mercoledì 21 agosto 2013

Il video di Saverio Tommasi, profondità e delicatezza mentre l'assassino si arrampica sugli specchi


Nell'ultimo post ho citato qualcuno che si "annoia" a sentir parlare di femminicidio.
Si, qualcuno lo ha scritto l'altro giorno su di un post...
vorrei tanto capire se questa persona si annoia ugualmente a sentir parlare ogni giorno ad esempio di calcio mercato.
Non me ne voglia chi segue il calcio mercato, è un esempio, ma direi che potrebbe esserci qualche differenza sostanziale, forse questa persona non se ne accorge nemmeno.  

Nei giorni scorsi ho conosciuto Saverio e, anche se ci siamo visti qualche volta, posso dire che sia una persona veramente in gamba, un giornalista con talento, un artista competente, una persona con una sensibilità elevata.  

Ci siamo parlati ed ha girato un video in cui anche io, oltre ad altre due donne (purtroppo la Cice non ha potuto fare come loro), raccontiamo tre vicende diverse, ma molto, molto simili.
Come ho sempre detto nel caso di Beatrice non c'erano stati episodi di violenza fisica, e proprio per questo insisto sulle diverse situazioni, i diversi contesti, sulle diverse maschere che prende lo stesso fenomeno, perché chi crede di confinarlo in ambiti lontani, sbaglia.
Si tratta sempre di individui dall'animo terrificante, tanto è profondo il baratro che hanno dentro, e capaci di fare quello che ha fatto Massimo Parlanti.

Per questo credo che il video che Saverio ha girato non sia una "rappresentazione" come molti servizi, ma una "spremuta di realtà", una spremuta concentrata in cui lui non ha aggiunto ciò che non ha ritenuto necessario, probabilmente perchè non era necessario.
Questo video mette in luce bene un aspetto fondamentale: sono vicende di tutti noi, non di quegli altri (e non perché si parla di Beatrice), ma finché problemi come questo e come tanti altri saranno "di quegli altri"...allora prolifereranno e si incancreniranno... e verrà il giorno in cui quegli altri saremo noi, o qualcuno di quelli che si annoiano.
Ricordo: una donna ogni tre giorni.

Il problema è che c'è chi si annoia a sentirne parlare...
non siamo a teatro, non siamo al cinema, vedete qualcuno che recita (tranne l'assassino)?

Il problema è che se un assassino ti ammazza la sorella, o la figlia, o la madre...non ti annoi più... ve lo posso assicurare.

Il problema è che comunque quando un tizio toglie volontariamente ad un'altra persona il futuro, massacrandola a calci e pugni e per sicurezza poi la strangola e nemmeno si sogna di pentirsi, anzi continua con le sue dinamiche subdole, si spegne una stella per tutti coloro che conoscono questa persona, il dolore dilaga e la stella non brilla più per nessun altro: tutti hanno perso qualcosa.

E' qui che non capisco più: gli sconti di pena, non capisco cos'altro c'è da ascoltare dall'assassino, non capisco cosa ci sia da difendere e con che stomaco si difenda ...si, per qualcuno è lavoro...ma che lavoro...
guai ridimensionare il diritto alla difesa, ma cosa c'è da difendere?
l'assassino si aggrapperà ad ogni minimo granello...opinioni, tante illazioni, ma...però...
il fatto è uno solo, ed è un fatto assolutamente inequivocabile: Massimo Parlanti si è organizzato perché ha voluto ammazzare volontariamente Beatrice...il resto sono barzellette... 

La dignità...Parlanti non ha nemmeno quella, nemmeno il coraggio di dire la verità, ma solo tutto funzionale allo sconticino.
Ma il marcio resta dentro l'assassino...e continua a marcire di più,... la dignità: Parlanti non ha fatto nemmeno un gesto che possa avvicinarlo al concetto di dignità, che ovviamente neanche sa dove si trova.
    

Questo Il video di Saverio Tommasi, vi invito a seguirlo anche nelle altre attività proprio perché...
...perchè ne vale la pena.

Perché a volte dobbiamo risvegliarci, e non importa farlo sempre con l'austerità da etichetta.
Grazie Saverio



Il coraggio della giustizia

Se vogliamo che cambi qualcosa 
ci vuole coraggio, coraggio di cambiare, di fare giustizia, di prendere in mano la situazione tutti insieme, si...tutti insieme, altrimenti ci sarà sempre chi dice che parlare di femminicidio è "noioso", è "una moda"...
ma ci rendiamo conto?
ci fa "noia", ripeto "noia"...qualunque altro sentimento ma "noia"?
c'è a chi fa noia ascoltare o affrontare il tema del femminicidio, un fenomeno per cui una donna ogni 3 giorni viene ammazzata...

ma cos'è? un intrattenimento?
siamo arrivati a questo livello?
per adesso non commento oltre...

femminicidio: termine che non dovrebbe essere nemmeno usato, perché non trovo ragioni per dover dare un nome ad una cosa abominevole: ricordo che spesso si parla di padri che ammazzano la madre dei loro stessi figli...se non è abominevole questo...

