venerdì 29 marzo 2013

Celebrare Beatrice

L'altro giorno hanno dissequestrato le cose di Beatrice, siamo entrati in casa, quella casa dove la sera del 13 dicembre l'abbiamo trovata lì, distesa in terra che, nonostante tutto, ci guardava con i suoi occhi dolci e meravigliosi, ed ogni persona quella sera sa come i suoi occhi stavano guardando ognuno dei presenti.

Eravamo diversi fra parenti, amici e comunque persone che volevano molto bene a Beatrice. Questo ha permesso ad ognuno reciprocamente di rientrare in quella casa senza tornare al punto di partenza, senza sprofondare nel baratro di una condizione che appare ancora inverosimile ed inaccettabile.

La presenza, la vicinanza delle persone, persone sensibili e giuste, in grado di condividere valori che hanno realmente un valore, dà la forza di superare le tragedie e di andare avanti, come avrebbe voluto mia sorella.
Perchè si ritrovano, nelle persone vicine, quei valori umani che tutti riconoscono: semplicemente perchè fanno parte della coscienza umana collettiva.

I soggetti egotici si distaccano da questa coscienza collettiva: autoconvinti di essere al di sopra di ogni cosa, al di sopra di ogni persona; loro rifiutano il confronto.
Ovviamente scoprirebbero la loro nullità a confronto della loro autoconvinzione di onnipotenza,... in questo modo invece sprofondano in ragionamenti sempre più contorti incentrati solo su se stessi, ragionamenti distorti, malsani e strumentali solamente ai loro fini.
Probabilmente di questi obiettivi viene persa anche l'origine, ma sono solo espressione dell'affermazione di sè stessi, e meditano perchè devono arrivare ad ogni costo allo scopo, e tutto ciò che meditano, proprio in quanto necessario all'affermazione di loro stessi, per loro è assolutamente necessario.

Per questo la condivisione, il dialogo, il confronto sono gli elementi fondamentali per vivere tutti meglio, per crescere e migliorare tutti insieme. Le persone limpide e sicure di se stesse, hanno la coscienza di non pretendere che venga loro riconosciuta la perfezione che essi stessi si autoattribuiscono, non temono il confronto, non temono il dialogo, perchè sannodi essere nel giusto e comunque disponibili a ragionare.

Beatrice era così e continua a guardarci ed a ricordarci che l'amicizia, la comunità, prima ancora della società (con le regole che a volte diventano anche avulse dal senso che le ha create), è importante, che tutti noi esistiamo perchè esistono gli altri e che le persone non sono solo "oggetti funzionali ai nostri desideri", ma anzi l'essenza della vita è mettersi a disposizione reciprocamente, senza per forza chiedere qualcosa in cambio. 

Beatrice con la sua storia ci ricorda, assieme a tutte le persone che la conoscono e che le vogliono bene, dove possono arrivare queste persone che pretendono tutto si pieghi al loro desiderio che, passando per volontà, diventa ossessione, della quale sparisce ogni significato se non l'autoaffermazione di sè: fatti, persone, regole, vengono strumentalizzati e distorti con un solo obiettivo.

La comunità è fatta proprio di questo, di condivisione e di un animo ed un senso comune di correttezza e giustizia: Beatrice aveva la capacità naturale di dialogare e far dialogare, di mettesi a disposizione, di essere equilibrata.

C'è tanto bisogno di queste capacità delle persone, oggi più che mai. Altrimenti dove andremo a finire? ...e chi saremmo da soli?

Per questo sono sicuro che celebrando la Cice, lei continuerà a starci accanto, continuerà a vivere con noi e quello che costruiremo per lei, sarà costruito con lei.
E' il modo migliore perchè si impari qualcosa dal suo sacrificio (e solo quelli come Parlanti pensano che non hanno niente da imparare), aiutandoci a diventare sempre migliori.
Beatrice non ci abbandona, rimane con noi e con i suoi figli, e noi tutti abbiamo il compito di farli crescere e di farla essere fiera di noi e di loro.

Ciao Cice

domenica 24 marzo 2013

La giustizia fra il grigio ed il nero

Cara Beatrice
è ormai primavera, l'altra notte come stanotte, ti ho sognata: eri tornata ed eri illuminata dal sole di primavera e sorridente come ricordo io, come non lo eri più da tempo finchè sei stata vicino a quel mostro di Parlanti.

