lunedì 4 marzo 2013

Beatrice era tornata felice

La Cice era tornata felice, vedete la foto in questa pagina?
E' una fra le più recenti che abbiamo.

Nonostante tutto lei aveva compassione per quello che è diventato il suo assassino.
Non è mai scesa al suo livello: alle ripicche ed alle ritorsioni di lui, lei ha fatto sempre seguire comportamenti molto corretti, dignitosi e composti.
Io non so se sarei riuscito a fare altrettanto: Beatrice si è comportata in modo molto lineare, molto rispettosa del senso del giusto e degli accordi presi, anche quando lui li disattendeva premeditatamente ed in modo strumentale, sfruttando l'innocenza dei bambini.

Quei bambini a cui lui ha creato un'enorme baratro di difficoltà...

quale confusione Parlanti ha conficcato con violenza nella loro testa... ora il giusto, lo sbagliato, la verità, la menzogna...l'arroganza, la tenerezza tutto è mescolato insieme in un tutt'uno indistinguibile.
Non lo scordiamo: Parlanti è il soggetto che è stato capace di coinvolgerli cercando in loro dei complici dell'omicidio della loro stessa madre, attribuendo a loro quello che nella sua mente - e solo nella sua - era un suo possibile alibi, cercando di convincerli fra l'altro che erano stati protagonisti del gesto di un graffio da loro mai commesso.

Questo continuo tentare di manipolare le menti ed i fatti, lui lo attua anche con gli adulti: è sufficiente ricordare quanto ha cercato di fare e di affermare la sera dell'omicidio e poi le versioni artefatte e contraddittorie dei fatti che ha fornito.
Figuriamoci quale devastazione ha potuto provocare nella mente dei bambini.
Bambini su cui Beatrice era concentrata proprio perchè, da mamma, non voleva aggiungere altra pericolosa confusione nella loro testa, confusione che l'assassino ha premuto con tanta strumentale violenza quanta indifferenza per il danno che stava provocando ai suoi bambini.
Beatrice si era liberata, aveva trovato un nuovo equilibrio, lo sentiva, lo sapeva ed era rinata, con il sostegno delle tante persone che le erano vicino: stava proprio bene, ora !

Lei ormai sapeva di essere più forte di lui, non c'è dubbio. Proprio questa forza le ha permesso di essere giusta e non farsi mai trascinare in basso fin nelle tenebre dove lui si è voluto immergere.
Certo, lui - morto dentro - ha voluto trascinarla con sè ammazzandola, ma lui respira ancora, lei no.
Lui cerca ancora di ingannare, lei si può difendere solo tramite noi, tutti noi che la conosciamo e conosciamo i fatti.

L'unica forza che lui è risucito ad esternare è quella bestiale, con la quale ha voluto toglierle tutto, tutto insieme, a partire dalla vita.
Era l'unico modo per lui, di fronte alla propria marcia indegnità, per sentirsi forte... e chissà quante volte Beatrice aveva scansato la più disumana ritorsione di lui senza che nè lei, nè noi ce ne fossimo accorti.
A volte mi domando: se ero andato io a prendere quel maledetto, inutile, fax...sarebbe bastato a salvarla?

Quanto racconto nei vari post,. può essere confermato dai molti amici ed amiche di Beatrice... d'altra parte come potevi non essere suo amico?
Una persona, una donna, una mamma che ha saputo rimanere solare anche stando a contatto con un mostro che si è isolato dalla realtà e tentava di contagiare anche lei ed i bambini.

Solo questo è sufficiente a chiarire di quale forza era fatta la mia sorella Beatrice, forza che ancora ci avvolge per cercare di fare la cosa più giusta.

Voglio sperare proprio che la giustizia tenga conto di tutto quanto, di tutti i fatti indiscutibili, debitamente. Perchè Parlanti ha ammazzato volontariamente, deliberatamente e brutalmente Beatrice, e spero abbia una pena esemplare. Se non a questi individui, a chi?

