martedì 26 febbraio 2013

La puntata di "Presa Diretta" ed il femminicidio

Si, l'ho guardata con molta attenzione la puntata di Presa Diretta sul femminicidio: fatto che riguarda direttamente la nostra famiglia, anzi ci siamo proprio immersi dentro.

Quello che è stato fatto vedere è agghiacciante, e fa veramente angoscia pensare a questi individui indegni anche di essere chiamati bestie. Questi individui che non hanno avuto alcuna pietà nè prima, nè durante l'azione omicida,...nè dopo!... quale pietà, quali attenuanti si possono intravedere o solo immaginare per questi soggetti?

io non ne vedo nessuna!
Beatrice la conoscevano tutti come persona solare, tutti le volevano bene, ed è facile: era una persona gioiosa, forte ed equilibrata allo stesso tempo.

Durante la trasmissione però, non sono stati smitizzati alcuni tratteggi del pensiero comune:
la gelosia e la possessività, spesso associata a determinati contesti sociali.

Non voglio passare da luoghi comuni io, per eliminarne altri, ma spesso sono stati trattati di
contesti in cui "c'era da immaginarselo", "era un finale annunciato": dove il lavoro scarseggia, persone o contesti in cui il concetto di possesso della donna sembra ancora radicato (anche i testimoni lo confermavano più volte: gelosia, possesso, non voleva che vedesse altri...),
situazioni in cui già c'erano violenze fisiche ripetute, in alcuni casi anche denunce ripetute...situazioni che, se permangono, sono destinate inevitabilmente ad intensificarsi.

Molto lontani a volte geograficamente, altre socialmente, dalla realtà della Beatrice (la nostra Cice). non voglio prendere le distanze, non voglio togliere niente alle storie raccontate.

Anzi voglio proprio aggiungere...
voglio aggiungere la consapevolezza che queste cose accadono anche in altri contesti, in altre situazioni.
CONFINANDO IL PROBLEMA, stigmatizzandolo in deteriminati contenitori, continuiamo a viverlo come lontano dalla nostra realtà, invece purtroppo è molto più vicino!

Noi credevamo che la nostra normalità fosse una solida corazza, che invece è stata distrutta come niente da un delinquente, da uno spietato assassino (rivelatosi solamente dopo con questa potenzialità), che ha strappato via con violenza la vita alla Cice, con l'intenzione di distruggere tutto quello che lei aveva costruito, sbriciolando anche parecchie nostre certezze sul concetto di NORMALITA'.
D'altra parte la distruzione è l'unica capacità di questo soggetto, di questi soggetti.

Chi conosce il Parlanti, chi conosce la Beatrice, chi conosce noi, può testimoniare e confermare molte cose: stiamo parlando di una zona privilegiata, in cui il benessere non manca,... il soggetto stesso, l'assassino è cresciuto in mezzo a privilegi di cui si sente titolare assoluto, con l'altrettanto assoluto disprezzo delle persone "normali" e delle regole che queste misere persone normali rispettano.

Questo voglio far capire: il caso di Beatrice deve far riflettere perchè non si parla di violenza continuativa, non si parla di gelosia possessiva, non si parla dei soliti luoghi comuni che ci fanno pensare a realtà lontane dalla nostra.
Fra un po' chiarirò meglio, anche e proprio con i fatti.

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