sabato 11 maggio 2013

Articolo de "Il Tirreno" di ieri: l'autodenuncia dell'assassino

Ieri ho letto un articolo su "Il Tirreno".
(qui il collegamento: Articolo de "Il Tirreno" )
Mi è apparso interessante e rivelatorio: voglio analizzarlo.

Questo articolo, molto probabilmente é stato scritto con la collaborazione dei legali dell'assassino. Niente di strano.
La cosa più curiosa si legge proprio nel primo capoverso: "Un omicidio d'impeto, non premeditato,..."
Ora, siccome sappiamo che non c'é stata una sentenza, e nemmeno sono finite le indagini...é evidente che si tratta della voce dell'assassino e non di una notizia.

Mi sono chiesto perché si affannano e corrono a dire che non é premeditato quando sanno bene - meglio di noi - che le indagini, seppure ad uno stato avanzato, non sono ancora concluse?
"excusatio non petita accusatio manifesta" dicevano gli antichi...

É altrettanto evidente perciò, che questa necessitá da parte dell'assassino di sottolinearlo, di mettere le mani avanti, probabilmente discende da qualche fatto che conoscono e di cui ha paura.
Sanno forse che le indagini stanno facendo emergere altri particolari agghiaccianti?
Sente di dover correre ai ripari per tempo come ha fatto poche ore prima di essere catturato?
In questo articolo è poi abilmente accostato il nome del P.M. alla loro versione, per farla apparire una versione più ufficiale.
In questa loro versione, che nulla aggiunge rispetto a 4 mesi fa sentono forte la necessità di chiarire che non è premeditato,...deduco quindi che la loro preoccupazione, da sola, indica una seria possibilità che sia davvero come si affannano a negare...premeditato...

Nell'articolo si parla della "ennesima lite..."
Niente di più falsato!
Ci dovrebbero raccontare episodi di "liti" analoghe,... risulta che ve ne siano state?
"lite", fa bene l'assassino ad attaccarsi ad una parolina il dito per nascondere la montagna che sta dietro...non gli resta altro.

Ma davvero pensano che sia credibile che Beatrice, dopo le minacce di lui, avrebbe acceso una discussione da sola in casa con l'assassino?
Chiedete a chiunque: Beatrice non era né una stupida ne una provocatrice, anzi ha sempre appacificato, chiedete, chiedete a tutti... anche ai familiari di lui.
Beatrice non doveva dire niente a lui, assolutamente niente.
E' lui che ha insistito e parecchio per vederla nella casa...non poteva aspettare di prendere quelle cose pochi giorni dopo a casa dei nostri genitori,...no, doveva prenderli direttamente alla casa nella Nievole
...
...anzi in realtà Parlanti - l'assassino - ha proprio aspettato che lei fosse sola in casa, perché quando si incontrarono pochissimo tempo prima, , sempre in quella casa, gli stessi oggetti lui non li prese. Gli stessi oggetti.
Quel giorno Beatrice non era sola.

L'articolo continua parlando dell'assassino che "sotto shock ha simulato una rapina" (faccio presente che la casa non é affatto piccola e per metterla a soqquadro tutta, piano primo e secondo, ci ha impiegato un po' di tempo...chissà quanto gli è durato lo shock... poverino), d'altra parte chiunque avrebbe la lucidità di depistare le indagini sotto shock...
poi, sempre sotto shock, ha rubato i soldi dalla borsa a Beatrice e, sotto shock, le ha rubato anche il telefono, che poi - sotto shock - si é fermato a buttare in un cassonetto, non dal finestrino;

poi, sempre sotto shock, é andato a prendere i bambini a scuola a Campi Bisenzio facendo finta di niente e naturalmente è stato lo shock a farlo stare ben attento a non far vedere i graffi alle altre persone rimanendo girato dal lato senza graffi;

poi, lo shock stesso lo ha calmato passando tutto il pomeriggio con i bambini come se niente fosse: di una calma rara in quel periodo - così qualcuno ha detto.

Sempre sotto shock ha cercato di far sentire colpevoli i figli dei graffi che lui aveva in faccia, graffi provocati dalla loro stessa madre che tentava di sopravvivere alla indescrivibile violenza delle ripetute botte del padre che poi per sicurezza l'ha strangolata;

ancora sotto shock ha cenato a casa della sua compagna (cena in cui, lui stesso ha ammesso poi, "non sentiva assolutamente niente per quello che aveva fatto"...sarà stato lo shock a non fargli sentire niente);

naturalmente lo shock continua dopo cena, quando é arrivato alla casa é corso come prima cosa da solo per qualche minuto a fare un bisognino dietro la casa stessa prima che noi arrivassimo. E' il primo istinto di chiunque quando ti chiamano perché una persona - la tua ex-moglie, non si trova, pisciare (scusate il termine) nell'ultimo posto dove l'hai lasciata morta.