Mostro, si. Non si può parlare altrimenti di un individuo così marcio dentro. Uno che non prova niente per nessuno, probabilmente neanche per se stesso, tanto è lontana la sua idea di se stesso da quello che è realmente: sicuramente è per questo che non accetta di confrontarsi col mondo, si isola e tenta di isolare gli altri; si autoconvince di essere un grand'uomo, quando è incapace di servire a qualcosa, a qualcuno, al mondo: un essere inutile e solo.

Tanto inutile da diventare pericoloso nel tentativo di essere utile almeno a se stesso... dannoso e pericoloso per tutti: chiedetelo a noi, ai suoi parenti, ai suoi "amici"... a chiunque lo ha conosciuto un minimo.

Perchè è sempre stato isolato? perchè si rende conto che molti riescono, chi più chi meno in vari modi, mentre lui non è riuscito in niente: lavoro, famiglia, ambito sociale... niente altro che seminare distruzione.Di questo purtroppo dovrò parlarne man mano, per via delle indagini, c'è chi mi sconsiglia di scrivere ancora, almeno per un po'...ma io scriverò ancora ed ancora.
Perchè l'infinità di mostruosità assurde, grottesche e tragiche che questo individuo ha portato avanti con scienza e coscienza deve essere nota a tutti, perchè al contrario io credo nella condivisione come valore per crescere, migliorarsi e vivere tutti meglio.
Condividere vuol dire, in questo caso, anche mettre a disposizione tutto quello che conosciamo per gli altri, perchè stiano con gli occhi molto aperti su situazioni ed individui come questo.
Nel sogno, dicevo, non hai detto niente, ma eri sorridente, dolce e solare, proprio come eri tornata ad essere allontanandoti da tutti il marcio dall'assassino.

Assassino, si. E rimarrà tale, per sempre... il suo nome non ha significato, come non lo ha mai avuto: anche in passato, pronunciare il suo nome sembra un disturbo per lui. E probabilmente lo è. 

Cara Cice, non riesco ancora ad accettare di non poterti più parlare, mandare messaggi, darti un bacio, non riesco ad accettare che non puoi più dirci niente, non puoi raccontare cos'hai provato e come è andata veramente mentre Parlanti, l'assassino maledetto, si accaniva e ti uccideva, non provando niente: come in tutta la sua vita.
Lui è fiero di "essere l'unico a sapere com'è andata realmente" e non dirà mai la verità, lo ha dimostrato con le sue versioni sempre diverse e contraddittorie, come piene di contraddizioni e di menzogne assurde ed inverosimili sono le cose che ha detto, sostenuto e perpetuato in precedenza. Impossibile non accorgersene.

Cara Cice, non riesco ad accettare di non averti potuta salutare, di non averti potuta proteggere, di non poterti dire più niente...e quante cose vorrei dirti!
Non riesco ad accettare che non possa vedere i tuoi bambini, che non possiamo più ridere insieme, non possiamo più condividere le difficoltà, le gioie, i nostri figli, di cui siamo reciprocamente padrino e madrina... 
...la mia dolce sorellona.

Tutto questo può rendere possibile comparare la condizione della vittima con quella del carnefice? Se solo ci provo devo ancora confrontare "il grigio della cella" con "il nero assoluto" dentro la bara dov'è Beatrice...

Non ce la faccio proprio: soprattutto per colui, e chi come lui, ha deliberatamente DECISO di massacrare brutalmente e POI di strangolare una donna, come la mia dolce sorella Beatrice.

L'ergastolo mi sembra la pena minima, per un individuo bestiale e brutalmente calcolatore, che continua nel suo atteggiamento e che non mostra alcun segno di pentimento, nè di dispiacere, se non per questo "intoppo" per il suo progetto.

Per questo continuo a voler confidare negli inquirenti, finora eccezionali professionalmente ed umanamente.
Continuo a voler confidare nei giudici, che saranno chiamati a esprimere il loro giudizio su quanto questo delinquente assassino ha portato avanti con metodo, il suo metodo, strano grottesco, ma spero che il grottesco non costituisca attenuante, perchè non ne trovo alcuna per un gesto che non è assolutamente un errore.