L'altro giorno è uscito un nuovo articolo, eccolo: Articolo de La Nazione del 18/08/2013.
Sicuramente i legali di Massimo Parlanti, l'assassino di Beatrice, pensano che un tabulato telefonico sia la salvezza, vogliono ricamare qualche trama improbabile, che confonda, che crei dubbi...
su un tabulato telefonico? si poggiano su questo le difese?
Cosa vorrebbero inventare?
I fatti sono lampanti: Massimo Parlanti ha deliberatamente e volutamente ammazzato mia sorella Beatrice, prima massacrandola di botte e poi strangolandola, per sicurezza.
E' un fatto.

Botte che ha l'assassino ha perfino negato di aver, ma che sono del tutto evidenti dagli esami medici, si assassino, tu che ti preoccupavi se dall'autopsia potevano risalire a certi particolari... si, assassino, lo possono fare e con molta precisione.
Le lesioni che hai inferto a Beatrice mi risulta che tu ancora non le abbia spiegate...perchè cambi versione ed in ognuna non spieghi niente.

Si tu, Massimo Parlanti, codardo meschino, piccolo insignificante personaggio, ti appigli, vi appigliate a a cosa?
a dei tabulati telefonici...gli specchi...
offrono più appigli...
non vi è rimasto proprio altro...

l'unico fatto certo ed inequivocabile è che tu hai ammazzato Beatrice, con disprezzo, con coscienza, con volontà...
cosa altro pensi di poter dire?
niente di interessante, niente di serio, solo appigli e scuse infantili (su un fatto gravissimo, il più grave che tu abbia mai fatto...e ne hai fatte...) che confermano la vile nullità di chi cerca di sottrarsi alle conseguenze delle proprie azioni, come sempre si è stato incomprensibilmente concesso...
bel coraggio, grande uomo.

Ci vuole coraggio anche per stare al mondo, ci vuole coraggio per assumersi le responsabilità delle proprie azioni e tu, Massimo Parlanti, non l'hai mai avuto.
E non ci raccontare la storia che eri un imprenditore, perché ereditare un'impresa e chiuderla dopo due anni con un buco pauroso, lo sanno fare tutti, anche un bambino...sicuramente con meno danni.

Ci vuole coraggio, il coraggio di fare giustizia giusta e vera, sì ce ne vuole perché potrebbe non essere così facile. Cosa può raccontare chi ammazza con volontà la madre dei suoi figli e non dà segno alcuno di pentimento...nessuno! neanche la benchè minima traccia, anzi continua con i suoi meccanismi di intorbidimento, cosa può raccontare di sensato?  
Coraggio che sicuramente il grand'uomo Massimo Parlanti non avrà per parlare all'udienza e spiegare.


Coraggio che a te Cice, non è sicuramente mancato, coraggio di affrontare una situazione che avrebbe visto molti scappare (e non ci sarebbe stato niente da biasimare in chi lo avesse fatto), il coraggio di affrontare il marcio che stavi vedendo... perché anche scoprire che accanto avevi un individuo marcio dentro, non è facile. il coraggio di riprendere in mano la tua vita, il coraggio di continuare a ridere nonostante tutto.



Questo coraggio, il tuo coraggio Cice, lo porteremo avanti anche noi. Sicuro.

sabato 3 agosto 2013

La mela marcia ed il mondo al contrario: mi riguarda o non mi riguarda?


Grazie Ilaria perché nel tuo commento molto profondo e competente all'ultimo post, mi hai dato modo di approfondire altre tematiche, vi assicuro infatti che spesso leggiamo una notizia, qualunque cosa e pensiamo di esserne già padroni, di poter esprimere un giudizio compiuto.
La vicenda di mia sorella Beatrice, ma anche molte altre nella vita che ho visto passarmi accanto, molto vicine, mi hanno insegnato molto.
Intanto ho imparato che per poter esprimere un giudizio bisogna informarsi molto molto bene, sennò si cade nel solito populismo e nei concetti acchiappa bischeri.
Per questo cara Ilaria, ti rispondo con un nuovo post, proprio per la dimensione del commento che mi hai suscitato.
Grazie ancora Ilaria.

Purtroppo cara Ilaria, più che andiamo avanti, più che mi informo, più che faccio esperienza su diversi fronti, e più che mi appare evidente che il nostro è il paese dell'incontrario.
Siamo davvero alla frutta...ma dopo la frutta non c'è più niente, tutto è stato già consumato, tutto è stato già sciupato ed è difficile credere in qualcosa, per chi è onesto e sensibile.

Non ci si rende conto di quanta e quale sia la forza di chi continua a credere in qualcosa,... perchè è proprio difficile credere in qualcosa dopo certi fatti. Magari non sappiamo nemmeno di preciso in cosa crediamo, probabilmente in qualcosa di più profondo come la coscienza e la consapevolezza sulla vita.

Tutti rinchiusi nel proprio orticello, annichiliti, forse impauriti...il pericolo è che diventino due le opzioni: o ti trasformi in delinquente o te ne stai buono e fermo perchè non sono affari tuoi.
Il proprio orticello...sempre più stretto, sempre più piccolo, con sempre meno frutti,...ma ci va bene così...
Il proprio orticello... fino a quando non ci sarà più nemmeno quello...