4 commenti:

  1. È una realtà silenziosa, quella di molte donne che subiscono violenze fisiche o psicologiche da uomini che affermano di voler loro bene, oppure che un tempo dicevano di volergliene.
    Purtroppo diventa eclatante e sotto gli occhi di tutti quando salgono alle cronache fatti tragici e criminosi come quello che ha visto protagonista Beatrice.
    Non si sa come definire quel bisogno di sopraffazione e sopruso che alcuni “uomini” esercitano sulle proprie mogli o ex-mogli, sentendosi sicuri di sé nella misura in cui riescono a umiliare e vessare chi evidentemente ritengono inferiore, e nei confronti di cui si sentono in diritto di esercitare chissà quale malvagio potere.
    Gli estremi risultati di questo fenomeno, con dinamiche che possono variare ma che vedono sempre le donne come vittime, conducono, secondo le cronache quasi giornalmente, a crimini per i quali è stato coniato addirittura un nuovo termine…. “femminicidio”!
    Non mi è piaciuta la creazione di questo termine, non ho apprezzato che si sia voluto prontamente etichettare un simile fenomeno, con la rassegnata consapevolezza che sicuramente sarà destinato a ripetersi, chissà quante volte…. tanto da dover entrare nel vocabolario!!!
    Io non conoscevo personalmente Beatrice, ma mi hanno parlato di lei dei suoi amici, persone che le volevano bene. La sua storia racconta di una donna che cercava di recuperare una serenità che le era stata negata per lungo tempo, un nuovo equilibrio interiore, per proiettarsi verso una nuova vita.
    Voglio nutrire la speranza che questo suo desiderio, interrotto nientemeno che dal padre dei suoi figli, sia una fiamma vitale che animi tutte le donne che in questo momento stanno vivendo situazioni di disagio o violenza, fisica o psicologica, affinché possano trovare la forza necessaria per uscire dal silenzio e imboccare la strada per una vita migliore.

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  2. Cara Ilaria, grazie, non so se ti conosco, ma quel che dici è sacrosanto. Ho sempre creduto che la chiarezza e la condivisione siano grandi possibilità per ogni persona. Quando iniziano a mancare e qualcuno cerca di sottrartele man mano, deve suonare un gran campanello d'allarme! noi adesso possiamo dirlo, abbiamo visto succedere quello che non pensavamo neanche lontanamente, sembrano cose che si vedono sempre in un "altrove", mai vicino.
    Ma è vero: va a finire che i segnali sono sempre quelli, le avvisaglie si possono vedere e anche se sembra un'ipotesi assurda, fuori da quello che può succedere, meglio rifletterci. E bene.
    Forse l'essere umano tende naturalmente sempre a salvare le cose e le persone, non crede possibile il peggio. Invece è possibile. Meglio avere un dubbio in più, un minuto prima, e non sapere mai quanto vicini siamo andati all'esito tragico.
    Beatrice sta provando a darci la forza, oltre he per andare avanti (ed è dura, anche solo non sapere come verrà giudicato questo individuo produce altra angoscia) anche per dire queste cose e dirle a tutte le persone che potrebbero averne bisogno. Spero davvero di poter, nel suo nome, continuare e contribuire sempre più ad allontanare le donne da queste mostruosità.