Credo che nessuno voglia farsi ingannare da dei soggetti come Parlanti, dalle azioni "formalmente collaborative" e solo formalmente - perchè continua a mentire - e spero che la la legge non abbia per lui quella "pietà" che lui non ha avuto per la Cice.

Il disagio di una cella stretta e grigia è già un lusso che la Beatrice amata da tutti vorrebbe avere. Lui ha voluto costringerla ad un posto molto più stretto e molto più buio.
E allora quale pietà può essergli concessa?
Siamo civili e giustamente debbono essere accertate tante cose, anche se questo mostro continua ad ingannare, ma quello che ha fatto è la cosa più grave che un essre umano può fare: uccidere deliberatamente la madre dei propri figli...con tutti i benefici che per lui ne sarebbero conseguiti.

Questo credo la società si aspetti: giustizia, vera e giusta, commisurata ai fatti ed alla crudeltà.
In che paese saremmo altrimenti? in un paese in cui questi soggetti disumani sanno che tutto sommato il gioco vale la candela?

sabato 16 marzo 2013

L'assassino si informava su Beatrice.

Nell'ultimo post ho accennato al fatto che Parlanti sapeva molte cose di Beatrice perchè la controllava.
Qualcuno penserà ad una esagerazione... a una sorta di drammatizzazione - anche se il dramma c'è stato e purtroppo è un altro e ben più grave - oppure si chiederà come faccio a saperlo: ecco come.

Parlanti non lavora, per scelta, ormai da 3 anni circa, prima perchè doveva dedicarsi a progetti inevitabilmente destinati a naufragare e con conseguenze distruttive sempre riversate su altre persone (su questi mi soffermerò in un'altra occasione).
Poi, perchè nonostante avesse trovato un lavoro decise di licenziarsi - dopo un breve periodo - per puntare in alto, ad un lavoro "degno di lui", come aveva detto.

Questo individuo ha perpetrato una semina di distruzione in questi anni della quale porterò alla luce tutti i fatti che la ricostruiscono, se non bastasse quella già nota a tutti. Solo per delineare l'individuo e di cosa è capace.

Potrei avventurarmi in considerazioni sulla psicologia di questo individuo, ma non lo farò.
Riporto solamente un fatto avvenuto durante un incontro con una persona contattata per aiutare lui e Beatrice nella conciliazione (una figura professionale), conciliazione che per Parlanti aveva solamente l'obiettivo di far rimanere Beatrice nella casa della Nievole.
In una seduta Parlanti ha affermato - anche con una certa prepotenza - contro Beatrice, per zittirla, che "l'aveva creata lui".
Beatrice mi raccontò l'espressione perplessa della persona presente, dicendomi "ha strabuzzato gli occhi".
Non aggiungo altro.

Naturalmente non c'è solo questa "semplice" affermazione a supporto della mostruosità del soggetto, secondo il quale il suo volere è superiore ad ogni altra cosa. E non importa quanta sproporzione ci possa essere: è il suo desiderio che conta.

Torno sulle informazioni che Parlanti si procurava e su come: essendo disoccupato (ripeto, per scelta) aveva tutto il tempo a disposizione, e buona parte lo impiegava per attuare misure contro Beatrice e tenerla sotto controllo, finchè lei era nella casa della Nievole. E Beatrice finchè fosse stata in quella casa, lui avrebbe potuto continuare a controllarla.

Beatrice ha riferito più volte che lui stesso le ha detto che sapeva che c'erano state altre persone a casa con lei: una volta almeno chiese anche chi c'era, avendo visto due macchine dentro il cancello di casa. Da notare bene che non era un controllo per la gelosia della eventuale frequentazione di altri uomini.

E chi pensasse che Beatrice si era rifatta una vita presto, perchè ho sentito anche questo... per quale ragione dovrebbe pensarlo? doveva aspettare qualche anno di penitenza? doveva aspettare per portare rispetto ad un individuo (non un uomo) che l'aveva tradita nel loro stesso letto, mentre lei lavorava e lui era a casa a far niente per scelta?
un individuo che non le porta rispetto nemmeno ora che è morta per mano sua?
un anno è un tempo troppo breve per rifarsi una vita se finalmente incontra un uomo vero invece di un parassita?

