martedì 28 maggio 2013

Quando il buonismo diventa vile complicità

Negli ultimi giorni il conteggio delle vittime di femminicidio ha avuto un'impennata.
Due giorni fa, Fabiana... una ragazzina,... giovanissima!
Anche in questo caso, il solito copione, sempre il solito...ancora il solito !

Ecco lo standard di quanto si legge:
la gelosia,
"le solite liti",
"l'impeto"
"lo shock" nonostante l'abbia evidentemente attirata lui in un luogo appartato;
"lo shock lucido e prolungato" - che ormai dovrà divenire una nuova patologia argomento di convegni internazionali - durante il quale è andato a prendere una tanica per darle fuoco...ancora viva !!!!!
mi sono perso qualcosa?

Ovviamente non conosco la vicenda come conosco invece quella di Beatrice.
Ma gli elementi che si sentono dalle notizie, rappresentati a tutti (compresi i magistrati), sono gli stessi...sempre gli stessi,...ancora una volta gli stessi !
Non resta altro che la definizione di uno standard per questi "racconti" che, se fossero libri verrebbero a noia solo dopo il primo......tutti uguali!
Una linea difensiva che ha funzionato spesso in passato e che spero non funzioni più, altrimenti sarebbe demenziale! 

E cosa succede il giorno dopo alla Camera ?
durante la seduta per il recepimento della Convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne...
!... il giorno dopo...!
VUOTA ! ... o SEMIVUOTA !   ... non cambia la sostanza.


Allora qual'è il segnale?
che non c'è voglia di occuparsi della realtà del paese, in generale...vista la incapacità di affrontare i problemi.
Queste vittime erano e rimangono persone !
persone come quelle che, già lo sappiamo, moriranno da qui alla fine dell'anno.
L'atteggiamento: chi se ne frega. Questo è il segnale.

Queste persone, Beatrice - mia sorella - meritano almeno considerazione, visto non siamo riusciti a proteggerle...
...e non riusciremo nemmeno a farlo, se continuiamo come ieri alla Camera dei Deputati.
Non faccio politica, non mi importa delle ideologie: contano i fatti.
Per questo voglio elogiare la presidente Boldrini che mi sembra forte, giusta e con senso del Paese...qualità ormai svanite in un brodo che non sappiamo più nemmeno che sapore abbia.

E' drammaticamente perverso occuparsi solo di ciò che non va oltre il proprio naso. Quello che i nostri cari uomini politici, le guide del Paese, stanno continuando a dimostrare... ce lo dimostrano ogni santa volta e non si stancano di farlo.
In questo caso hanno deciso che, nel pieno dell'esplosione di un fenomeno che porta alla morte di persone - ripeto persone - è meglio nascondersi, non fare niente, quindi in definitiva hanno deciso che è meglio "salvare" gli assassini, e "condannare" le vittime.
Questa è la realtà, per la loro è un'altra realtà...non quella dei comuni mortali,... mortali, sì perchè c'è gente che muore - per davvero e senza motivi validi - se non si fa qualcosa!
A qualcuno è rimasto qualche dubbio?


Il carnefice ha "diritto" ad essere compreso, ha diritto alle attenuanti, agli sconti di pena, alle decurtazioni per buona condotta (...buona condotta...ci manca la medaglina), ha diritto ad essere reinserito (senza preoccuparsi se davvero sia reinseribile).

La vittima a cosa ha "diritto"? a riposare in pace? la sua vita... ormai è andata, cosa ci possiamo fare? i figli...c'è chi ci penserà...
si tratta di questo?
mi dispiace ma io non lo capisco... e non lo accetto.

Continuo a pensare che il buonismo, la memoria corta, il veloce perdono di tutto, così come il veloce accantonamento di fatti, persone ed emozioni siano pericolosissimi: passiamo la vita a correre e forse ormai abbiamo metabolizzato la convinzione che tutto debba essere veloce: SUPERFICIALE.
Anche se crolla il cielo, non fermiamoci a pensarci...

Credo che ci siamo autoconvinti o fatti convincere a vivere una condizione innaturale di supercicialità, che abbiamo poi razionalizzato...
Credo che ogni tanto sarebbe bene soffermarsi e riflettere sul senso che vogliamo dare alla nostra vita e sul mondo che stiamo preparando per i nostri figli...
Credo che adesso stiamo rincorrendo qualcosa che non raggiungeremo mai e che non stiamo nemmeno scegliendo dove andare. C'è chi se ne deve occupare, anche se non ci piace deve farlo qualcun altro: brontoliamo ma non facciamo niente.

Forse si preferisce salvare i carnefici per sentirsi meno colpevoli?
Invece così si diventa COMPLICI !!!

Chi non salva una persona che potrebbe salvare è complice, inutile raccontarsela.
Inutile raccontarsela...
...in circostanze definite si chiama "omissione di soccorso"...ed è un reato.
Ma conviene la posizione comoda, nascosti dietro la mediocrità, dietro la folla.

L'atteggiamento da struzzo, codardo,... trasforma in complici con vigliaccheria.

I vigliacchi trovamo sempre una scusa, una giustificazione per non affrontare un problema. E quale migliore modo dell'atteggiamento buonista verso i carnefici?
La grande salvifica immagine del perdono di un'altra persona per perdonare noi stessi...

1 commento:

  1. Stasera ho sentito in radio che questa ratifica sembra sia stata approvata all'unanimità con un numero di presenti ben superiore. Spero proprio sia un segnale, anche piccolo, che si sono svegliati. Anche se sostanzialmente sembra che operativamente non significhi niente, si tratta solo di un "impegno" a prendere (varare) provvedimenti.
    Staremo a vedere. Speriamo bene.

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