impedisce di realizzare ciò che ancora vuole.

martedì 5 febbraio 2013

L'omicidio di Beatrice: altro che massacro dal giallo ormai risolto, c'è molto di più...

Ho creato questo Blog su suggerimento di Lapo.
L'ho creato perchè NON voglio che l'omicidio di Beatrice, la mia dolcissima sorella, passi come uno di quelli "...era una morte annunciata..."

..."omicidio di Beatrice", mi sembra ancora impossibile che sia successo e di dover scrivere queste parole...

...NO!
tutt'altro!
Mi chiedo e chiedo: chi se lo sarebbe immaginato?

Altro che giallo risolto, qui non siamo nel caso di un individuo usualmente violento a cui è sfuggito il controllo...
Ho così tanti elementi per non credere questo...
non ne avete un'idea...

L'avevo detto anche alla Cice: alla fine ci scriverai un libro, tante sono le complesse ed intricate macchinazioni perverse e cose assurde che hai visto...tante quante solo nei film se ne vedono tutte insieme!
...in effetti mi sembra di esserci entrato in un film e di non esserci ancora uscito,...ed a questo punto non usciremo più...la Beatrice assassinata è un concetto che la mia mente fatica ancora a concepire.

Ogni volta che ci sentivamo e mi diceva quello a cui aveva assistito o che aveva scoperto, restavo sbalordito...ogni singola volta.

Forse più che un libro si tratterebbe di un "manuale della macchinosità deviata e perversa".
Per questo inizio dall'ultimo articolo che ho letto su La Nazione.

Sembra possibile credere alle parole dell'assassino?
sembra possibile farlo, sapendo che lui sicuramente sapeva di essere intercettato e telefonando molto probabilmente in presenza degli avvocati, poco prima di costituirsi?

Intercettazione di Parlanti: l'assassino - Fonte - La Nazione