Comunque torno ai fatti: i controlli non si sono fermati a questo, ma sono proseguiti con le indagini che lui stesso ha fatto, riuscendo a sapere che lei aveva iniziato a frequentare qualcuno.
Poi è riuscito a sapere che questi era Paolo.
Poi è riuscito a sapere dove poteva incontrarlo.
Alle prove con la banda: Parlanti è anche andato a trovarlo... non per discutere perchè era geloso o altro, no!!!
"Solamente" per chiedergli di convincerla a rimanere in quella casa!

Questa ossessione per la casa è stata confermata da diversi altri fatti ed è confermabile da diversi altri documenti, che renderò noti, magari in altri post, se potrò.

Questi sono i fatti che è importante rendere noti perchè rimanga ben chiaro il contesto del fatto orribile che Parlanti volontariamente ho compiuto.
Perchè si rischia di ascoltare solamente la voce dell'assassino, dato che Beatrice non può più dire com'è andata, e di lasciarsi "convincere" dalle spiegazioni assurde e contraddittorie e dalla versione quantomento interessata che Parlanti, -già molto avvezzo alle strumentalizzazioni funzionali- fornisce o ha fornito. 

Perchè io, noi li conosciamo quasi tutti i fatti e sono più che sufficienti a tracciare un quadro inequivocabilmente drammatico ed agghiacciante, che penso non possa essere assolutamente trascurato.

venerdì 8 marzo 2013

Cosa ha fatto l'assassino la sera del ritrovamento

Come ho detto, voglio raccontare i fatti della vicenda: per dovere di cronaca, perchè sia noto a tutti il contesto, per giustizia.

13/12/2012
Veniamo chiamati ed avvertiti che Beatrice non è arrivata dai colleghi che l'aspettavano per cena. Andiamo alla casa nella Nievole, primo punto conosciuto da cui partire.
Parlanti, dopo aver passato tutto il giorno assieme a loro, aveva appena lasciato i bambini entrambi febbricitanti a casa dei miei genitori.

Seguiti dall'amico/collega che ci aveva avvertiti, al nostro arrivo alla casa Parlanti era già in piedi davanti al cancello, ha spostato la sua macchina e ci ha lasciato entrare.
E' salito a piedi fino alla porta di casa, stessa cosa ha fatto mio padre. Io sono salito in macchina fino allo stesso punto...ed ho visto l'auto di Beatrice parcheggiata.
Mi ha assalito il terrore di aver già intuito: se la macchina era li, Beatrice doveva essere lì...

Parlanti fa per entrare per primo, ma a luce spenta, sulla soglia di casa, fa un balzo indietro: non entra e non accende la luce.
Mio padre allora si affretta ad accendere la luce - io immediatamente dietro di loro - ed entrando con la voce rotta non riesce nemmeno ad urlare per intero il nome "Beatrice!"
Ci gettiamo sulla nostra Cice, nelle condizioni terribili che ho già descritto e che adesso non mi sento di descrivere nuovamente.
Se servirà riprenderò questo discorso.

Parlanti inizialmente resta indietro e, seppure non fosse oggetto del nostro interesse, non posso fare a meno - e non solo io - di notare il suo atteggiamento palesemente dissimulatore: una finta disperazione esasperata e senza nemmeno una lacrima, di chi invece era arrivato ad odiarla con tutto se stesso perchè era la persona, solare e positiva, in cui Parlanti riconosceva tutto il suo enorme, catastrofico fallimento (pur non avendone pagate le conseguenze).
Odiata al punto che a Beatrice già in passato era stato detto più volte "non trovarti mai da sola con lui".
Ci si potrebbe chiedere: ma perchè Beatrice allora c'è andata? non era stupida ed i dialoghi ultimamente erano ridotti al minimale, in più lui aveva chiesto solo di prendere delle cose, non di discutere...perchè lei era felice ormai, non c'era più niente di interessante che lui potesse dire a lei, nè tantomeno lei aveva da dire niente a lui. Aveva già saputo troppo seguendola e spiandola almeno finchè era nella casa della Nievole.
A maggior ragione non avrebbe intavolato nessuna discussione con lui lì da sola!