Poi sotto shock, ha inscenato la recita del piagnucolone senza lacrime e, visto che era sotto shock ha anche sostenuto che aveva baciato ed abbracciato Beatrice, cosa assolutamente falsa.
Continuando lo shock ha affermato che i graffi li aveva fatti il bambino.
Ma non voleva depistare: naturalmente era ancora sotto shock!

Certo questo shock è lungo...e ne fa fare di azioni lucide tutte nella direzione del depistaggio!

Ma continuiamo, perché probabilmente continua anche lo shock...
infatti, ovviamente ancora sotto shock, ha dato una versione agli inquirenti la sera stessa e sotto shock la volta successiva ne ha data un'altra e lo shock non gli fa spiegare certi fatti o certi particolari, ma solo quelli più controproducenti, gli altri riesce a spiegarli.

Sotto shock non si degna mai in tre giorni di pronunciare mezza...nemmeno mezza parola di dispiacere se non per l'aver buttato la storia con la nuova compagna, il paradiso che lui aveva regalato a lei (questo lo dice lui, non lei) ...solo quello!
niente sui bambini e niente su Beatrice, niente di niente!

naturalmente lo shock continua ed é sempre sotto shock quando, due giorni dopo, offre alla sua nuova compagna i soldi rubati a Beatrice...  come minimo indennizzo!
per...il disturbo? Per cosa?...
E le uniche parole di dispiacere sono perché l'indennizzo é minimo.
Tutto quanto sotto shock, naturalmente!

Insomma una tre giorni di impeto e shock.


Lui che di impeto non fa nemmeno uno starnuto!
Lui che l'impeto e lo shock non li ha conosciuti neanche quando è andato a trovare suo padre colpito da infarto solo dopo quasi una intera giornata, perché prima doveva fare un po' di shopping... Importantissimo!...certo dipende dalle priorità di una persona...


Non si nega a nessuno il diritto di difesa, ma se tu assassino chiedi lo sconto della pena (e che sconto), perché invece di affannarti a dire che non é premeditato, non collabori? perché continui a non spiegare ed a mentire?
perché continui a cambiare versione, ed ammettere certi fatti (pochi) solo quando sei messo alle strette?
Perché chiedi se dall'autopsia gli inquirenti possono risalire in modo preciso a certi elementi...
però ti affanni e corri a dire che non è premeditato:
"excusatio non petita accusatio manifesta" ...
 
Vuoi lo sconto ma continui ad ingannare, continui a volerti prendere il braccio dopo che la legge ti offre una mano, e che mano.
Mano che Beatrice ti aveva offerto con molta ragionevolezza e tu assassino quella mano l'hai presa per tirarla a te ed ammazzarla, massacrandola di botte e strangolandola, ma non hai chiarito ancora.

Non si nega a nessuno il diritto di difesa, tranne alla vittima: Beatrice in questo caso.


7 commenti:

  1. Cose da pazzi, verrebbe da dire... se non che la pazzia qui non c'entra proprio niente, perché l'assassino è stato fino all'ultimo un campione di lucidità, di macchinazione, di falsità. Un vero e proprio robot senz'anima.
    Non ci provino nemmeno ad accostare le parole "d'impeto" o "shock" all'immondo Parlanti, un vigliacco che ha soltanto atteso il momento propizio perché Beatrice fosse sola in casa e con le difese mentali purtroppo abbassate (perché lei aveva già da tempo voltato pagina nella sua vita) per aggredirla di sorpresa e toglierle con cieca e determinata violenza tutto quello che lei aveva e che avrebbe mai potuto avere.
    La realtà è che lui, essendo vuoto dentro (come ha dimostrato con il suo gesto e il suo comportamento successivo) non ha tollerato che Beatrice si fosse allontanata, rifacendosi una vita.
    Nessun "impeto", nessuno "shock".
    Qui abbiamo l'esempio più calzante di un essere senza etica e sentimenti che semplicemente non ha sopportato di essere stato abbandonato e dimenticato e che ha visto nella soppressione dell'ex partner una sua contorta e deviata soluzione.
    p.s. complimenti per il post, Lorenzo. Stilisticamente perfetto.
    Quasi ironico, in alcuni punti, se non fosse tremendamente tragica tutta la situazione.

