domenica 6 luglio 2014

La questione della pensione: chiarimenti ed altro

Pubblico anche qui il chiarimento che ho fatto in calce alla petizione, perché ho saputo che sono state mosse alcune accuse e che ci sono state reazioni irritate che peraltro non ho sentito direttamente - e delle quali sinceramente non comprendo il significato.
Mi sembra giusto che il chiarimento riguardi anche il Blog.
Eccolo qui.

"Visto il testo della petizione, quanto è stato scritto e le relative osservazioni, è doverosa una precisazione.
Le osservazioni sono ben accette e, se fossero risolutive, ben vengano. Purtroppo tutte quelle che mi sono pervenute, anche se frutto di qualche malinteso o interpretazione, non mi sembrano aggiungere niente di nuovo. Il risultato è il solito.
Innanzitutto chiarisco che parlo da semplice cittadino e riporto gli effetti di tutte le istanze fatte e cioè: tutto sommato, ad oggi non è stato possibile far ricevere la quota del 60% della pensione di reversibilità indiretta di mia sorella ai suoi figli.
Non mi addentro in spiegazioni sui meccanismi perché, pur comprendendoli, non ne ho le competenze e preferisco non dire cose di cui non sono certo.
Per sgombrare subito il campo dal più grande malinteso: nella petizione si parla di un diritto dell’assassino, del fatto che a lui spetta questa quota di pensione, non che lui la stia incassando, anche perché so con relativa certezza che non l’ha richiesta. Peraltro in tutti questi mesi, non mi risulta si sia mosso nemmeno per donarla ai figli come era stato ipotizzato.
Non voglio addentrarmi in temi che non riuscirei a spiegare, ma voglio chiarire che conosco sia la "indegnità a succedere", sia la Legge n.125/2011, una legge breve, il cui intento sembra chiarissimo.

Posso esprimermi in modo poco corretto su un terreno che non è il mio, ma sono abituato ad affrontare le cose con serietà, e voglio chiarire la serietà della petizione stessa, che assolutamente non è ciarliera e buttata li solo per acquisire consensi di pancia.
Quello di cui la petizione vuole occuparsi, e mi scuso se può essere risultato poco chiaro, sono gli effetti della combinazione fra diverse norme e principi giuridici, effetti che costituiscono lo stato di fatto, non una opinione.

La Legge 125/2011 parla di “sentenza passata in giudicato”, mentre l’indegnità segue altre strade che non è necessario che sia io a spiegare perché peccherei sicuramente.
La formulazione della legge ed i principi giuridici combinati però, fanno sì che il risultato sia il seguente: per tutelare il diritto potenziale di un assassino certo, perché - fra l’altro - reo confesso, si nega il diritto certo a dei minori che, oltre che essere sicuramente innocenti, sono sue vittime.

Infatti, è vero tutto quanto si può dire, ma il risultato è che – ad oggi – i minori se chiedono la quota del 60% che non gli viene corrisposta, gli viene negata, l’assassino se chiede quella quota non credo gli possa essere negata, proprio perché bisogna aspettare eventualmente anche la cassazione.
Risultato: si preferisce tutelare un assassino (ripeto è reo confesso) a scapito dei suoi figli a cui ha distrutto l’esistenza, trincerandosi dietro alla prospettiva che se lui incassasse la pensione, alla sentenza definitiva di colpevolezza (dopo quanti anni non so) dovrebbe in ogni caso rendere tutto quanto. Ed in questi anni i minori devono rinunciare ad una quota, che sappiamo già spettargli, a loro necessaria per crescere.

Se, una volta tanto, invertissimo le parti: se si desse la priorità alle vittime?
si troverebbero i figli a dover poi eventualmente rendere al padre, il quale comunque dovrebbe destinarli un’altra volta in buona parte a loro, se è un buon padre; ma almeno intanto i figli hanno potuto crescere con un po’ di sostegno in più.
Tralascio completamente qui, perché non è la sede opportuna, come si è comportato Parlanti con i suoi figli, anche sotto il lato economico, ci sono altre sedi: dal blog per Beatrice alle aule di Tribunale.

Riassumo quindi e chiarisco, al netto dei tecnicismi: per tutelare un potenziale diritto di un assassino, si lede il diritto certo delle sue vittime. Ecco il meccanismo dal risultato perverso, che vorrei tanto interrompere, per i miei nipoti, e per tutti coloro che purtroppo si dovessero trovare in situazioni analoghe."




Ho visto poi lo streaming della trasmissione Matrix sulla pensione dei bambini di Beatrice (purtroppo non l’ho visto in onda) ed ho sentito le parole di uno dei due legali penalisti (per i quali Parlanti ha trovato il modo di pagare entrambe le parcelle, mentre continua a non trovarlo per i suoi figli) e devo ringraziarlo, perché l’avvocato è riuscito in tre parole ad esprimere molto meglio di me il significato di quello che volevo dire…d’altra parte lui è un professionista: "è un non problema", dice.


Questa affermazione la trovo estremamente chiarificatrice: dice tutto. Benissimo, allora intanto nell’attesa, può anticipare lui quanto spetta ai bambini almeno fino alla fine dell’appello,… direi - fatti due conti – che 15'000,00€ dovrebbero bastare. Così è davvero “un non problema”, credo che sia d’accordo.


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