Voglio essere ingenuo e proseguire nella descrizione come se non avessimo avuto (in più di una persona) questa sensazione.
Parlanti poco dopo cerca di avvicinarsi a Beatrice con le mani protese, ma io e mio padre eravamo su di lei a piangerla - peraltro accarezzandola nemmeno quanto avremmo voluto, forse per una sorta di istinto di preservarla, non saprei dire - lui quindi non poteva avvicinarla più di tanto.
La sua insistenza mi irrita al punto di dovermi alzare e cacciarlo via minacciandolo. Lui allora si allontana.

Poco dopo Parlanti, davanti ai miei occhi, e con le mie orecchie l'ho sentito dichiarare di averla toccata e baciata dappertutto...

Tutto questo visto e sentito con i miei occhi: ero presente e stranamente molto lucido, al punto che quando gli ho visto il graffio sul naso non ho potuto fare a meno di segnalarlo ai presenti.

Non so cosa mi abbia trattenuto quella sera, perchè tanto tutti pensavamo la stessa cosa.
Il giorno dopo, tutti ma veramente tutti, anche chi non sapeva dove e come era successo, hanno pensato la stessa cosa quando hanno saputo che beatrice era stata massacrata.
Semplicemente perchè Parlanti era l'unico a poterla volere morta.

Questo è quanto abbiamo vissuto quella sera prima di passare l'intera nottata in caserma...ma ci avrei passato non so quanto per la mia sorella Beatrice.

Beatrice: buona festa della donna tu che rimani una donna vera

Sono un uomo, sono fiero di esserlo e sono fiero di non dover chiedere scusa alle donne, proprio perchè uomo.
Chi è convinto anche solo per un momento di essere superiore alle donne, chi è capace di compiere massacri di questo tipo solo perchè ha un po' più di muscoli di una donna, perchè pensa di passarla sempre liscia, non può essere chiamato uomo, semplicemente perchè non lo è.
Parlanti, l’assassino che ha massacrato Beatrice, come tutti gli altri è un inetto, un individuo incapace di vivere, incapace di confrontarsi, dedito solo a se stesso ed autoconvinto di essere il più bravo, il più furbo e di poter ingannare tutti, anche ora che è in carcere...


capace solo di distruzione e di innalzare continuamente il livello di distacco dalla realtà e di ritorsione verso le persone che lo mettono di fronte alla realtà stessa
...perchè non è lui che sbaglia... lui ne è convinto!
sono gli altri che non capiscono...stranamente tutti gli altri non capiscono, ma lui è convinto di si.
Tutti gli altri che con le loro proprie forze riescono dove lui non riesce nemmeno con un'azienda ben avviata e con un patrimonio alle spalle e con i soliti noti che lo accudiscono e lo soccorrono di continuo come un completo incapace... quale è effettivamente.
I soliti noti perchè per il resto è inevitabilmente solo, giustamente, come un parassita, quale è Parlanti, che succhia tutto quello che può da tutto e tutti, anche dai priopri cari - e più sono cari e più li spolpa - noncurante se ciò comporta l'autodistruzione: finchè c'è materiale da succhiare.
Individuo capace solo di distruzione continua, perchè tanto ciò che distrugge non lo paga lui, anzi lo pagano gli altri e lo riparano pure.
Imprenditore per eredità, capace di far chiudere la fabbrica dopo forse nemmeno 3 anni che la conduceva…e con un buco di un’entità che i lavoratori veri guadagnano forse in una vita intera.
Disoccupato per tre anni: per scelta, perchè tanto poteva camapre di rendita e continuava a credere ancor più di essere al di sopra di tutto.
Convinto di poter ingannare anche senza sforzarsi troppo, portando l'amante nella casa dove dopo poco tornavano i figli, nel letto dove la sera dormiva con la moglie,
convinto di essere in diritto di sfruttare e di manipolare tutto e tutti, grandi e piccini.
Solo perchè poteva stare a casa tutto il giorno, tanto il pane lo portava a casa Beatrice.
Per la cronaca.

Ho deciso di raccontare tutto ciò che so, tutti i fatti torbidi come la mente dell'assassino, ma inequivocabili che fanno capire la mostruosità di un individuo. Dato che sono moltissimi, li renderò noti un po' per volta.  Meglio parlare di Beatrice, donna vera, mamma vera, figlia e sorella, che con il suo impegno ha tenuto sempre in piedi molte cose, di sani e validi princìpi, dall’amore genuino ed incondizionato per i figli, dalla seria competenza di chi ha costruito tutto con le proprie forze, valutando tutto attentamente e non ha mai mollato anche quando poteva averne il diritto.
In poche parole donna vera, dono inestimabile capitato a Parlanti, come molti - troppi immeritati - gliene sono capitati, e come tutti quanti distrutti: puntualmente ed inevitabilmente!