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  3. Ciao, non ci conosciamo anche se indirettamente ho conosciuto tua sorella, troppo fugacemente purtroppo. Conosco però il Parlanti, per motivi lavorativi, per tanti anni ha frequentato il posto dove lavoravo. Non mi è mai piaciuto, persona alquanto presuntuosa e piena di sè. Qualsiasi tipo di discorso venisse affrontato, dal più serio al più banale lui ti rispondeva sempre con supponenza ed arroganza. Non credo facesse molta distinzione tra uomini e donne, una cosa è certa, si è sempre sentito "superiore" agli altri come se avesse il dono della verità assoluta!
    Il suo viso ha sempre fatto trasparire una sola cosa nella sua totale ambiguità, una subdola falsità se mi consenti il gioco di parole! Ricordo solo una volta Beatrice che era con lui, una domenica mattina, erano i primi tempi di matrimonio ed abitavano vicino a me, la vidi per la prima volta e notai l'enorme differenza tra i due. Come ti posso spiegare.....lei semplice con lo sguardo quasi abbassato e lui supponente come al solito, magari ti tirava la battuta ma se tu gli rispondevi non rideva con te ma di te!
    Sembrano davvero lontani quei tempi e nulla certo lasciava presagire all'epilogo, però posso dirti che quando quel maledetto giorno di dicembre mi hanno telefonato per dirmi cosa era successo, la mente immediatamente mi è andata a lui, come me purtroppo lo hanno pensato in molti. Sicuramente negli ultimi anni era peggiorato sensibilmente ma credevo dal di fuori che adorasse i suoi figli ed invece.....ciò che scrivi mi fa capire che lui ama solo ed esclusivamente se stesso!
    Nonostante io non conoscessi tua sorella, tramite le parole delle mille persone che la conoscevano ed amavano mi pare di averla sempre conosciuta e quello che ti voglio dire è che ciò che fai è bellissimo perchè è il solo modo di far vivere tua sorella per sempre. Posso solo immaginare il dolore che provate ma credimi anche se lei non c'è più fisicamente e lui è vivo, il vero morto è proprio il Parlanti. L'amore riesce ad andare oltre tutto, per questo Beatrice vivrà per sempre e sarà amata per sempre da tutti anche da quelli che non hanno avuto la fortuna di conoscerla. Lui non sarà amato più nemmeno dalla sua famiglia per quello che ha fatto, lo so perchè li conosco, non lo perdoneranno mai!
    I bambini pagano il prezzo più alto ma saranno orgogliosi della loro mamma, della grande mamma che hanno avuto e che sarà con loro per sempre nelle loro menti e nel loro corpo.
    Da mamma ho pianto immaginando i tuoi nipotini cercare la loro mamma, ho immaginato ogni ora del giorno, o la sera al momento di andare a nanna, il non capire il perchè la loro mamma non fosse lì a colmare quel vuoto. Ho stretto nel letto mio figlio e in quell'abbraccio ho cercato di abbracciare anche loro come sicuramente faceva anche lei. Parlate loro di lei sempre, incessantemente, tutti i giorni, in tutti i modi. Il ricordo di lei e l'amore di Beatrice sovrasterà la loro vita e formerà uno scudo che li proteggerà dal brutto ricordo del padre, che spero con tutto il cuore si affievolisca sempre di più, fino a dimenticare, per quello che è umanamente possibile, di avere avuto un padre così.
    Grazie per aiutarci a conoscere chi era Beatrice, grazie da una mamma!

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    1. Ciao Maja, non ti conosco, ma da ciò che scrivi, ed ancor di più "come " lo scrivi, mi sembra di conoscerti di persona. Ti ringrazio infinitamente per quanto hai scritto e per la vicinanza che ci trasmetti. Non hai idea di quanta forza ci hai dato oggi con questo commento. Ci sono giornate più difficili di altre e con parole come queste sembra di parlare di persona con tutti.
      Naturalmente io scrivo la verità che conosco e che ho vissuto direttamente, frequentando mia sorella Beatrice nonostante le reticenze di Parlanti. Per noi è molto importante poter leggere altri pezzettini di realtà e conoscere e conoscervi attraverso questi.
      Questo è il modo in cui Beatrice può restare con noi e può far conoscere a tutti gli altri la sua personalità dolcissima e magari anche dare un messaggio positivo ed utile: alla verità ed alla speranza di giustizia oltre che di aiuto ad altre persone.
      Perché così era Beatrice: positiva, e sono sicuro che ha piacere di poter aiutare qualcuno anche adesso, tramite tutti noi.
      Grazie, grazie davvero.

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