Beatrice Ballerini, dolcissima donna di 42 anni assassinata lo scorso 13/12/2012 dal suo ex-marito reo confesso: dopo avere sentito discorsi sull'amnistia, dopo aver visto Pannella in visita proprio al carcere dov'è l'Assassino Parlanti (questo individuo ormai non ha altro nome).
Ieri è stata la giornata dedicata in tutto il mondo al "One Billion Rising" contro la violenza alle donne.
Sicuramente è una cosa giusta battersi per i diritti umani anche dei detenuti, ma mi chiedo anche inevitabillmente, c'è chi si batte ed è pronto a perorare la causa dei carnefici...
...e le vittime?
le vittime a cui è stata tolta la vita con brutalità?
qualcuno può spiegarmi chi pensa a loro?
Beatrice non può più raccontare niente: è morta, non c'è più e con lei è sparito il "problema" di Parlanti. Questo si capisce proprio dalle parole dell'assassino intercettato.
Parlanti nella telefonata parla di
come era felice con la nuova compagna e della sua felicità durata poco. Nessuna
parola spesa per l’omicidio efferato che ha commesso contro Beatrice, nessun
dispiacere, nè per Beatrice, nè per i bambini, che anzi sarebbe, parole sue: "disposto ad abbandonare"
...che persona è questa, che padre è questo?
Questo a me, a tutti noi fa ancora più male: sentire parlare di Beatrice come "il problema" che gli impedisce di realizzare ciò che ancora vuole.
Una donna vera e forte ammazzata da un individuo che non è mai riuscito ad essere uomo. Per non sottovalutare cosa è successo alla Cice: la mia sorella ed amica di tutti! Per lei, per i suoi bambini, per tutti gli altri e per tutte le altre donne che non sanno quanto sia vicino questo pericolo. Persone normalissime travolte dall'inimmaginabile. Femminicidio: parola strana ma eloquente, nasconde un mondo occulto e subdolo, di personaggi bestiali, doppi e perversi, vuoti dentro.
venerdì 15 febbraio 2013
Riflessione sulle parole di Parlanti, l'assassino
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"..che persona è questa, che padre è questo?"
RispondiEliminaSpero che chi deve giudicare questo mostro tragga le sue conclusioni, come le abbiamo già tratte noi.
Non ci può essere altra soluzione.
Purtroppo, che alle vittime non pensi nessuno, se non i loro cari, è storia vecchia.
RispondiEliminaCaro Andrea, la tua considerazione è vera, ma che sia storia vecchia non consola nessuno, n'è tantomeno giustifica nessuno e niente, n'è potrà mai farlo. Perchè deve restare 'storia vecchia'? Bisogna che qualcosa cambi perchè sennò ci rendiamo complici, complici accettando che un'azione mostruosa rientri nel normale, nel quasi quotidiano (1 donna ogni 3 giorni)...nell'accettabile! Se l'accettiamo noi, figurati come chi le compie o le sta per compiere se non le vede come strade 'percorribili'...tutto finchè questo non ci passa molto, molto vicino...e di questo passo ci toccherà a tutti da vicino. Dobbiamo iniziare a cambiare qualcosa, per forza.
EliminaPurtroppo in Italia non esiste nemmeno la certezza sella pena, spesso si assiste infatti a clamorosi episodi giudiziari dove il colpevole, chiamiamolo pure assassino, viene in qualche modo "privilegiato" con sconti di pena e quant'altro, difficilmente si arriva ad una condanna all'ergastolo. Eppure questi sono delitti particolarmente efferati, brutali, dove non ci può mai essere per la famiglia della vittima un giusto "risarcimento", da una parte i genitori, i fratelli, i figli, che hanno perduto il bene più prezioso e dall'altra l'assassino che perde "solo" qualche anno di libertà, che giustizia è mai questa?
RispondiEliminaCara Viviana, io voglio ancora sperare nella giustizia, gli elementi sono talmente tanti e talmente gravi che non posso che avere fiducia nella giustizia, almeno finora. Vedremo se questo assassino riuscirà a ingannare tutti oppure no.
RispondiElimina