Buona festa della donna Beatrice, vera donna, dolcissima sorellina mia.

mercoledì 6 marzo 2013

Cara Cice, oggi ti dedico una canzone


Cara sorellina, dolce tesoro dal valore inestimabilmente immenso,
oggi ho sentito una canzone, e subito ho pensato a te
oggi ti ho pensato molto, mille pensieri confusi insieme... 
oggi ho pianto molto, e non riuscivo a smettere...
oggi ti voglio dedicare questa canzone, a te vera donna, vera mamma, vera figlia, e sorella, forse non è proprio la tua canzone preferita, ma la tua sensibilità sa cogliere queste sensazioni. 
Perchè oggi sento così: un bacione infinito. 



Ciao oscurità mia vecchia amica,
Sono venuto a parlarti ancora
Perché una visione dolcemente si insinua
ha lasciato i suoi semi mentre stavo dormendo
E la visione piantata nel mio cervello
persiste, nei suoni del silenzio

Nei sogni agitati ho camminato da solo,
stradine di ciottoli
sotto l'alone di un lampione
sollevando il bavero contro il freddo e l'umido
quando i miei occhi furono colpiti da una luce al neon
che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio

E nella luce pura vidi
diecimila persone forse di più
persone che parlavano senza parlare
che sentivano senza ascoltare
persone che scrivevano canzoni che nessuna voce avrebbe mai cantato 
nessuno osava, disturbare il suono del silenzio

Stolti, dissi, "non sapete,
che il silenzio cresce come un cancro,
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi
prendete le mie braccia che io posso raggiungervi"
ma le mie parole, come gocce di pioggia caddero silenziose ...
e riecheggiarono il volere del silenzio

E la gente si inchinava e pregava,
al Dio di neon che avevano creato
E l'insegna proiettò il suo avvertimento
nelle parole che stava formando
E l'insegna disse: "Le parole dei profeti
sono scritte sui muri della metropolitana e sui muri delle case popolari"
e sussurrò il suono del silenzio.

lunedì 4 marzo 2013

Beatrice era tornata felice

La Cice era tornata felice, vedete la foto in questa pagina?
E' una fra le più recenti che abbiamo.

Nonostante tutto lei aveva compassione per quello che è diventato il suo assassino.
Non è mai scesa al suo livello: alle ripicche ed alle ritorsioni di lui, lei ha fatto sempre seguire comportamenti molto corretti, dignitosi e composti.
Io non so se sarei riuscito a fare altrettanto: Beatrice si è comportata in modo molto lineare, molto rispettosa del senso del giusto e degli accordi presi, anche quando lui li disattendeva premeditatamente ed in modo strumentale, sfruttando l'innocenza dei bambini.

Quei bambini a cui lui ha creato un'enorme baratro di difficoltà...

quale confusione Parlanti ha conficcato con violenza nella loro testa... ora il giusto, lo sbagliato, la verità, la menzogna...l'arroganza, la tenerezza tutto è mescolato insieme in un tutt'uno indistinguibile.
Non lo scordiamo: Parlanti è il soggetto che è stato capace di coinvolgerli cercando in loro dei complici dell'omicidio della loro stessa madre, attribuendo a loro quello che nella sua mente - e solo nella sua - era un suo possibile alibi, cercando di convincerli fra l'altro che erano stati protagonisti del gesto di un graffio da loro mai commesso.

Questo continuo tentare di manipolare le menti ed i fatti, lui lo attua anche con gli adulti: è sufficiente ricordare quanto ha cercato di fare e di affermare la sera dell'omicidio e poi le versioni artefatte e contraddittorie dei fatti che ha fornito.
Figuriamoci quale devastazione ha potuto provocare nella mente dei bambini.
Bambini su cui Beatrice era concentrata proprio perchè, da mamma, non voleva aggiungere altra pericolosa confusione nella loro testa, confusione che l'assassino ha premuto con tanta strumentale violenza quanta indifferenza per il danno che stava provocando ai suoi bambini.
Beatrice si era liberata, aveva trovato un nuovo equilibrio, lo sentiva, lo sapeva ed era rinata, con il sostegno delle tante persone che le erano vicino: stava proprio bene, ora !