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  2. Eh si', caro LOrenzo. Hai proprio ragione. Lo shock fa dei brutti scherzi: vedi un po' cosa è successo al povero Parlanti! Peccato che i fatti, secondo me, confermano il contrario: è un omicidio commesso con mente lucida e calcolato nei minimi particolari. Come dici, per "sicurezza" dopo averla straziata di colpi, botte e calci, le ha stretto il braccio intorno al collo. Colpa dello shock, ovviamente. Anzi, dell'impeto. Che, guarda caso, stavolta non è durato qualche secondo, ma diversi minuti. Un tempo infinito per la povera Beatrice, che era sola nelle mani della bestia. Spero che l'intelligenza dei giudici, questa volta, riesca a vincere su questa ennessima messinscena del noto attore e assassino Massimo Parlanti.

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    1. Carissima, ti ringrazio veramente tanto, spero vivamente che tutti ci abbracciamo un po' di più, e che condividiamo e parliamo ed affrontiamo certe cose, perché spesso siamo portati a non parlarne o non soffermarci quasi come esorcizzarle...una sorta di occhio non vede cuore non duole...ma duole eccome alle tante vittime ed alle persone vicine che restano. Affrontarle é il primo passo per risolvere questi problemi, altrimenti resteremo intrappolati nei luoghi comuni che Fano da alibi, ed altri mostri colpiranno...già vediamo che non accenna a diminuire! Continua a dare il tuo contributo. Grazie.

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  4. Caro Lorenzo, sono andata in biblioteca a ricercare l'articolo citato:HAI RAGIONE AD INCAVOLARTI!Ma come? quasi dobbiamo chiedere scusa agli assassini, quasi sembra dispiace tenerli in carcere solo perché per "pentirsi" devono avere quasi delle scusanti? Ma in carcere per un furto si scontano più anni che per un omicidio????Dovrebbe essere ABOLITO il rito abbreviato per gli assassini.Gli dobbiamo anche premiare? Non sono già premiati non avendo più il carcere a vita?

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  5. Caro Lorenzo, non ci conosciamo e non conoscevo tua sorella.
    Vorrei semplicemente esprimerti cordoglio e ammirazione per la tua lucidità in una situazione che non riesco neanche ad immaginare.
    Conosco il significato della parola "lutto", ma non ho la minima idea di cosa possa significare accostare la scomparsa di un proprio caro alla volontà malvagia di un'altra persona.
    Ti auguro, e auguro a tutti noi, in quanto cittadini, che la giustizia riesca ad essere realmente "giusta".
    Un abbraccio a tutta la tua famiglia, Massimo B.

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    1. Caro Massimo B.
      ti ringrazio per la tua vicinanza, purtroppo questa la lucidità in determinati momenti si trasforma in un surrealismo in cui mi sembra di essere io ad essere distaccato da questo mondo e non Beatrice, che ancora non riesco a credere abbia potuto subire tanta crudeltà. Non mi vergogno a dire che ogni tanto si insinua in me una stupida speranza... come nella finzione... ma fa il pari con l'assurdità che associo a quanto è successo...

      Purtroppo evidentemente stiamo perdendo il senso della vita, ieri un'altra notizia: addirittura una ragazzina uccisa!
      Probabilmente tutta la violenza, gli omicidi, le persone squarciate che metabolizziamo vedendo certi spettacoli ci fanno sembrare tutto molto più vicino e possibile.

      Se a questo sommiamo che siamo tutti un po' convinti che il problema sia altrove, sia negli altri, questi soggetti - che non hanno capito che sono loro stessi il problema - invece di chiedere aiuto, trovano terreno fertile per attuare la loro devastazione.
      Ma guai a giustificarli! Guai pensare che sono dei poverini, vittime della società…basta!
      Se questi sono vittime… Beatrice e le persone come lei cosa sono????????

      Dobbiamo comprendere quali sono i pericoli pubblici, i soggetti socialmente pericolosi, perché se tolleriamo ancora, la tragicità della devastazione e non può che abbracciarci tutti dove le persone giuste e corrette soccombono e i carnefici trovano sempre comprensione, scappatoie.
      Se recuperiamo il giusto equilibrio salviamo la civiltà, altrimenti qualsiasi carattere civile sparisce…e non ci siamo lontani.
      Però mantengo fiducia nella giustizia, un segnale che dia la speranza che questa società civile non è veramente finita, ma anzi è qualcosa che vale la pena di salvare.

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