venerdì 8 marzo 2013

Cosa ha fatto l'assassino la sera del ritrovamento

Come ho detto, voglio raccontare i fatti della vicenda: per dovere di cronaca, perchè sia noto a tutti il contesto, per giustizia.

13/12/2012
Veniamo chiamati ed avvertiti che Beatrice non è arrivata dai colleghi che l'aspettavano per cena. Andiamo alla casa nella Nievole, primo punto conosciuto da cui partire.
Parlanti, dopo aver passato tutto il giorno assieme a loro, aveva appena lasciato i bambini entrambi febbricitanti a casa dei miei genitori.

Seguiti dall'amico/collega che ci aveva avvertiti, al nostro arrivo alla casa Parlanti era già in piedi davanti al cancello, ha spostato la sua macchina e ci ha lasciato entrare.
E' salito a piedi fino alla porta di casa, stessa cosa ha fatto mio padre. Io sono salito in macchina fino allo stesso punto...ed ho visto l'auto di Beatrice parcheggiata.
Mi ha assalito il terrore di aver già intuito: se la macchina era li, Beatrice doveva essere lì...

Parlanti fa per entrare per primo, ma a luce spenta, sulla soglia di casa, fa un balzo indietro: non entra e non accende la luce.
Mio padre allora si affretta ad accendere la luce - io immediatamente dietro di loro - ed entrando con la voce rotta non riesce nemmeno ad urlare per intero il nome "Beatrice!"
Ci gettiamo sulla nostra Cice, nelle condizioni terribili che ho già descritto e che adesso non mi sento di descrivere nuovamente.
Se servirà riprenderò questo discorso.

Parlanti inizialmente resta indietro e, seppure non fosse oggetto del nostro interesse, non posso fare a meno - e non solo io - di notare il suo atteggiamento palesemente dissimulatore: una finta disperazione esasperata e senza nemmeno una lacrima, di chi invece era arrivato ad odiarla con tutto se stesso perchè era la persona, solare e positiva, in cui Parlanti riconosceva tutto il suo enorme, catastrofico fallimento (pur non avendone pagate le conseguenze).
Odiata al punto che a Beatrice già in passato era stato detto più volte "non trovarti mai da sola con lui".
Ci si potrebbe chiedere: ma perchè Beatrice allora c'è andata? non era stupida ed i dialoghi ultimamente erano ridotti al minimale, in più lui aveva chiesto solo di prendere delle cose, non di discutere...perchè lei era felice ormai, non c'era più niente di interessante che lui potesse dire a lei, nè tantomeno lei aveva da dire niente a lui. Aveva già saputo troppo seguendola e spiandola almeno finchè era nella casa della Nievole.
A maggior ragione non avrebbe intavolato nessuna discussione con lui lì da sola!

Voglio essere ingenuo e proseguire nella descrizione come se non avessimo avuto (in più di una persona) questa sensazione.
Parlanti poco dopo cerca di avvicinarsi a Beatrice con le mani protese, ma io e mio padre eravamo su di lei a piangerla - peraltro accarezzandola nemmeno quanto avremmo voluto, forse per una sorta di istinto di preservarla, non saprei dire - lui quindi non poteva avvicinarla più di tanto.
La sua insistenza mi irrita al punto di dovermi alzare e cacciarlo via minacciandolo. Lui allora si allontana.

Poco dopo Parlanti, davanti ai miei occhi, e con le mie orecchie l'ho sentito dichiarare di averla toccata e baciata dappertutto...

Tutto questo visto e sentito con i miei occhi: ero presente e stranamente molto lucido, al punto che quando gli ho visto il graffio sul naso non ho potuto fare a meno di segnalarlo ai presenti.

Non so cosa mi abbia trattenuto quella sera, perchè tanto tutti pensavamo la stessa cosa.
Il giorno dopo, tutti ma veramente tutti, anche chi non sapeva dove e come era successo, hanno pensato la stessa cosa quando hanno saputo che beatrice era stata massacrata.
Semplicemente perchè Parlanti era l'unico a poterla volere morta.

Questo è quanto abbiamo vissuto quella sera prima di passare l'intera nottata in caserma...ma ci avrei passato non so quanto per la mia sorella Beatrice.

3 commenti:

  1. So che in quel momento pensavi soprattutto a Beatrice, ma davvero io non so se al tuo posto sarei riuscito a mantenere la calma con quell'individuo che, di fronte all'evidenza e alle conseguenze del suo gesto, di fronte a te, a tuo padre, alla stessa Beatrice, a tutti quanti, continuva a fingere una disperazione che non provava e a inventarsi gesti che non avrebbe mai potuto fare. Si resta davvero sbigottiti davanti alla freddezza dell'assassino, che ha avuto la calma per attendervi di fronte a casa, sapendo bene quel che avreste trovato.
    Dal tuo racconto si evince come in ogni frangente quel tipo abbia dimostrato di essere senz'anima, senza alcuna pietà, incapace non dico di pentimento ma nemmeno di comprendere la gravità estrema di quel che ha fatto. Una persona vuota dentro, che ha saputo solo elargire dolore e che spero la giustizia terrena confini in carcere per il resto della sua inutile vita.

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  2. tutto studiato.Cosi' se tovavano tracce del suo DNA su Beatrice avrebbe detto che l'aveva abbracciata e baciata da disperato marito
    Ma si' diamo "vacanze premio" e sconti di pena a questi assassini rei confessi..istituiamo anche un Nobel speciale perché no?

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  3. Carissimo, ti ringrazio per il tuo commento, non hai scritto il tuo nome perciò perdonami se tu fossi una donna.
    Sembra davvero parte di una rappresentazione cinematografica, vero?
    e sinceramente talvolta mi sembra di farne parte davvero, tant'è che ogni tanto mi sembra quasi come se io non fossi io, e mia sorella non fosse dove la vado a trovare...
    purtroppo ci si risveglia e...i fatti sono fatti, il fatto è che lui è corso laggiù appena ha saputo, ed ha fatto anche prima di noi, quindi ha fatto pèiù veloce che poteva perciò senz'altro qualcosa in mente l'aveva, come gli frulla sempre, e la tua è la spiegazione più plausibile.
    Ci mancano i premi che tu citi e l'Oscar per la migliore interpretazione, poi siamo arrivati al capolinea.
    Ci tengo a ricordare che di richieste di perdono nemmeno l'ombra, nè a noi, nè a Beatrice, nè tanto meno ai figli: NIENTE DI NIENTE).
    Mi raccomando scrivi ancora, può essere importante. Un caro saluto.

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