Lei ormai sapeva di essere più forte di lui, non c'è dubbio. Proprio questa forza le ha permesso di essere giusta e non farsi mai trascinare in basso fin nelle tenebre dove lui si è voluto immergere.
Certo, lui - morto dentro - ha voluto trascinarla con sè ammazzandola, ma lui respira ancora, lei no.
Lui cerca ancora di ingannare, lei si può difendere solo tramite noi, tutti noi che la conosciamo e conosciamo i fatti.

L'unica forza che lui è risucito ad esternare è quella bestiale, con la quale ha voluto toglierle tutto, tutto insieme, a partire dalla vita.
Era l'unico modo per lui, di fronte alla propria marcia indegnità, per sentirsi forte... e chissà quante volte Beatrice aveva scansato la più disumana ritorsione di lui senza che nè lei, nè noi ce ne fossimo accorti.
A volte mi domando: se ero andato io a prendere quel maledetto, inutile, fax...sarebbe bastato a salvarla?

Quanto racconto nei vari post,. può essere confermato dai molti amici ed amiche di Beatrice... d'altra parte come potevi non essere suo amico?
Una persona, una donna, una mamma che ha saputo rimanere solare anche stando a contatto con un mostro che si è isolato dalla realtà e tentava di contagiare anche lei ed i bambini.

Solo questo è sufficiente a chiarire di quale forza era fatta la mia sorella Beatrice, forza che ancora ci avvolge per cercare di fare la cosa più giusta.

Voglio sperare proprio che la giustizia tenga conto di tutto quanto, di tutti i fatti indiscutibili, debitamente. Perchè Parlanti ha ammazzato volontariamente, deliberatamente e brutalmente Beatrice, e spero abbia una pena esemplare. Se non a questi individui, a chi?

domenica 3 marzo 2013

Si possono confrontare il grigio ed il nero?

Giustamente il tema della sostenibilità per le prigioni, delle celle, della triste condizione dei detenuti, confinati nelle grige celle, l'affollamento delle carceri è da affrontare...vedo personaggi pubblici che si prodigano in visita alle carceri stesse, che fanno sciopero della fame per i detenuti...
Giusto, perchè non siamo bestie.

Però... le vittime?...chi pensa ai loro diritti?
...e chi è rimasto in parte vittima con loro?
Quali diritti hanno le vittime?

Ne avevano almeno uno, uno su tutti: continuare a vivere.

Per quello che Parlanti ha fatto a Beatrice, per come l'ha fatto, per come ha agito prima, durante, e per come ha agito dopo!!!
per come ha continuato ad agire... non intravedo alcuna attenuante.

Mi dispiace, ma riesco solo a confrontare il grigio di una cella con il buio pesto, il nero assoluto all’interno della bara, la bara di mia sorella Beatrice

L'ergastolo a me sembra il minimo per un individuo bestiale e calcolatore, che continua nel suo atteggiamento e che non mostra alcun segno di pentimento, nè di dispiacere, che dipinge tutto questo e Beatrice come un "intralcio" al suo progetto.

Giusto per memoria, il dialogo dell'intercettazione riportata sui giornali, dialogo con l'amante :
"Le fortune così grosse non durano...Ma poi l’ho distrutta io questa cosa... Oggi io sarei stato disposto ad abbandonare i bambini per stare con te...."

Evidentemente parlando di fortuna così grossa con l'amante si riferisce al  rapporto fra lui e l'amante stessa ed alla loro nuova condizione, non certo a quella con Beatrice - che peraltro è stato davvero una grossa fortuna per lui, un dono meraviglioso che lui non ha nè capito, nè apprezzato, nè ha avuto l'umiltà di ammetterlo.
Anzi ha saputo solo distruggere anche quello... probabilmente era un dono troppo grande per lui.   

Questo individuo ha avuto già molti doni nella vita, troppi, perchè non solo non ne ha apprezzato nemmeno uno, ma puntualmente li ha distrutti tutti! 
Compresa la vita stessa di Beatrice, essa stessa un dono, che lui ha ancora una volta distrutto! scientemente e volontariamente...
in modo irreparabile !
Quindi voglio sperare che non riceva più altri regali immeritati che puntualmente saranno viatico di nuova distruzione, come in tutti i vent'anni che l'ho conosciuto.
  