Allora o siamo pronti a reagire oppure ci facciamo annientare.
A noi la scelta, ma se viene fatta troppo tardi, ci mangeremo solo le mani, perchè sarà troppo tardi.

Molta gente in Italia non ha capito ancora: uniti si può cambiare, si può reagire anche contro le ingiustizie, dobbiamo essere pronti a metterci in gioco per il futuro, per noi stessi, perché è inutile sperare: prima o poi tocca a noi.
La coscienza collettiva: le difficoltà di una vita normale sono già tante... e si possono affrontare insieme: ma ci sono persone a cui non bastano! e ne devono creare altre, più terribili, che travolgono tutti. 

Questo non l'abbiamo capito. Sentiamo le notizie che ci riportano: hai sentito di quello, hai visto cosa è capitato a quell'altro...prima o poi tocca a noi, o pensiamo di essere davvero immuni?

Scordatevelo.

Se pensiamo che una cosa sia ingiusta dobbiamo combattere perchè lo diventi giusta, perchè poi quando toccherà a noi continuerà ad essere ingiusta ed allora sarà troppo tardi per combattere l'ingiustizia. E sarà l’ingiustizia che abbiamo sempre tollerato, quindi dovremo stare zitti e sorbirla.

Oppure siamo quei furbacchioni-delinquenti che campano - o meglio sopravvivono - sul filo del rasoio, sempre a fare slalom al limite del lecito e spesso abbondantemente ben oltre il lecito con il solo sogno di metterlo in tasca agli altri e nessun vero sogno per se stessi.
Loro pensano di avere un sogno, ma in realtà non hanno nemmeno quello; se riuscissero a riflettere se ne renderebbero conto.
Chiedetevelo: qual è il mio sogno?
...ne potete anche avere due...non è un gioco dove se lo esprimi si avvera.

Molti pensano di avere un sogno, rincorrono qualcosa e non sanno nemmeno cosa e spesso nemmeno perchè. Si fanno rincorrere dalla vita: la vita ti cambia ed a volte sei costretto tuo malgrado a cambiare vita o per errori tuoi o di altri. Ma non accetto che ci sia chi vive con l'obiettivo di distruggere le vite degli altri perchè non sa fare altro, non accetto che ci sia chi lo aiuta a farlo - anche dopo che ha devastato quasi tutto quello che poteva -, non accetto che chi ha subìto un torto trovi l'antigiustizia che lo perseguita peggio di prima: come si può sperare che per esempio queste donne denuncino ed escano dal vortice malefico se dopo si trovano peggio di prima... ma dove stiamo vivendo??? ...ci siamo resi conto di che paese abbiamo creato?

si, perchè l'abbiamo creato noi, anche stando zitti e non facendo niente si fanno danni enormi, e per chi ci crede, si fa peccato e qualche volta è anche reato: si chiama "omissione".

... a me rimane la convinzione che se non togli la mela marcia dal cesto, tutto il cesto diventa marcio e le poche mele buone si sentono estranee, abbandonate e non capiscono perchè deve essere promosso il degrado.
Le mele buone o escono dal cesto o diventeranno marce anche loro.

Spesso ci teniamo le mele marce e poi ci lamentiamo che la frutta non è così buona...è questo che facciamo anche quando commentiamo tutte le notizie sui vari fatti assurdi che sentiamo. E' questo che stiamo facendo: siamo artefici del degrado ma ce ne lamentiamo...e continuiamo a farlo, senza che ci siano segnali di comprensione.

Come possiamo risolvere questioni e situazioni come quella che mi è stata segnalata ed ho riproposto nel post precedente?
Una donna molestata denuncia e cosa succede? è lei a vivere come una reclusa, nessun provvedimento per il molestatore: è possibile che siamo in grado solo di condannare la vittima ad una vita da reclusa?  
Non sta funzionando...!!!!

È fondamentale allontanare le mele marce e curare quelle sane, e non il contrario, sennò tutto va in putrefazione…
A che punto vi sembra che siamo?


Io intanto invito chiunque abbia voglia all’udienza del processo dell’assassino Massimo Parlanti, si: il grand’uomo che è fermamente convinto di poter calpestare tutto e tutti… che ha continuato ad ingannare e mentire di continuo prima, durante e dopo, anche dopo... pensate la freddezza e la supponenza, lui pensava addirittura di poter risolvere con i servizi sociali…cioè ammazzi una persona e perché ti chiami Parlanti allora non è una cosa così seria.

Questo individuo crede di potere prendere in giro tutti: dagli inquirenti (dando versioni sempre diverse…ce ne sono almeno tre…), al P.M., ai Giudici,…insomma tutti.
Non ha la benché minima considerazione per l’intelletto degli altri, rispetto al quale lui si sente molto al di sopra.

Non credo proprio che un giudice si faccia ingannare da un tale individuo, sarebbe una grande sconfitta. Vedremo.

Per ora mi fermo, ma ci ritornerò sopra.



Un saluto Lorenzo