Lo ricordo perchè magari fra un po', probabilmente ben consigliato, dirà che è pentito...magari scriverà anche una bella letterina anche molto controlalta, compassata, come sa essere lui quando vuole dissimulare.
Si perchè è la commedia che "deve" fare per salvare le apparenze per cercare di ottenere il maggior beneficio. Parlanti, la sua storia lo rivela, è un continuo tramare.

Qualcuno mi può aiutare a capire come posso non pensare che l'ergastolo per lui sia la pena che ci si aspetta?

come si fa a pensare a qualcosa di meno?
Come posso non confrontare queste due condizioni: il grigio di una cella con il nero della bara?
per cosa c'è più compassione?
per il "disagio" di una cella dagli spazi ridotti o per la "comodità" di una bara dove Beatrice non si può mai più muovere?...nemmeno gli occhi!

A chi legge lo chiedo gentilmente, davvero con tutto il cuore:

chi non la pensa come me può gentilmente spiegarmi come posso non pensare questo?

o lo pensate anche voi?
... immaginando di trovare una sera la vostra dolcissima figlia, sorella, mamma distesa in terra che non respira più e massacrata di botte... 

lo pensate anche voi?
Vi invito davvero a dirmelo.



D'altra parte mi pare che il disagio di una cella grigia per il resto dei giorni è un lusso che la nostra Beatrice vorrebbe tanto avere.
Lei ha solo la sua bara molto, molto più stretta, ed il buio: totale ed eterno.

Per questo continuo veramente a confidare che gli inquirenti, finora veramente impareggiabili professionalmente ed umanamente, e poi la giustizia proseguano nel lavoro per la cosa più giusta.

venerdì 1 marzo 2013

I diritti del carnefice e quelli della vittima

Cara Laura, ti ringrazio per il tuo commento e per la tua vicinanza, lo apprezziamo veramente molto.
Quanto tu hai scritto non può che essere spunto per un altro post; questo, fra i tanti che spero siano utili sempre più, in senso lato.

La condanna peggiore in ogni caso è per Beatrice: distesa in una bara per l’eternità, senza diritto di parola, senza diritto di respirare, senza più diritto a niente!
Beatrice non ha più la vita, per il volere di Parlanti: così per sua propria decisione lui stesso ha tolto ai bambini la loro dolce mamma.
Non solo, ha tolto anche il padre che, indegno anche di essere chiamato tale, ha scelto coscientemente di collocarsi non fra coloro che li proteggono, ma fra i loro peggiori demoni.

Io però confido ancora che la giustizia riesca a tener debitamente conto, anche solo di tutti quei gravissimi ed inequivocabili fatti già noti a tutti (oltre a tutti gli altri), ed essere giusta.
Se questi evidenti elementi verranno considerati, tutte le attenuanti e gli sconti che la legge prevede verranno adeguatamente ponderati e verosimilmente non concessi.
Perché, anche se gli sconti sono previsti, deve comunque essere ben valutato se sono opportuni o no!

Questa cosa mi tormenta: stiamo a discutere se lui ha diritto ad attenuanti...
...a lui la legge dà queste possibilità, a Beatrice quali offre?

Se poi penso allo sconto del 33% sulla pena che la legge prevede: quando vado a comprare il pane o la frutta non mi fanno questo sconto perché metto la merce sul nastro della cassa!
allora lo deve avere chi ammazza brutalmente una donna?

Qui il link all'articolo de La Nazione di ieri che parla del tema e di Beatrice:
La Nazione 28/02/2013 - Un Blog per Beatrice e non solo

Spero di riuscire a breve a rendere noti gli altri fatti conosciuti che tracciano, per una persona normale come me, il quadro terrificante della realtà di distruzione che Parlanti, l’assassino, si porta dietro e ritengo custodisca molto accuratamente e meticolosamente al suo interno.

Lo spirito di questo Blog è proprio quello di positività ed utilità, preferisco costruire, non distruggere.
A breve dovrei risucire a pubblicare altri post che riguardano i segnali ed i connotati del femminicida che abbiamo riscontrato e poi ricostruito, purtroppo solo dopo, ed altro, molto altro.